La lingua italiana vista dall’estero

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Marco1971
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La lingua italiana vista dall’estero

Intervento di Marco1971 »

Segnalo questo sito, in cui si parla d’«anglolalia» e si rimanda alla nostra lista. Non avrei mai pensato che persino i tifosi di calcio – americani o di altre parti del mondo – avessero a cuore le sorti della nostra lingua, e ciò mi rincuora. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Bue
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Intervento di Bue »

Interessante notare come dei due principali contendenti quello che si erge a difensore della lingua italiana - e che usa argomenti tanto uguali a quelli letti su questo sito da poter generare qualche sospetto nei più maliziosi :twisted: - sia ancora una volta un italiano che vive all'estero... Mentre l'utente italiano vivente in Italia si scaglia contro i purismi in maniera anche eccessivamente violenta.
Programmario?!? Strumentario?!?
I never heard those words been used and I hope I never will! They are awful-sounding words that remind the attempts of the fascist regime to the "purity of the language" (alongside the main program "purity of the race"...),. History has ridiculed those obtuse politics, but you don't seem to have learnt enough from the last 50+ years; it's bad enough to have an ideology of hate blind your mind, but when that ideology is dead and buried...
Ognuno trae le conclusioni che gli pare - ad esempio che in Italia siamo tutti plagiati e affetti dal morbus anglicus o dalla sciatteria o quant'altro, mentre chi è espatriato per tempo no, fate voi - ma a me sembra un fatto socio-antropo-linguisticamente degno di nota.
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ragionamento capzioso e di parte: ognun sa che i puristi, in Italia, sono sempre esistiti.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
methao_donor
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Intervento di methao_donor »

Quel che più che altro (mi) dispiace, è l'ennesima associazione col fascismo, (oltre alla natura della argomentazioni da Bue citate), ch'è secondo me molto significativa e incisiva sulla situazione italiana attuale, che piaccia o no.
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

Sono già stanco di queste associazioni col fascismo. Guardate qui (difesi l'italiano e chiamarono la mia idea nefanda). Mi sentii come se fosse bastato poco perché qualcuno mi chiedesse che c'entrava uno straniero in questa discussione. A volte sembra che a me piaccia l'italiano più che alla maggioranza degli italiani, i quali si vergognano della propria lingua. :(

Guardate anche la domanda intitolata Inglesismi. Questa domanda nessuno se la dovrebbe porre!
Avatara utente
Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Già: il fascismo, che «abolí le libere elezioni e le libertà fondamentali di opinione, di critica, di stampa, di associazione» (Battaglia), è l’esatto opposto della nostra campagna, volta a stimolare la riflessione, a suggerire oculate scelte lessicali, a promuovere il gusto della lingua senz’imporre nulla né tarpare la libertà del singolo. La nostra iniziativa rafforza e feconda lo spirito creativo e le capacità critiche dell’individuo, nel tentativo di scrollare le coscienze assopite, smussate dalle cattive consuetudini. E tutto questo sulla base di rigorosi princípi linguistici che nulla hanno di politico.

Sarebbe dunque ragionevole smettere di abbinare fascismo a tutela della lingua.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Federico
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Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
Località: Milano

Intervento di Federico »

Bue ha scritto:Ognuno trae le conclusioni che gli pare - ad esempio che in Italia siamo tutti plagiati e affetti dal morbus anglicus o dalla sciatteria o quant'altro, mentre chi è espatriato per tempo no, fate voi - ma a me sembra un fatto socio-antropo-linguisticamente degno di nota.
Si potrebbe correlare all'osservazione fatta da qualcuno (non ricordo chi, su due piedi) che i peggiori nazionalisti vengono dalla periferia dell'impero, a partire dall'imbianchino austriaco Adolf Hitler.

Osservazione pertinente al nostro caso solo se si considera universale l'errore di fondo di credere fascista la difesa della lingua, a ogni modo.
Avatara utente
cuci
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Iscritto in data: lun, 19 set 2005 3:29
Località: Varese

Intervento di cuci »

Brazilian dude ha scritto:Guardate anche la domanda intitolata Inglesismi. Questa domanda nessuno se la dovrebbe porre!
La domanda da te citata ora si trova qui.
Penso che la continua associazione tra difesa della lingua e fascismo sia il motivo per il quale i cosiddetti puristi odino ancora di più il fascismo.
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