L'espressione più assurda del vostro dialetto

Spazio di discussione su questioni di dialettologia italiana e italoromanza

Moderatore: Dialettanti

rossosolodisera
Interventi: 198
Iscritto in data: lun, 30 dic 2013 17:30

L'espressione più assurda del vostro dialetto

Intervento di rossosolodisera »

Si potrebbe aprire una discussione per ogni frase dialettale, e temo che sia quanto finora si è fatto. Io propongo di usare questa discussione per condividere l'espressione o le espressioni dialettali piu assurde che conosciate, sia della vostra terra natìa e dal vostro dialetto "madrelingua" sia che si usino ove vi siate trasferiti o in una zona che che frequentiate.

Comincio volentieri io.

Qualcuno dietro le quinte sa da dove vengo, anche se preferisco non dirlo nel forum. Ma dove sono nato è inossidabile la dizione (non) ci dice, o più dialettalmente ancora (nun) ce dice, che tradotta significa (non) si abbina, (non) si intona, (non) si accompagna, a seconda che sia utilizzata in cucina (il formaggio sulla pasta al tonno non ci dice), in musica (il basso in sol ci dice!) nel qual caso a volte è buffa davvero, in architettura (nella sala antica non ci dice tanto lo stereo ) e soprattutto (statisticamente) se si parla di look (il Borsalino verde non ci dice coi Jeans scoloriti).
Ci sono espressioni più brutte foneticamente, ma la particolarità di questa è che non vuol dire nulla, nel senso che non si capisce come si sia generata.
Ora a voi la parola.
Ivan92
Interventi: 1416
Iscritto in data: gio, 28 nov 2013 19:59
Località: Castelfidardo (AN)

Intervento di Ivan92 »

L'unità lessicale "sa" che, dalle mie parti, ha una triplice accezione:

1: Sì, certo, ovvio

2: Con

3: Questa

Già prese e usate singolarmente provocano un senso di stupefazione nei parlanti non avvezzi a tale dialetto. Quando poi sono concatenate, la risata è d'obbligo. Es: Sa (1), sa (2) sa (3) squadra pole vince tutto. :lol:
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5078
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Se non ricordo male, l’anconitano ha un sistema di deittici tripartito, come il toscano: stu (questo), su (codesto) e cullo (quello). Mi corregga se dico eresie: quello che so del suo dialetto l’ho appreso da un suo «illustre» concittadino, suo malgrado molto famoso in rete. :mrgreen:
domna charola
Interventi: 1624
Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Re: l'espressione più assurda del vostro dialetto

Intervento di domna charola »

rossosolodisera ha scritto:Ma dove sono nato è inossidabile la dizione (non) ci dice, o più dialettalmente ancora (nun) ce dice, che tradotta significa (non) si abbina, (non) si intona, (non) si accompagna
Oddio, a casa mia da piccola lo sentivo usare, così come "non dice niente", che era un sinonimo. "non dice niente" lo uso anch?io, perché l'ho sempre sentito... però a questo punto mi chiedo in quali diverse aree geografiche è diffuso.
Ivan92
Interventi: 1416
Iscritto in data: gio, 28 nov 2013 19:59
Località: Castelfidardo (AN)

Intervento di Ivan92 »

Questo: Sto, so, stu, su

Codesto: ? (non si usa qui)

Quello: "cuellu". Anche se la sua pronuncia varia da parlante a parlante

Inoltre, nonostante Castelfidardo si trovi sotto la provincia d'Ancona, il dialetto fidardense presenta notevoli differenze rispetto a quello anconitano. Il nostro è associabile al dialetto osimano.

Lei non ci crederà, caro Ferdinand, ma il personaggio illustre cui lei ha accennato è cugino di secondo grado di mia madre! :lol:
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5078
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Grazie, Ivan. :)
Ivan92 ha scritto:Lei non ci crederà, caro Ferdinand, ma il personaggio illustre cui lei ha accennato è cugino di secondo grado di mia madre!
Ci credo, ci credo: dopotutto Castelfidardo è un paesino. :)

L’idea che esistesse una specie di «codesto» anche nel suo dialetto mi è venuta a sentire frasi come «Stàppate se recchiacce!». :mrgreen:
Avatara utente
Carnby
Interventi: 5246
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Intervento di Carnby »

Nel mio vernacolo (dato che «non esiste un dialetto toscano» :mrgreen:) una parola molto strana (che ho già segnalato) è storis/storisse, «tenda da interni» o anche «tendaggio grande e pesante».
Ivan92
Interventi: 1416
Iscritto in data: gio, 28 nov 2013 19:59
Località: Castelfidardo (AN)

Intervento di Ivan92 »

Ferdinand Bardamu ha scritto:L’idea che esistesse una specie di «codesto» anche nel suo dialetto mi è venuta a sentire frasi come «Stàppate se recchiacce!». :mrgreen:
:lol: Forse, anche se inconsapevolmente, quel se è sinonimo di codeste. Ma se si chiedesse a qualsiasi fidardense di rendere la frase più comprensibile, il se in questione verrebbe tradotto con queste. :wink:
Cembalaro
Interventi: 94
Iscritto in data: sab, 02 nov 2013 14:46

Intervento di Cembalaro »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Se non ricordo male, l’anconitano ha un sistema di deittici tripartito, come il toscano: stu (questo), su (codesto) e cullo (quello).
In napoletano senz'altro: chisto, chisso, chillo.
ippogrifo
Interventi: 191
Iscritto in data: ven, 15 feb 2013 10:16

CODESTE?

