Discussione sui traducenti di forestierismi

Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

Moderatore: Cruscanti

Avatara utente
Freelancer
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Intervento di Freelancer »

Federico ha scritto:Non avevo visto il messaggio di Freelancer.
Freelancer ha scritto:parlare fluentemente va inteso in senso letterale come parlare molto e con regolarità o come calco dall'inglese che tende a scalzare la locuzione parlare correntemente ? :wink:
Probabile che sia un calco, ma non vedo perché il senso letterale dovrebbe essere parlare molto e con regolarità se fluente è aggettivo che significa «che fluisce, che scorre [...] frequente l'uso fig., di cosa che dia l'immagine del fluire copioso» (Treccani in linea): a me dà piuttosto l'idea di un parlare che procede fluidamente, senza ostacoli e rapidamente, come l'acqua di un fiume che giunge infallibilmente al mare.
A quanto pare il mio senso dell'umorismo è così sottile da risultare invisibile. Avevo scherzosamente proposto il significato letterale basandomi sul significato 1) del Devoto-Oli: Che scorre copioso e con regolarità: le f. acque del Po
Fuor di scherzo, direi che parlare fluentemente non può che essere un calco, non riesco a immaginarmi un parlante nativo che dica da sé fluentemente invece di correntemente in questo caso, perché ci creda dovrebbero dimostrarmi che questa persona non conosce l'inglese e non è esposto a influssi dell'inglese, insomma dovrebbe essere qualcuno catapultato ai giorni nostri dal secolo scorso.
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Federico
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Intervento di Federico »

Freelancer ha scritto:A quanto pare il mio senso dell'umorismo è così sottile da risultare invisibile. Avevo scherzosamente proposto il significato letterale basandomi sul significato 1) del Devoto-Oli: Che scorre copioso e con regolarità: le f. acque del Po
Non si preoccupi, non è stato tanto ineffabile; ma ho un'alta stima dello scherzo (satira, ironia, sarcasmo, paradosso ecc.), alla cui base c'è sempre una verità o presunta tale, che mi permetto di mettere in discussione.
Freelancer ha scritto:Fuor di scherzo, direi che parlare fluentemente non può che essere un calco, non riesco a immaginarmi un parlante nativo che dica da sé fluentemente invece di correntemente in questo caso, perché ci creda dovrebbero dimostrarmi che questa persona non conosce l'inglese e non è esposto a influssi dell'inglese, insomma dovrebbe essere qualcuno catapultato ai giorni nostri dal secolo scorso.
Ma un'influenza c'è stata di sicuro: volevo solo vedere se tale uso è attecchito perché coerente col significato originale e comune delle parole italiane.
Guardiamo allora al significato di corrente (fluente l'abbiam già visto): nel Treccani in linea, abbiamo 1b «di corso d'acqua, che scorre» e quindi 1d «sciolto, scorrevole, spedito»: in queste accezioni mi pare perfettamente equivalente a e intercambiabile con fluente, perciò fluentemente nel senso di correntemente da lei indicato mi pare ineccepibile.
Anche guardando gli esempi, però, mi pare che a parte elettricità e acqua siano attualmente piú comuni – e di gran lunga – gli usi sotto il 2, fra cui 2a «ordinario, abituale» e 2c «che è seguito dai piú, comune»; il che spiega perfettamente come mi possa sembrare piú normale usare correntemente nel significato (indicato come secondario) di «usualmente, normalmente, o comunemente» piuttosto che «in modo sciolto, spedito»: la quale risemantizzazione (a voler usare un termine esagerato) spiegherebbe quella di fluentemente, di cui potrebbe essere o la causa o la conseguenza, o entrambe. Con una spintarella dall'inglese, probabilmente.
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Federico
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Intervento di Federico »

Qualche giorno fa ho sentito un giornalista (Francesco Cuozzo) parlare al telegiornale di «gazzarra in Parlamento»: be', mi ha piacevolmente sorpreso questo felice discostamento dalla piatta monotonia con cui si parla – in questo e molti altri casi – solo e invariabilmente di bagarre.

Ho anche letto in un giornale finanziario l'espressione credito rotativo, precedentemente segnalata da Marco e non ancora aggiunta alla lista: ovviamente si limitava ad affiancare revolving, che nella lingua comune è sempre riferito alla carta e non alla forma creditizia, da cui probabilmente la necessità di tradurre.
Ultima modifica di Federico in data dom, 29 ott 2006 13:53, modificato 1 volta in totale.
fabbe
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Intervento di fabbe »

Una curiosità: qualcuno saprebbe dirmi se esiste un'altra lingua europea senza un traducente o un adattamento per la parola inglese "file" in ambito informatico?
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arianna
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Intervento di arianna »

Ho sentito parlare (questo pomeriggio, nel telegiornale "internettiano") di happy hour che credo si riferisca all'ora dell'aperitivo.
Riscontri?

