Discussione sui traducenti di forestierismi

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Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

E anche partenário in portoghese (non l'avevo mai sentito) e zooterapia (anche questo non l'avevo mai sentito, però se ne intuisce il significato con facilità).

Brazilian dude
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Federico
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Intervento di Federico »

Marco1971 ha scritto:Per partner, visto che esistono già partenariale e partenariato, perché non ricavarne partenario
Come extrema ratio, può andare (anche se non fingerò che mi piaccia: ma del resto bisogna saper scegliere il male minore, ed è in gran parte sempre questione di abitudine :roll:)... :?
Ma non è da escludere che salti fuori una geniale traduzione "autoctona" italiana (come squasso :D).
Marco1971 ha scritto:Quanto a pet therapy, i soliti francesi hanno fatto zoothérapie, quindi dovrebbe andar bene anche per noi zooterapia. :D
Eccellente. :D

P.s.: "i soliti francesi"... eh, già: lo dico sempre che un po' di sano nazionalismo serve sempre (come tutto, del resto)... :roll: Da noi dopo il fascismo è morto (quello sano)...
fabbe
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Intervento di fabbe »

Per "partner" (in contesto economico) credo che un traducente adatto possa essere "socio" - come veniva su ricordato.

Naturalmente anche "partenario" mi sembra adattissimo.

In ambito "sentimentale" si potrebbe parlare di "compagno/a".
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Federico
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Intervento di Federico »

fabbe ha scritto:Per "partner" (in contesto economico) credo che un traducente adatto possa essere "socio" - come veniva su ricordato.
Per lei dunque si potrebbe definire "socî commerciali" due Stati fra cui sussistono forti traffici mercantili? :shock: A me suona decisamente male...
fabbe ha scritto:In ambito "sentimentale" si potrebbe parlare di "compagno/a".
Naturale: è l'uso principale per cui è stata proposta questa traduzione, che del resto è già radicata.

Aggiungo l'eccellente pét(t)ole per pallets.

Passando invece ad un punto dolente, come tradurre design? A volte sta semplicemente per stile, aspetto o banalmente per progettazione; altre effettivamente per disegno (non credo sia usato con questo significato in italiano, però). Ma quando significa qualcosa del genere
De Mauro in linea ha scritto:industrial design loc.s.m.inv.
ES ingl. progettazione di manufatti destinati alla produzione industriale che mira a conciliare criteri estetici e di funzionalità
?
Ultima modifica di Federico in data sab, 03 dic 2005 15:35, modificato 1 volta in totale.
fabbe
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Intervento di fabbe »

"Desgin" può essere tradotto appunto con disegno, architettura, stile, aspetto, linea e forma.

Per quanto riguarda "industrial design" esiste in italiano "disegno industriale" con lo stesso significato.

Il "designer" poi è uno: stilista, architetto o progettista.

Per quanto riguarda "partner", a mio avviso "stati soci/associati/alleati nel commercio" non suona male - ma non sono un esperto.
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Federico
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Intervento di Federico »

fabbe ha scritto:Per quanto riguarda "industrial design" esiste in italiano "disegno industriale" con lo stesso significato.
E' una buona notizia, ma comunque non è assolutamente diffuso, quindi è improponibile usarlo abbreviato in "disegno". O no?
fabbe ha scritto:Per quanto riguarda "partner", a mio avviso "stati soci/associati/alleati nel commercio" non suona male - ma non sono un esperto.
Altri pareri?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Infatti, confermo, disegno industriale è nel GRADIT. E vi propongo alcune definizioni del solo disegno, tratte dal Battaglia:
Diségno 3. Rappresentazione grafica di un lavoro da eseguire; schizzo, bozzetto, progetto (di un’opera pittorica, plastica o architettonica, di una macchina, di uno strumento); modello, figurino (di un lavoro di taglio o di cucito). — Mettere in disegno: fare il disegno, lo schizzo, il progetto di un lavoro. — Disegno tecnico: rappresentazione in piano (foglio di carta o tela) di un oggetto da costruire (a es. macchine o pezzi meccanici nel disegno meccanico, opere murarie nel disegno architettonico, mobili e utensili da produrre in serie, ma non senza intendimenti estetici, nel disegno industriale) accompagnata da tutti i dati necessari alla costruzione (oggi espressi generalmente mediante simboli e misure fissati da convenzioni internazionali): eseguita di solito in scala e con l’aiuto di strumenti e apparecchi appositi (righe, squadre, compassi, rapportatore, normografo, tecnigrafo, ecc.), consiste in rappresentazioni d’insieme dell’oggetto o in rappresentazioni di sue parti eseguite col metodo della proiezione ortogonale (pianta, sezione, alzato, prospetto) o della prospettiva lineare o parallela. — Disegno schematico: rappresentazione, per mezzo di segni grafici convenzionali, di un apparecchio, una macchina o un impianto (a es. un circuito elettrico), al fine di poterne facilmente comprenderne il funzionamento.
[...] Boccardo, I-669: La legislazione che trasforma in proprietà individuale l’invenzione d’una macchina e d’un processo chimico, doveva pure assicurare al fabbricante la proprietà dei disegni di fabbrica ch’egli ha fatti o fatti fare. [...]

