«Ambaradan»

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Marco1971
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«Ambaradan»

Intervento di Marco1971 »

Il GRADIT ha scritto:ambaradan /ambara'dan/ s.m.inv. (CO)
[1994; etim. incerta, forse da Amba Aradam, massiccio montuoso dell'Etiopia presso il quale, nel 1936, si svolse una cruenta battaglia tra le truppe italiane e quelle abissine]
scherz., grande confusione, baraonda: creare un a. | attività, amministrazione e sim., particolarmente complessa: gestisce da solo tutto l'a
La lingua ora si fa a Milano e dintorni. Quando si faceva a Firenze, si sarebbe subito detto ambaradano. Non ho nulla contro i lombardi, sia chiaro: molti miei amici sono originari della zona. Solo per dire.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Strano, io credevo che a Firenze si dicesse ambaradà...
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Carnby ha scritto:Strano, io credevo che a Firenze si dicesse ambaradà...
Mi scusi, Carnby, ma ho forse detto il contrario? Vede bene che ho adoperato il condizionale, riferendomi a quello che sarebbe stato l’adattamento normale di tipo letterario (contro l’adattamento rustico, per via orale, ambaradà; l’ho già detto e lo ripeto, è lo stesso di bessellero/besselle).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Federico
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Intervento di Federico »

Non avrei mai pensato che potesse essere una parola tanto recente.
methao_donor
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Intervento di methao_donor »

Ma quel 1994 sarebbe la data a cui risale la prima attestazione?
Il sonno della ragione genera mostri.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

methao_donor ha scritto:Ma quel 1994 sarebbe la data a cui risale la prima attestazione?
Sí, la prima attestazione scritta finora nota. Ovviamente il termine circolava di sicuro da qualche tempo prima.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
methao_donor
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Intervento di methao_donor »

Già, mi pare comunque strano.
Avrei pensato risalisse agli anni immediatamente successivi alla battaglia...
Il sonno della ragione genera mostri.
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Federico
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Intervento di Federico »

methao_donor ha scritto:Avrei pensato risalisse agli anni immediatamente successivi alla battaglia...
Anche per questo l'etimologia è dubbia, suppongo. Ma non può essere un termine rimasto dialettale (settentrionale) per un certo tempo (da poco dopo la battaglia, si suppone) prima di entrare a pieno titolo nella lingua nazionale?
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