[VEC] «Tampelar»

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Ferdinand Bardamu
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[VEC] «Tampelar»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Alla voce «tampelàr» del Dizionario etimologico del dialetto veronese di Marcello Bondardo (1986) si legge:
  • tampelàr, ‘armeggiare’; der. tampelìne ‘carabattole’. Il verbo è attestato dagli inizi del XIX sec. nel ver. (VENTURI ms) ed ha vaste rispondenze venete e settentr. (EV, REW 8626); ricorre dal XVI sec. in Settentrione nel maccher. folengh., Bald. I 124 Mille marangones… tampellant. Va con l’it. ant. tampellare (XIV sec., DEI), di origine espressiva, da un ipocorismo temp- ‘andare qua e là’ (REW, DEI l.c.).
Il REW alla voce «temp» dice che si tratta di una «Schallwort», ossia di un’onomatopea. Non mi è chiaro però che cosa intenda l’autore con «ipocorismo», dal momento che si tratta di un sinonimo di vezzeggiativo e si riferisce perlopiú a nomi propri. Qualcuno riesce a vedere che cosa c’è scritto nel DEI?
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data ven, 29 giu 2018 19:16, modificato 1 volta in totale.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Riporto quanto scritto da Battisti e Alessio.
Il DEI ha scritto:tempellare tr., ant. (XV sec., Luigi Pulci), -amento (ant., M. Villani, vacillamento), -ata (f. ant., Luigi Pulci, sonata di campana), -o (XVI sec., B. Davanzati, esitazione, indecisione, suono interrotto di campane o sim.); -one (m., Crusca, uomo grasso e irresoluto); muovere in qua e in là, dimenare a intervalli eguali e brevi; tr., ant. (XV sec., G. Morelli), far vacillare; (XVII sec., Allori), battere, percuotere; palpitare; intr. (M. Villani), stare ambiguo; v. di area sett., cfr. piem. templè importunare, ecc., di origine onomatopeica (*templ-). Vedi anche ‘timpellina’. Il gr. mod. tempélēs imfingardo [sic], poltrone, - poltroneria, -iázō sono infingardo, neghittoso, va col rum. tembel indolente, tardo, dal turco tenbel pigro.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Molte grazie, caro Carnby. :)

Vi si conferma, dunque, l’origine onomatopeica della radice temp-; stante questa conferma, che fa il paio con quella del REW, non si capisce davvero che cosa intendesse Bondardo con «ipocorismo». La definizione di quest’ultimo termine è ben nota e inequivocabile, e non ha nulla che fare con la riproduzione di un suono. :?
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