«Whistleblower»

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Ferdinand Bardamu
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«Whistleblower»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Whistleblower è una parola molto usata nell'àmbito giornalistico anglo-sassone per indicare una persona che informa le autorità o l'opinione pubblica delle attività illegali che la sua azienda sta portando avanti.

Il quotidiano La Repubblica ha 433 occorrenze della parola; il Corriere della Sera solo 76. In ogni caso, credo sia opportuno trovare un traducente valido, perché la parola pone alcune difficoltà.

Le soluzioni proposte in Rete, dai dizionari ai fòri di lingua, non sembrano pienamente soddisfacenti. Si va da informatore (troppo generico) a delatore o spione, il cui significato ha una connotazione troppo negativa, poco adatta alla parola di partenza: il whistleblower, infatti, agisce per scrupolo di coscienza, non già per fame di denaro o di qualche vantaggio personale.

Qui si suggerisce invece denunciante (o denunciatore, aggiungerei io) civico, che mi sembra molto piú acconcio. Che ne dite?
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bertrand822
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Intervento di bertrand822 »

Si potrebbe sostituire whistleblower con spifferatore, già attestato in alcuni dizionari e di cui si possono trovare convincenti esempi:
- Dopo mesi di tira e molla finalmente Lo Spifferatore ha deciso di rilasciarci un’intervista esclusiva.
- Webster Griffin Tarpley, storico americano, giornalista investigativo, rinomato "spifferatore" dei segreti politici Usa, nonché conoscitore della realtà ...
- Conosceremo mai con certezza l'identità di carne dello spifferatore istituzionale? Probabilmente no, e poco del resto ce ne importa...

Ormai, dai nostri giornali e televisioni, così pateticamente (g)lobotomizzati, non solo non ci aspettiamo più alcuno sforzo creativo, ma neanche che vadano a cercare nel nostro patrimonio lessicale :x
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Mi sembra però che spifferatore abbia un'accezione ancora troppo negativa («Riferire, ridire senza riserbo o riguardo ciò che si è saputo o si è visto e che era doveroso o opportuno tacere» secondo il Treccani in linea, alla voce spifferare), mentre il concetto ricercato, a mio parere, è piú vicino a pentito o, con espressione curialesca, collaboratore di giustizia, quantunque qui non ci si riferisca a associazioni criminali, ma a aziende.

Peccato perché, se guardiamo l'etimologia, whistleblower e spifferatore hanno qualcosa in comune.
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Terminologia etc
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Intervento di Terminologia etc »

Credo vada chiarito che in inglese l’uso della parola whistleblower (e dell’azione corrispondente, whistleblowing) non è limitato all’ambito giornalistico ma è il termine usato anche nell’ordinamento giuridico: negli Stati Uniti la legge rilevante è il Whistleblower Protection Act, nel Regno Unito è il Public Interest Disclosure Act, che ha finalizzato le norme contenute nel Whistleblowers' Charter.

Anche in italiano andrebbe quindi preferita una locuzione “neutra”, scartando qualsiasi parola connotata negativamente, come delatore o spifferatore.

Può essere utile riportare che il termine francese è lanceur d’alerte (cfr la voce di Wikipedia che spiega che in Canada si usa dénonciateur per rendere l’americano whistleblower ma nel francese europeo lanceur d’alerte e dénonciateur corrispondono a due concetti diversi).

A quanto pare in spagnolo si dice alertador ma in italiano non proporrei l'eventuale calco allertatore perché è una parola che descrive dispositivi o meccanismi indicatori e quindi non la userei per una persona.

Denunciatore civico potrebbe funzionare se non esistesse già la collocazione difensore civico, che potrebbe far pensare a un ruolo di funzionario pubblico mentre il whistleblower è un singolo dipendente all’interno di un’azienda pubblica o privata. Credo si potrebbe optare per la terminologia usata nella normativa svizzera: “denuncia di irregolarità”, “la persona che denuncia irregolarità” e, una volta chiarito il concetto, “denunciatore”.