Intervento di ippogrifo »

Ivan92 ha scritto:
Ferdinand Bardamu ha scritto:L’idea che esistesse una specie di «codesto» anche nel suo dialetto mi è venuta a sentire frasi come «Stàppate se recchiacce!». :mrgreen:
:lol: Forse, anche se inconsapevolmente, quel se è sinonimo di codeste. Ma se si chiedesse a qualsiasi fidardense di rendere la frase più comprensibile, il se in questione verrebbe tradotto con queste. :wink:
Risposta interessante. A Genova - ma anche in moltissime altre zone dove il dominio semantico di "codesto" viene reso mediante "quello" - una mamma stizzita, ad es., direbbe al figlio "Stappati quelle orecchiacce!". E "Stappati queste orecchiacce!" solo se avesse preso il bimbo per gli orecchi - atto, oggigiorno, fortemente stigmatizzato - . Solo perché, in questo caso, ci sarebbe anche un contatto fisico. Ma, per telefono - ad es. -, solo e sempre "quelle". Ovviamente, "se" equivarrebbe a "codeste" nel caso in cui il parlante "genuino" non l'adoperasse mai riferito ai propri orecchi. In questo caso, non potrebbe corrispondere a "queste".
Ivan92
Interventi: 1416
Iscritto in data: gio, 28 nov 2013 19:59
Località: Castelfidardo (AN)

Intervento di Ivan92 »

Dalle mie parti sovente si usa l'espressione "Stappati queste orecchiacce" --> "Stàppate s(t)e recchiacce" e non è necessario che ci sia contatto fisico. Come se si volesse sottolineare la maggiore partecipazione di colui che indirizza tali parole verso un possibile interlocutore. L'uso dell'aggettivo dimostrativo "quello" è limitato. Solo nel caso in cui ci riferissimo ad una persona non presente diremmo "Che si stappi quelle orecchiacce!" --> "Che si stappasse quelle recchiacce!" :D. Quindi il dominio semantico di "codesto", che a maggior ragione dovrebbe esser reso mediante "quello", sconfina nel dominio di "questo", proprio perché (ab)usato in maniera così "totalitaria" :)
ippogrifo
Interventi: 191
Iscritto in data: ven, 15 feb 2013 10:16

RE: CODESTE?

Intervento di ippogrifo »

Grazie della risposta. Stavo anche tentando di capire se un dialettofono "genuino" - ammesso che ne esistano ancora - potrebbe usare o avrebbe potuto usare in passato - quando, cioè, le "norme" locali erano veramente osservate dai parlanti - il dimostrativo "se" per indicare i propri orecchi. Mi riferisco proprio al dialetto e non all' "italiano locale".
Se il dimostrativo "se" non viene o - forse, meglio - non veniva mai riferito al soggetto, sarebbe confermato quanto scrivono alcuni autori in merito all'esistenza - anche nelle Marche - di un sistema del dimostrativo a tre gradi di vicinanza/distanza. Paragonabile a quello "fiorentino". Anche se - etimologicamente - "su"<"ipsu(m)", mentre "codesto" rimanda a "istu(m)" - come, per altro, anche "questo" - .
L'esperienza mi ha insegnato a non fidarmi ciecamente degli autori, che - a volte - tendono a "estremizzare/semplificare" situazioni linguistiche più complesse e non possono risultare sempre totalmente attendibili.
Ivan92
Interventi: 1416
Iscritto in data: gio, 28 nov 2013 19:59
Località: Castelfidardo (AN)

Re: RE: CODESTE?

Intervento di Ivan92 »

ippogrifo ha scritto:L'esperienza mi ha insegnato a non fidarmi ciecamente degli autori, che - a volte - tendono a "estremizzare/semplificare" situazioni linguistiche più complesse e non possono risultare sempre totalmente attendibili.
Concordo.

Ad ogni modo, il dimostrativo "se" viene impiegato altresì per indicare i propri orecchi. Ad esempio "Quant'è grosse se recchie!" --> "Quanto sono grosse queste orecchie!",immaginando una persona intenta a mirarsi e a rimirarsi dinanzi allo specchio. Oppure "Da se recchie non ce sento più bè come na volta" --> "Non sento più bene come una volta (da queste orecchie)", se stiamo parlando con un ipotetico interlocutore, spiegandogli che il nostro apparato uditivo non è più funzionante come quello di una volta. :) Vorrei inoltre farle notare che noi si utilizza "su" e "stu" in egual modo, essendo "su" nient'altro che la forma abbreviata di "stu" :)
Ultima modifica di Ivan92 in data mer, 19 feb 2014 22:45, modificato 1 volta in totale.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5078
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Un’espressione del mio dialetto di cui non ho mai capito l’origine è girare in spadín, ossia «andare in giro con indumenti troppo leggeri per la temperatura esterna». Come si vede, è uno di quei concetti che in italiano abbisognano di pesanti giri di frase. Da voi c’è una locuzione simile?
Avatara utente
Carnby
Interventi: 5246
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Intervento di Carnby »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Da voi c’è una locuzione simile?
Da noi si dice semplicemente «andà 'n giro mezzi gnudi». :)
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 8 ospiti