Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Troppo lungo e trascura il fatto che si tratta di un video promozionale (come lo sono i trailer per i film).
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
A monte del termine booktrailer, mi provoca l'orticaria anche l'oggetto in sé...
Il filmato promozionale di un film è un riassunto molto succinto fatto cucendo alcune scene salienti (o frammenti di esse) che esistono nel film stesso.
Nel caso di un libro invece si inventano delle immagini che non ci sono, cioè qualcuno crea una suggestione che non necessariamente corrisponde al prodotto cartaceo, o al modo in cui verrà interpretato dalla fantasia del lettore.
Credo che ognuno di noi abbia una sua faccia corrispondente a Renzo, Lucia, Beatrice etc., e probabilmente molti sono rimasti delusi dalle varie interpretazioni cinematografiche: "me lo immaginavo diverso"... ecco, quei cortometraggi che presentano un libro funzionano più o meno alla stessa maniera, violentano l'immaginario del lettore imponendogli delle immagini preconfezionate.
Lo vedo più simile a un filmato pubblicitario di un prodotto qualsiasi, che non a un "trailer". Per dire, alla terza ristampa, fra dieci anni, potrebbe essere fatto con facce e gesti diversi, ma il libro non cambierebbe, come la pubblicità di un prodotto qualsiasi; per un film invece, il video promozionale non cambia le scene dopo un po' di anni.
Oppure, dal punto di vista interpretativo, si affianca ai cortometraggi legati alle canzoni, anch'essi creazioni indipendenti rispoetto all'oggetto a cui si associano.
Insomma, nel caso del film al massimo avrei la firma di chi ha montato il cortometraggio; nel caso di canzoni, libri e pubblicità varie ho lo sceneggiatore, il regista, gli interpreti... è un oggetto a sé stante, in un certo senso.
Concordo con Carla: è l’oggetto in sé, in primo luogo, a essere insensato. È inutile tanto quanto i libri tratti dai filmi.
Comunque, a parte questo, propongo anche videocopertina: le copertine dei libri in genere evocano gli avvenimenti del romanzo, come fanno questi filmatini.
Zabob ha scritto:Sicuramente sarà buato ma propongo libroclìp.
A me piace, e si capisce súbito di che si tratta, ma clip non è esattamente italiano… (E buato mi fa venir in mente solo bucato pronunciato alla livornese. )
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Nel prossimamente di Testa o croce (1982), c’è questo scambio di battute tra Manfredi e Pozzetto:
— Allora lei l’ha visto il film!
— No, il prossimamente.
— Questo? [Con un riferimento «metacinematografico» al video in questione, che nel titolo di YouTube è chiamato trailer] — Sí.
— Ah, allora sí.