Nota: avrei usato il corsivo per evidenziare le parole non italiane ma il sistema non me lo consente ancora.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

La ringrazio davvero tanto per la precisazione e per l'approfondita disamina dei traducenti nelle altre lingue neolatine. Sono d'accordo con lei per quanto riguarda civico, che può far pensare a una figura ufficiale.

Che ne dice, però, di una soluzione come denunciatore civile? I problemi, forse, non sarebbero dissimili da quelli posti da civico, con una differenza: l'accezione che civile assume, ad esempio, in combinazione con coraggio. Il Treccani in linea definisce coraggio civile come «il coraggio che spinge ad atti di valore in difesa dei diritti comuni o per il bene dei proprî concittadini» (sottolineatura mia).

Mi sembra che l'idea di difesa del bene comune sia contenuta nell'azione del whistleblower, che agisce sí per scrupolo di coscienza, ma per evitare che le malefatte della propria azienda danneggino gli altri. O sbaglio?
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Terminologia etc
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whistleblower

Intervento di Terminologia etc »

Ripasso di qui con un certo ritardo ma ho voluto dare una rapida occhiata a qualche articolo di giornale, escludendo dai risultati gli articoli sul film The Whistleblower (L’informatore) che costituiscono la maggior parte delle occorrenze.

In quasi tutti i casi si tratta di notizie relative all’estero e la parola whistleblower appare tra virgolette o in corsivo, seguita da una spiegazione del significato. Secondo me è l’approccio corretto perché viene evidenziato che si tratta di un concetto del mondo anglosassone, per ora estraneo alla cultura italiana. Se fosse stato usato solo un eventuale traducente italiano, difficilmente i lettori l’avrebbero associato a un concetto specifico.

Sarei invece contraria al forestierismo se il concetto dovesse entrare a far parte anche della cultura italiana, ad esempio in seguito a qualche caso eclatante con protagonisti italiani o per l’entrata in vigore di legislazione specifica, nel qual caso anche a me “denunciatore” sembra la soluzione migliore. Credo che preferirei qualificare “denunciatore” con “pubblico” (nel senso di “che riguarda la collettività”) perché sia “civico” che “civile” mi farebbero pensare a un ruolo ufficiale ma mi rendo anche conto che “pubblico” non sarebbe adatto a tutti i contesti.

Scarterei invece la maggior parte delle spiegazioni adottate dai giornalisti negli articoli che ho letto finora. Non mi sembra infatti che abbiano sempre compreso correttamente il concetto, perlomeno a giudicare da parole come spia, informatore, pentito, sentinella o l’indicazione che si tratta di gergo. Non mi convincono neanche le traduzioni letterali “soffiatore di fischietto”, “fischiettista” o simili perché non spiegano mai che metaforicamente indicano un ruolo da arbitro o poliziotto che richiama l’attenzione su attività illecite o non corrette.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

«Denunciatore pubblico» mi sembra una buona traduzione. Grazie ancora.
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.Silvia.
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Intervento di .Silvia. »

Purtroppo nel tradurre "whistleblowing" si è preferito scegliere un termine formale, senza cogliere la sfumatura informale del termine originario.

In realtà abbiamo una definizione che calza a pennello: soffiata interna.

Se non altro, non c'è stata omogeneità nel tradurre, e quindi di volta in volta nelle traduzioni ufficiali per l'Unione Europea troviamo:
informatore
denunciante
chi denuncia irregolarità

Tutti questi traducenti da me citati NON sono all'altezza del compito a cui sono chiamati, perché non forniscono al lettore un significato univoco, ma generano invece tanta confusione.

Informatore è ormai una professione ben nota. Denunciante è chiunque denunci e potrei continuare di questo passo.
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
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Terminologia etc
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Intervento di Terminologia etc »

Non mi pare che la metafora del suonare un fischietto per attirare l’attenzione, pubblicamente, sia assimilabile alla soffiata, che invece implica qualcosa fatto di nascosto, a bassa voce, e che coinvolge pochissime persone. In inglese “whistleblower” ha connotazioni positive, mentre chi fa una soffiata è un delatore e le connotazioni sono negative. A noi italiani “whistleblower” può sembrare una parola colloquiale (e sicuramente lo era in origine) ma, come dicevo sopra, ora è un termine usato anche nella giurisprudenza e quindi non è più connotato come informale.

