[xMAR] «L’è» = «quant’è»

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Ivan92
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[xMAR] «L’è» = «quant’è»

Intervento di Ivan92 »

Dalle mie parti, tra gli strati piú rustici e genuini del volgo, si usa l'espressione l'è come sinonimo di quant'è: l'è bbello, l'è bbono, l'è ccaruccio, ecc. Qualcuno di voi sa dirmi da dove deriva quest'espressione?
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Scilens
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Intervento di Scilens »

Io direi da 'ille est'.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

Ma ille non significa quello?
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Scilens
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Intervento di Scilens »

Infatti; ma è la stessa origine degli articoli.
Sul valore di 'quanto' non saprei dirLe. Eppoi da noi non c'è l'uso di dire 'quant'è bello', si dice 'com'è bello', ho provato a risponderle per quel che posso. Può darsi che il 'quanto' sia caduto.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

La ringrazio, caro Scilens. :) È anche vero che, in questo caso, le aree semantiche di quanto e come si compenetrano. Quant'è bello e com'è bello hanno pressoché lo stesso significato.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Nel ligure al posto di quanto si usa MAGIS: mai belu ch'u l'è (quant'è bello).
Largu de farina e strentu de brenu.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Ivan92 ha scritto:La ringrazio, caro Scilens. :) È anche vero che, in questo caso, le aree semantiche di quanto e come si compenetrano. Quant'è bello e com'è bello hanno pressoché lo stesso significato.
Sí, e sono varianti geografiche del medesimo costrutto (la frase esclamativa parziale). Approssimativamente, si può dire che com’è [+ aggettivo] è piú frequente in Toscana, come ha ricordato Scilens; quant’è [+ aggettivo] è piú frequente a Roma e nelle regioni meridionali; che [+ aggettivo] che è è piú frequente al Settentrione (veda anche quest’articolo sul sito del Treccani). Che bello che è (anch’io dico in dialetto «Che belo che l’è»), a differenza di com’è bello e quant’è bello, è tuttora percepito come diatopicamente marcato.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

C'è anche un'altra variante, di cui immagino l'originale settentrionale e il lignaggio assai modesto (eufemismo per dire che è scorretta), ed è che [+ aggettivo] è. Attenzione: non è il semplice che [+ agg.] a cui accenna anche l'articolo segnalato da Ferdinand Bardamu. È una via di mezzo tra questo e il già ricordato che [+ agg.] che è, con soppressione del secondo che.
Qui un esempio letterario (eufemismo come sopra).
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

Vi ringrazio degli stimolanti interventi. Da noi infatti si usa quant’è [+ aggettivo], o, come ho già detto, l'è [+ aggettivo]. È corretta dunque l'ipotesi del nostro caro Scilens, secondo cui l'è deriverebbe da ille est?
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Ivan92 ha scritto:È corretta dunque l'ipotesi del nostro caro Scilens, secondo cui l'è deriverebbe da ille est?
Nel Rohlfs non ho trovato nulla al riguardo, ma, per quanto mi riguarda, vedrei forse piú probabile una creazione romanza piuttosto che la continuazione di un costrutto già latino volgare (a proposito: piú che ILLE EST direi ILLU(M) EST).
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

La ringrazio come sempre della sua disponibilità. :) Le pongo quest'altro quesito: secondo Lei il l'è ligure e veneto non è una sorta di pleonasmo? Voglio dire, mentre da noi v'è una perfetta equivalenza tra l'italiano e l'espressione dialettale —l' corrisponde in tutto e per tutto all'avverbio quanto, nonostante continui a ignorarne il motivo—, nelle frasi mai belu ch'u l'è e che belo che l’è, l' non è forse ridondante? Chiedo, ché non conosco né il ligure né il veneto. Ma soprattutto, condividono tutti e tre la medesima origine, o, checché ne dica la somiglianza delle forme, hanno ben poco che vedere tra di loro?
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Ferdinand Bardamu
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[FT] Soggetto clitico obbligatorio nei dialetti

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Si tratta di un soggetto clitico obbligatorio. L’origine di quel soggetto è senza dubbio il dimostrativo latino ILLE-ILLA-ILLUM, al singolare nella forma dell’accusativo ILLU(M) o ILLA(M), come nel suo dialetto e come negli articoli italiani (cosa che ha già sottolineato Scilens).

Sopra mi sono spiegato male: intendevo dire che non sono certo che l’origine dell’esclamazione nella sua varietà di marchigiano sia già in un *ILLU(M) EST latino.
Ivan92
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Re: [FT] Soggetto clitico obbligatorio nei dialetti

Intervento di Ivan92 »

Grazie ancora. :)
Ferdinand Bardamu ha scritto:Si tratta di un soggetto clitico obbligatorio.
Ma solamente per ciò che concerne veneto e ligure, giusto? Infatti, mai belu ch'u l'è e che belo che l'è possono essere tradotte —alla lettera, s'intende— cosí: che bello che (egli, ella, esso, ecc.) è. Dietro quel l' si cela il soggetto clitico di cui sopra. Invece il nostro l' supplisce alla mancanza dell'avverbio quanto, almeno cosí sembra. Non pare che funga da soggetto clitico.
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Ferdinand Bardamu
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Re: [FT] Soggetto clitico obbligatorio nei dialetti

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Ivan92 ha scritto:Invece il nostro l' supplisce alla mancanza dell'avverbio quanto, almeno cosí sembra. Non pare che funga da soggetto clitico.
Per sapere se supplisca a quanto o a come dovremmo vedere la storia del costrutto. In ogni caso, non vedo altre funzioni di quel clitico se non quella di soggetto (pleonastico). Mi è capitato di sentire quest’esclamazione del suo dialetto, e la spiegazione che mi sono dato è che, semplicemente, questo tipo di frase esclamativa si costruisca, nella sua varietà di marchigiano, cosí, senza il bisogno di introdurla con avverbi o aggettivi.
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Scilens
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Intervento di Scilens »

È possibile che il 'quanto' venga saltato e dato per sottinteso? Non sembrerebbe impossibile...
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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