La «coccinella» nei dialetti

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Ferdinand Bardamu
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La «coccinella» nei dialetti

Intervento di Ferdinand Bardamu »

La scomparsa del mondo rurale tradizionale, oggi pressoché completa, ha portato con sé l’oblio di tante parole, o per il venir meno del designato o per il modo differente con cui l’uomo moderno si rapporta con la campagna.

La progressiva dimenticanza presso i parlanti della denominazione locale della coccinella è un caso emblematico. Un tempo la sua presenza era associata all’arrivo della bella stagione e si caricava di riferimenti sacrali. Oggi, invece, è un bell’animaletto la cui effigie si presta a esser riprodotta nella gaggettistica, e nulla piú.

Nella bassa veronese la coccinella assume una vasta gamma di nomi, che spesso variano a distanza di pochi chilometri, tutti legati da un riferimento religioso, per esempio ave maria, maria maria, maria xoła ia (lett. «maria vola via»), ecc.

Nel vostro dialetto sopravvive ancora il nome tradizionale di questa bestiolina?
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Carnby
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Intervento di Carnby »

La paolina.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Grazie. La carta «coccinella» (470) dell’AIS registra paolina a Montespertoli (Firenze), Incisa (Firenze), Stia (Arezzo), Chiavaretto (Arezzo) e Arezzo.

È degna di nota la frequente presenza di riferimenti religiosi nel nome di quest’insetto, al Settentrione come al Meridione.
domna charola
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Intervento di domna charola »

Vero!... ho dato una rapida scorsa a qualche sito "qualsiasi" (nel senso che ho pescato al volo, senza verificare affidabilità, ma per pura curiosità) dedicato ai dialetti, e in effetti le denominazioni legate al sacro sono molto frequenti.
olaszinho
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Intervento di olaszinho »

In dialetto marchigiano, Nord della provincia di Ancona, è o forse era mariòla; credo che oggi nessuno la chiami più così. Sono dovuto ricorrere a mio padre, il quale, un po' a fatica, è riuscito a ricordare il termine sopra indicato. Ad essere sincero, coccinella è una parola molto più carina per indicare questo bel coleottero colorato. :D
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Grazie. Si conferma, dunque, che il riferimento religioso è molto forte un po’ dappertutto; la Madonna (Maria) ricorre assai di frequente.
olaszinho ha scritto:Ad essere sincero, coccinella è una parola molto più carina per indicare questo bel coleottero colorato. :D
Non saprei se è piú carino: per me ha la freddezza di un termine scientifico, tant’è che il suo nome scientifico è Coccinella septempunctata. Nel Vocabolario della Crusca coccinella non c’è; vi si trova però lucìa, che è il nome che assume(va?) a Firenze, anch’esso legato al sacro: l’allusione è a Santa Lucia, perché era credenza popolare che le coccinelle fossero cieche.
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Ligure
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Intervento di Ligure »

Per quanto la mia competenza non possa essere esaustiva, non sono a conoscenza di denominazioni liguri collegate col nome della Madonna.

Mentre risultano diffuse denominazioni rappresentate da diverse forme diminutive della voce angelo.

L'AIS, ad es., per il punto 179 della carta 470 (Rovegno, al confine delle parlate classificabili come liguri), riferisce angeŕin (le trascrizioni dell'AIS sono quasi sempre problematiche e discutibili) ovviamente, "del paradiso": per loro la Terra risulta contesto occasionale.

Le altre denominazioni locali risultano più laiche. A Genova, ad es., la voce risulta dæ-dæ /'dɛ:'dɛ:/. Tendo a mantenermi il più possibile sempre ragionevolmente freddo e distante rispetto alle diffuse (e incredibili!) corbellerie degli etimologisti locali.

Potrebbe certamente trattarsi di voce infantile, ma ciò non implicherebbe necessariamente l'assenza di un significato. Segnalo l'etimologia popolare semplicemente perché si tratta di un dato, ormai, storico, se pure non necessariamente vero.