5. Forma, contorno, profilo di un oggetto.

13. Idea, progetto di un’opera da eseguire, di un oggetto da costruire.
Mi sembra che disegno copra ampiamente (ci sono 20 accezioni, senza contare le articolazioni di ciascuna) design, il quale, ricordiamoci, deriva dall’antico francese desseing (oggi dessin). :)
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Federico
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Intervento di Federico »

Marco1971 ha scritto:Mi sembra che disegno copra ampiamente (ci sono 20 accezioni, senza contare le articolazioni di ciascuna) design
Legga qui. Le accezioni da lei riportate non mi paiono bastare; si può naturalmente attribure i significati attuali di design a disegno industriale; più difficilmente al solo disegno: dovrebbe essere semmai un passo successivo.
Insomma, a me va benissimo tradurre design direttamente con disegno (la radice è sempre quella ecc.), ma è irrealistico: già è praticamente caduto in disuso nel senso banale di "progetto" (tranne quando si tratta del "Disegno divino")!
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Miseria
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Intervento di Miseria »

Gentile Federico, posso benissimo capire i suoi sospetti circa le traduzioni che vengono proposte, ma a me sembra che ci si stia arrampicando sugli specchi considerando poco validi traducenti come «partenario» e «disegno [industriale]», che a quanto pare non passano la sua censura…
Se «disegno» non copre tututte le accezioni che ora ha «design» (ma non giurerei che la maggior parte di chi usa questo anglismo le conosca in modo cosí preciso), non è grave: con la diffusione, assumerà anche gli altri significati. Un unico traducente ideale, perfetto per un forestierismo — e non mi pare una novità! — difficilmente si trova. Sinceramente «stati soci/associati commerciali/nel commercio» a me suona piú che bene… che ne dice di aprirsi un poco di piú e cercare di non istorcere il naso senza aver assaggiato? :wink:
Una donna ci aspetta alle colline.
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Federico
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Intervento di Federico »

Miseria ha scritto:che ne dice di aprirsi un poco di piú e cercare di non istorcere il naso senza aver assaggiato? :wink:
Mi dispiace di dare questa impressione: non è affatto vero che non apprezzo queste traduzioni! Le apprezzo eccome, e certo non le censuro (le inserisco tutte, nella lista): ciò non toglie che possa dire che non sono perfette, il che significa soltanto che se ci "cade addosso" una traduzione migliore dobbiamo essere pronti a coglierla, così come è successo con choc (che aveva molte traduzioni decisamente soddisfacenti, finché non è arrivato squasso che copre perfettamente tutte le - pochissime - sfumature prima "scoperte") o pallets (la cui traduzione "pallottole" va certo bene: pettole è perfetto, però).
Miseria ha scritto:poco validi traducenti come «partenario» [...] Sinceramente «stati soci/associati commerciali/nel commercio» a me suona piú che bene…
Non è affatto vero che ritengo "partenario" poco valido: dico solo che nella stragrande maggioranza dei casi non c'è bisogno di ricorrervi; sei a voi suona bene "Stati soci commerciali", ottimo: vuol dire che è solo una mia idiosincrasia, per via della quale forse ricorrerò - per l'appunto - all'utilissimo partenario (forse però converrebbe adottare tutti la stessa traduzione per raggiungere lo scopo... no, be', del resto sono tutte più che comprensibili, dunque l'importante è far capire che delle traduzioni ci sono e si possono benissimo usare).
Miseria ha scritto:poco validi traducenti come [...] «disegno [industriale]» [...] Se «disegno» non copre tututte le accezioni che ora ha «design» (ma non giurerei che la maggior parte di chi usa questo anglismo le conosca in modo cosí preciso), non è grave: con la diffusione, assumerà anche gli altri significati. Un unico traducente ideale, perfetto per un forestierismo — e non mi pare una novità! — difficilmente si trova.
Ribadisco: a me va benissimo trasferire a disegno tutte le sfumature di design; non scommetterei però più di tanto sulla sua diffusione, se l'autore dell'articolo segnalato sopra - che pure è sicuramente una persona ragionevole e attenta all'italiano (quanti non si sarebbero nemmeno posti il problema della traduzione di design!) - scrive che design
nell'accezione italiana disegno industriale (traduzione letterale ma "falsamente amichevole" -come si dice- che ha contribuito non poco ad equivoci interpretativi, riducendo spesso il concetto di design al semplice "disegno"), può essere tradotto più correttamente con l'espressione "progettazione per la produzione industriale"
E' anche vero che da questo stesso passo si deduce che l'ignoranza delle sfumature di design può essere nostra alleata nella sua sostituzione con disegno, con un effetto a somma zero.
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Federico
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Intervento di Federico »

