[xTSC] «Varràmista»

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Carnby
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[xTSC] «Varràmista»

Intervento di Carnby »

Nei dintorni di Montopoli Val d'Arno (vicino a Pontedera) c'è una tenuta con un nome che viene pronunciato localmente /var'ramista/. A parte il fatto che non ho la più pallida idea di quale possa essere l'origine del toponimo, non vi pare uno schema accentuale strano? Una parola sdrucciola con una sillaba chiusa seguente non è comune nel toscano e tutti gli esempi che conosco (tra i toponimi in lingua italiana Lèvanto, Lèpanto, Tàranto; poi c'è àrista e poco altro) non hanno una sillaba precedente quella accentata.
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Souchou-sama
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Intervento di Souchou-sama »

E infatti il DiPI dà soltanto /varraˈmista/… Sennonché il DOP dà effettivamente /varˈramista/! :shock:

Ah, a quanto pare, potrebbe derivare da Valle Ramista > Val Ramista > Varramista. Certo che Ramista non è parola meno oscura… :?
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u merlu rucà
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Re: [TSC] «Varràmista»

Intervento di u merlu rucà »

Carnby ha scritto:Nei dintorni di Montopoli Val d'Arno (vicino a Pontedera) c'è una tenuta con un nome che viene pronunciato localmente /var'ramista/. A parte il fatto che non ho la più pallida idea di quale possa essere l'origine del toponimo, non vi pare uno schema accentuale strano? Una parola sdrucciola con una sillaba chiusa seguente non è comune nel toscano e tutti gli esempi che conosco (tra i toponimi in lingua italiana Lèvanto, Lèpanto, Tàranto; poi c'è àrista e poco altro) non hanno una sillaba precedente quella accentata.
La pronuncia dialettale di Lèvanto è Levàntu e quella di Tàranto è Taràntu.
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Re: [TSC] «Varràmista»

Intervento di Infarinato »

Carnby ha scritto:A parte il fatto che non ho la più pallida idea di quale possa essere l'origine del toponimo…
A quanto pare, Valle Ramista… e, riguardo allo schema accentuale, parrebbe essere un «caso noto».
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Considerata la posizione geografica e la pronuncia potrebbe trattarsi di un toponimo etrusco.
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Re: [TSC] «Varràmista»

Intervento di Carnby »

Infarinato ha scritto:A quanto pare, Valle Ramista
Che sarebbe Ràmista (e non ramìsta, relativo a Pierre de la Ramée/Pietro Ramo), giusto? Il Repetti comunque non accenna a nessuna spiegazione su questa strana parola.
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Re: [TSC] «Varràmista»

Intervento di Infarinato »

Carnby ha scritto:Che sarebbe Ràmista (e non ramìsta, relativo a Pierre de la Ramée/Pietro Ramo), giusto?
Presumo… ma, stando anche a quanto dice l’Alessio, credo che abbia ragione il nostro Merlo: ci dev’essere lo zampino dell’etrusco.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

In ràmista, più che l'accento, crea problemi la terminazione -ist(a).
Oltre all'ipotesi etrusca, su cui però non posso aggiungere nulla, potrebbero meritare una verifica:

- celtico ram "bosco, cespuglio, spina" (potrebbe anche essere ligure antico)
- germanico hram "corvo"

Per il celtico non saprei, nel germanico il suff. -ist(a) è il suffisso usato per i superlativi.
Tenendo conto che il corvo è l'uccello sacro a Odino, il senso potrebbe essere qualcosa come (Valle) del Grande Corvo, indicando un luogo consacrato a Odino stesso.
Ovviamente sono per ora solo spunti di riflessione.
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Re: [TSC] «Varràmista»

Intervento di PaDaSu »

Buongiorno.

E' il mio primo intervento, quindi chiedo scusa per eventuali errori od omissioni di etichetta.

Il toponimo Varràmista potrebbe avere una derivazione anche totalmente etrusca.

'Var' potrebbe essere derivato dal gentilizio Variu e 'ramista' dal gentilizio Ramta, che appare sia nelle forme Rémeta che Ràmata.