Una curiosità: nel 2002 la rivista americana TIME ha scelto come persona dell’anno tre whistleblower, tutte donne. L’articolo intitolato “Persons of The Year 2002: The Whistleblowers” si può leggere qui: http://www.time.com/time/magazine/artic ... 98,00.html
Jonathan
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Intervento di Jonathan »

E denunciatore interno come vi sembra? Mi è venuto in mente pensando a denunciatore civile e a 'sorvegliante interno'. Da esso si potrebbero derivare le espressioni denunciare dall'interno e denuncia interna/dall'interno.
Avatara utente
.Silvia.
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Intervento di .Silvia. »

Terminologia etc ha scritto:Non mi pare che la metafora del suonare un fischietto per attirare l’attenzione, pubblicamente, sia assimilabile alla soffiata, che invece implica qualcosa fatto di nascosto, a bassa voce, e che coinvolge pochissime persone. In inglese “whistleblower” ha connotazioni positive, mentre chi fa una soffiata è un delatore e le connotazioni sono negative. A noi italiani “whistleblower” può sembrare una parola colloquiale (e sicuramente lo era in origine) ma, come dicevo sopra, ora è un termine usato anche nella giurisprudenza e quindi non è più connotato come informale.
Sto leggendo di certezze che certezze non sono.

Cito dal Dizionario Farlex in rete, che ingloba fra l'altro l'American Heritage® Dictionary of the English Language:
"the law gives little protection to whistleblowers who feel the public has a right to know what is going on"; "the whistleblower was fired for exposing the conditions in mental hospitals".

Dove sono tutte queste connotazioni positive? Il whistleblower sarà mosso anche da senso civico, ma non riscuote tutto il successo che ci si aspetterebbe.
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
Jonathan
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Intervento di Jonathan »

.Silvia. ha scritto:"the law gives little protection to whistleblowers who feel the public has a right to know what is going on"; "the whistleblower was fired for exposing the conditions in mental hospitals".

Dove sono tutte queste connotazioni positive? Il whistleblower sarà mosso anche da senso civico, ma non riscuote tutto il successo che ci si aspetterebbe.
Le connotazioni positive sono molto chiare nei passi da lei riportati. In entrambi i casi ci si lamenta perché la legge non tutela (primo caso) o non ha tutelato (secondo caso) a dovere i whistleblower.
Avatara utente
.Silvia.
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Iscritto in data: lun, 11 gen 2010 0:37
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Intervento di .Silvia. »

Jonathan ha scritto:Le connotazioni positive sono molto chiare nei passi da lei riportati. In entrambi i casi ci si lamenta perché la legge non tutela (primo caso) o non ha tutelato (secondo caso) a dovere i whistleblower.
L'unica differenza che posso vedere tra fare una soffiata e whistleblowing è che il secondo caso evoca qualcuno che vuole attirare l'attenzione intenzionalmente, per l'immagine dell'uso di un fischietto. Come l'arbitro che segnala un fallo o altra irregolarità di gioco, o il vigile urbano che richiama l'attenzione del conducente. Il fine però resta lo stesso, l'azione altrettanto.
Sotto ogni aspetto. In entrambi i casi chi denuncia l'illecito può farlo anche anonimamente.
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
CarloB
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Iscritto in data: mar, 01 feb 2005 18:23

Intervento di CarloB »

Forse un traducente solo non basta.
Informatore, sebbene generico, è appropriato.
Fonte interna mi pare potrebbe essere proposto anch'esso.
E non dimentichiamo che nel gergo giornalistico, quando si trattano argomenti del genere, talvolta ci si richiama a Tutti gli uomini del presidente e si definisce la fonte interna gola profonda.
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Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

E se non va bene nulla, si fa guissoblòa. :lol:
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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