Per Convention et similia si può anche dire la/una x-giorni (due-giorni, tre-giorni ecc.).
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Federico
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Intervento di Federico »

Rentier: redditiere (Garzanti: non registrato in senso stretto dal Treccani, e di sguincio dal De Mauro)
Per quanto riguarda establishment? Si era proposto semplicemente "classe dirigente", però non sempre basta, o almeno questa è la mia impressione...
L'ottimo vocabolario Treccani in linea lo definisce
il complesso delle istituzioni che, in un Paese, detengono il potere sia nella vita politica in generale sia in singoli settori di attività; anche le persone e i gruppi che sono a capo di tali istituzioni. Il termine è talora usato in tono polemico, per indicare le forze, i valori, il potere del sistema dominante, della classe egemone; per est., si parla anche di e. scientifico, di e. letterario e sim., per indicare la scienza e la letteratura ufficiali, rappresentate soprattutto dai docenti universitarî e dalle accademie [ora applicato a qualunque contesto]
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Il Grande Dizionario Italiano dell’Uso riporta, come sinonimi lemmatizzati di establishment, classe dirigente e vertice:
classe dirigente l’insieme della classe politica, degli alti funzionari dello stato e dei dirigenti di imprese finanziare e produttive SIN. establishment

vertice 3a insieme dei massimi dirigenti di un’impresa, di un’organizzazione, di un partito e sim.: le decisioni del vertice; un cambiamento ai vertici, ai massimi livelli gerarchici

establishment gruppo di potere che controlla la politica, l’economia e la cultura: l’establishment musicale SIN. classe dirigente, vertice
Il Battaglia dà questa definizione di classe dirigente (sott. mia):
il gruppo di coloro che, in una nazione, detengono il potere reale (e comprende non solo gli uomini politici, ma i grandi industriali, i professionisti, l’alta magistratura, gli intellettuali e in genere tutti coloro che in modo diretto e determinante sulla vita di una nazione).
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Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Federico ha scritto:Rentier: redditiere (Garzanti: non registrato in senso stretto dal Treccani, e di sguincio dal De Mauro)
Il Battaglia ha scritto:Redditière (disus. redditièro), sm. Chi vive di rendita, in partic. chi ha redditi elevati. – Econ. e statist.: persona che percepisce una rendita annua da capitali, immobili, terreni o partecipazioni in società.
Magari fossi redditiere! :D
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Federico
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Intervento di Federico »

Grazie mille, Marco. :D

Perfetto, se redditiere c'è nel Battaglia siamo a posto. :)

Per quanto riguarda classe dirigente, il punto è che è sempre qualcosa che "controlla la politica, l’economia e la cultura" e che influisce "in modo diretto e determinante sulla vita di una nazione", mentre mi sembra che adesso establishment sia usato per l'appunto (anche) col significato generico di vertice (ma un vertice inamovibile e/o retrogrado ecc.). Esempio estremo (se non è tutto un mio sogno): si potrebbe parlare dell'establishment del circolo di scacchi del quartiere: è dura definirlo classe dirigente, non trova? :)
Anche qui dovrò stare attento e cogliere un esempio...

Altri termini (economico-finanziarî):
start-up: centometrista? (certo che detto di una società quotata in borsa è bruttino...)
put: opzione (su azioni)?
call: ?
equity swap: ?
[e altre, che ora non mi vengono in mente]
Sperando che ci siano delle traduzioni un po' meno criptiche...
(cliente) business: aziendale?
(cliente) consumer: casalingo (una specie di calco di Home :?), famigliare (ma figurarsi...)?
E poi in una frase ho trovato business che valeva (o sembrava valere?) settore (economico) (che poi alla fine era un affare per chi parlava).


P.s.: già, c'è anche più soddisfazione ad essere un redditiere piuttosto che un vituperato rentier (che fra l'altro a me fa venire in mente l'immagine di un latifondo nelle pianure dell'America settentrionale)! :D
Ultima modifica di Federico in data dom, 04 dic 2005 1:02, modificato 1 volta in totale.
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