'Var' inoltre potrebbe (secondo alcune interpretazioni del Liber Linteus) rappresentare un avverbio quantitativo equivalente a 'più'.
Questa ipotesi meglio si sposa non con il gentilizio, ma con il plurale di ame (bicchiere, caraffa, secchio), cioé amer.
'Vàramer' dovrebbe quindi significare qualcosa di vicino a 'più bicchieri', 'molti secchi' etc.

Ma siamo nel campo delle ipotesi e, per giunta, anche molto fantasiose.
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Intervento di Carnby »

In ogni caso in Toscana ci sono toponimi etruschi, germanici e forse anche celtici (Lucca e Greve sono stati associati da qualcuno al celtico). Non possiamo scartare quindi nessuna ipotesi.
PaDaSu ha scritto:'Var' potrebbe essere derivato dal gentilizio Variu e 'ramista' dal gentilizio Ramta, che appare sia nelle forme Rémeta che Ràmata.
Questo però è improbabile, dato che è attestata la forma Valle Ramista; per accettare la sua ipotesi dovremmo ipotizzare un accostamento paretimologico del nome etrusco a Valle, il che mi pare troppo complicato.
PaDaSu
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Oggetto: Re: [TSC] «Varràmista»

Intervento di PaDaSu »

Carnby ha scritto:Questo però è improbabile, dato che è attestata la forma Valle Ramista; per accettare la sua ipotesi dovremmo ipotizzare un accostamento paretimologico del nome etrusco a Valle, il che mi pare troppo complicato.
Concordo. Ho visto il Repetti, che mi pare categorico.
A parte il gentilizio Ramta, che rimane un'ipotesi valida, seppur molto marginale, ho trovato una Ramista citata nell'Itinerarium Burdigalense:
"Transis pontem, intras Pannoniam inferiorem. / Mutatio Ramista milia viiii / mansio Aqua Viua milia viiii..."
Purtroppo nulla sappiamo circa l'accento in uso per questa stazione di cambio, mentre nel caso in oggetto, l'accentazione pare fondamentale.
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Intervento di u merlu rucà »

La Pannonia era popolata in parte da popolazioni di origine celtica. Un tenue indizio a favore dell'origine celtica.
Se non erro l'attuale comune di Montopoli è situato a nord dell'Arno, fiume che formava il confine tra i Liguri e gli Etruschi.
Molti studiosi attualmente collegano il Ligure antico al celtico.
E' possibile, quindi, che si tratti di un relitto del Ligure antico.
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Intervento di u merlu rucà »

Potrebbe derivare da una radice indoeuropea *rem con il significato di ‘riposare’, ricostruita sulla base del sanscrito ramate ‘star fermo’, greco erema ‘quiete’, antico irlandese fo-rim ‘stare’, gotico rimis ‘calma’, lituano ramus ‘quiete’. La finale –ista potrebbe riflettere la radice IE *-sta ‘stare, trovarsi’. Il significato potrebbe, quindi, essere: “luogo del riposo, della sosta, della pace”, riferito, eventualmente, a qualche insediamento.
P.S. Benvenuto PaDeSu!
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Re: [TSC] «Varràmista»

Intervento di Peucezio »

u merlu rucà ha scritto:La pronuncia dialettale di Lèvanto è Levàntu e quella di Tàranto è Taràntu.
Taràntu? In che dialetto? In tarantino si dice Tarde (ove la e finale è indistinta), per cui c'è stata sincope della seconda sillaba ma l'accento ha mantenuto la sua posizione sulla prima.
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u merlu rucà
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Re: [TSC] «Varràmista»

Intervento di u merlu rucà »

Lo riporta l'Alessio nel collegamento citato da Infarinato. Non specifica di quale dialetto si tratti; presumo, considerata la conservazione della -u finale, che si tratti di un dialetto salentino. La forma tarantina tardë non credo possa dare un'indicazione su quale fosse la pronuncia originale, in quanto la scomparsa della seconda sillaba porta inevitabilmente l'accento sulla prima (tarantu > tarandë > tardë).
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