Fino alla fine dell'800 – ma, probabilmente, ancora fino all'epoca della Prima guerra mondiale – /'dɛ:/ *** a Genova significò dado da gioco. Mentre, già nell'800, risulta segnalato l'italianismo caratterizzato da geminazione consonantica anetimologica daddu /'daddu/, ma soltanto in senso tecnico. Ora la voce di derivazione diretta risulta, ormai, desueta.

Quindi, realizzando in lingua la paretimologia, s'otterrebbe dado-dado. Per altro, chi osserva l'animaletto septempunctatum da vicino non può non rimanere colpito dalla somiglianza coll'aspetto dei dadi da gioco. E per fare sette ne occorrono almeno due!

*** /'dɛ:/ risulta voce interessante perché si tratta di un plurale che subentrò, nell'uso, anche al singolare. Da dati, in genovese, s'ebbero le seguenti transizioni evolutive del tutto regolari: /'da:ti/>/'da:di/>/'da:δi/>/'da:i/>/'dai/>/'dɛ:/. Il singolare fu regolarmente, almeno per il sistema linguistico locale, /'da:u/, ma non credo che sia potuto giungere, come altre voci analoghe, a essere pronunciato /'dɔu/, dal momento che le attestazioni scritte (dao) sono molto antiche (in seguito, come scritto, s'adoperò la forma del plurale anche al singolare).
Ultima modifica di Ligure in data mer, 26 set 2018 15:50, modificato 2 volte in totale.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Grazie anche a lei.
Ligure ha scritto:Le altre denominazioni locali risultano più laiche. A Genova, ad es., la voce risulta dæ-dæ /'dɛ:'dɛ:/. Tendo a mantenermi il più possibile sempre ragionevolmente freddo e distante rispetto alle diffuse (e incredibili!) corbellerie degli etimologisti locali.

Potrebbe certamente trattarsi di voce infantile…
Spesso le denominazioni locali corrispondono al primo verso della filastrocca che si faceva recitare ai bambini. La reduplicazione mi fa pensare che sia il caso anche del genovese. Conosce per caso anche la filastrocca associata all’insettino?
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

Confermo quanto detto da olaszinho: anche qui, zona Ancona Sud, si dice mariòla. Non è però una parola in disuso: si sente anche tra i giovani. A ogni modo, si usano indifferentemente sia mariòla sia coccinella.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Nel ponente ligure prevale il tipo "gallinella del Signore": gaglinéta du scignù (Ventimiglia), galinéta du Segnù (Vallecrosia), gajnéta du Segnù (Sanremo), gaglinéta del Segnùn (Buggio).
Largu de farina e strentu de brenu.
olaszinho
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Intervento di olaszinho »

Ivan92 ha scritto:Confermo quanto detto da olaszinho: anche qui, zona Ancona Sud, si dice mariòla. Non è però una parola in disuso: si sente anche tra i giovani. A ogni modo, si usano indifferentemente sia mariòla sia coccinella.
Davvero? Chiedo scusa, d'altra parte non parlo il dialetto per cui potrei sbagliarmi, ma non ho mai sentito la parola mariola in vita mia. Forse i miei nonni…
D'altra parte, è una di quelle parole che s'impara già in tenera in età e direttamente in italiano. Ho notato che la maggior parte dei genitori si rivolge in italiano ai bambini, sebbene alcuni di loro passino poi al dialetto con gli altri adulti. Mi chiedo se ciò accada solo dalle mie parti?!
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

olaszinho ha scritto:D'altra parte, è una di quelle parole che s'impara già in tenera in età e direttamente in italiano. Ho notato che la maggior parte dei genitori si rivolge in italiano ai bambini, sebbene alcuni di loro passino poi al dialetto con gli altri adulti. Mi chiedo se ciò accada solo dalle mie parti?!
No, è un fenomeno abbastanza diffuso (negli ultimi decenni, almeno).
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

Confermo, è un fenomeno piuttosto diffuso. Tutt'al più i genitori si rivolgono ai figli nel loro italiano regionale. Io ho avuto la fortuna di crescere anche con i nonni, motivo per cui sentivo sia mariòla sia coccinella.
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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

In sardo campidanese babbaiola.
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

In portoghese si dice joaninha ("giovannina", pronuncia: gioanígna, con g toscana) e in spagnolo mariquita (pronuncia: marichíta). :D
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