P.S. C'è sciopero dei dizionari (in rete) stasera? :? :wink:
Felice chi con ali vigorose
le spalle alla noia e ai vasti affanni
che opprimono col peso la nebbiosa vita
si eleva verso campi sereni e luminosi!
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Arianna
Bue
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Intervento di Bue »

La happy hour, almeno all'estero, è un'ora "promozionale" durante la quale i beveraggi (tipicamente, le birre) costano la metà.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

E si può rendere con buon’ora, ora felice o ora lieta. :)
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Decimo
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Intervento di Decimo »

Marco1971 ha scritto:E si può rendere con buon’ora, ora felice o ora lieta. :)
La mia idea? Non si renda in alcun modo: si tratta di una locuzione inutile, non credo che ogni concetto d'oltralpe debba possedere un proprio equivalente in lingua italiana. La locuzione è davvero inutile, inutile, tre volte inutile! Proviamo a pensare in quali contesti utilizzarla!
La cosa più orrida è che abbiamo assistito dal vivo e impotenti all'imposizione di questo termine, che sta dannatamente avendo una discreta espansione a causa dell'omonima canzone di Ligabue (riferisco tuttavia che, ogni qual volta chieda il significato del binomio inglese, ottengo in risposta stravaganze del tutto estranee al senso proprio del forestierismo) e dalla pubblicità di Real Tv, quella in cui la procace e italianamente scadente Ainett Stephens invita il pubblico a casa a questo suo ignoto happy hour (mi viene il ribrezzo solo a scriverlo) che diviene oggetto di varie interpretazioni da parte dei poveri spettatori ignoranti, ma già pronti a riproporre fuori casa questo mirabile neologismo tanto altezzoso e alla moda.

Oddio! Preferisco non continuare, onde evitare che lo sfogo assuma accezioni eccessivamente sciovinistiche.
E se già l'intervento vi pare troppo intriso di esterofobia, perdonatemelo.
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Federico
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Intervento di Federico »

Ehm, Decimo, ha tutto il diritto di esecrare tale espressione, ma finché i locali attueranno questa promozione non so come si possa pretendere che spariscano happy hour e le proposte di traduzione...
Avatara utente
Freelancer
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Intervento di Freelancer »

Bue ha scritto:La happy hour, almeno all'estero, è un'ora "promozionale" durante la quale i beveraggi (tipicamente, le birre) costano la metà.
Sembra che sia una moda milanese. Eccone una descrizione sul sito della Barilla: http://it.primopiatto.barilla.com/ilpae ... ontent.htm
Avatara utente
Freelancer
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Busta parlante

Intervento di Freelancer »

Ecco una felice trovata italiana. L'ha riportata una traduttrice che lavora nella combinazione italiano-->inglese e quindi si è ritrovata a dover tradurre questo termine adoperato, per usare le sue parole, in "The context is a list of different ways to advertise a product to various market segments. In particular, the approach for the interested buyer/user segment is listed in full as: Interesse > Comprature utente > Comunicazione pubblicitaria: busta parlante, recall"

La definizione di busta parlante è reperibile qui. Sembrerebbe dunque che una ditta italiana abbia ripescato un termine nato più di cent'anni fa e modificatone leggermente il significato per denominare quella che in inglese sarebbe più o meno una advertising envelope. C'è da sperare che altri seguano. Per conto mio mi riprometto di usare busta parlante ogni volta che se ne presenterà l'occasione, anche se non saranno molte purtroppo.
Uri Burton
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CORSERA

Intervento di Uri Burton »

Nel Corriere della sera di oggi, a pagina 21, ci dovrebbe essere un articolo sugli anglismi: «Basta parole straniere, nei musei solo l’italiano».
Uri Burton
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arianna
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Intervento di arianna »

Non avendo la possibilità di procurarmi il Corriere della sera in versione cartacea ho cercato la notizia nella versione elettronica, sfogliando tutto il giornale, ma non ho trovato nulla che accenni all'articolo di cui lei parla :( .

Leggendo mi sono imbattuta in questi due forestierismi (non presenti nella lista): gaffeur e maitresse :per il secondo forestierismo esistono già i termini italiani, ma per gaffeur? :roll:
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Arianna
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Vedo nel Gabrielli, sotto gaffeur:
In it. topicóne o granchísta, ma poco fortunati.
A me garbano entrambi. :)
Uri Burton
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CORSERA EDIZIONE CARTACEA

Intervento di Uri Burton »

arianna ha scritto:Non avendo la possibilità di procurarmi il Corriere della sera in versione cartacea ho cercato la notizia nella versione elettronica, sfogliando tutto il giornale, ma non ho trovato nulla che accenni all'articolo di cui lei parla.
No, è solo nell’edizione cartacea. Tratta d’una commissione istituita da Rutelli (della quale farebbe parte pure Luca Serianni) per eliminare i forestierismi e sostituirli con parole italiane in tutti gli enti amministrati dal ministero della cultura. Neanch’io ho la possibilità di procurarmi il giornale, ma speravo che tra gli amici del forum qualcuno l’avesse acquistato e potesse leggere l’articolo.
Cordialmente,
Uri Burton
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