‘Eloquium alienum’

Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

Moderatore: Cruscanti

Avatara utente
giulia tonelli
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Iscritto in data: mar, 12 lug 2005 10:51
Località: Stoccolma

Intervento di giulia tonelli »

Io non ho mai detto che la monaca di Monza è una persona forte, ho detto che il suo comportamento è dettato dalla sua volontà. Ho solo detto che qualunque azione, che non sia fisicamente o legalmente costretta, è dettata dalla volontà.
E' ovvio che uno sulla sedia a rotelle sceglie se stare seduto o sdraiato, ma questa non è espressione della sua libera volontà, non ho mai sostenuto questo. Quindi, ancora una volta i vostri esempi non sono pertinenti: uno che è sotto tortura è oggettivamente, fisicamente costretto. L'esempio di Incarcato ("se devo scegliere tra una cipolla e il latte cagliato") presuppone una costrizione oggettiva a scegliere tra queste due alternative. Continuate ad applicare il mio ragionamento a casi a cui io non ho mai inteso applicarlo, e confutate quello.
Io ho tirato fuori tutta questa storia per parlare di un evento che è ovviamente, palesemente non dovuto ad alcuna costrizione oggettiva e fisica come la tortura o la sedia a rotelle. Quindi, per favore, confutate pure tutto quello che dico, ma quello che dico, non l'estensione che elaborate voi.
Io rifiuto di chiamare "costrizioni" quelle dovute alla pura pressione sociale, perché le costrizioni da pressione sociale ognuno le impone a sé stesso (nel nostro mondo e nel nostro tempo, la monaca di Monza è un po' un'altra faccenda), e quindi il suo comportamento è frutto della sua volontà di seguire le regole sociali.

Quanto poi a "scegliere tra due beni o tra due mali", vorrei far notare che il male è il contrario del bene, quindi dal punto di vista logico non c'è alcuna differenza.

Ma mi pare che abbiamo ammorbato abbastanza il forum.
Avatara utente
Federico
Interventi: 3008
Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
Località: Milano

Intervento di Federico »

giulia tonelli ha scritto:Ora sono di moda i pantaloni a vita bassa, tra tre anni saranno di moda alti in vita, trent'anni fa erano di moda a zampa di elefante. Mi sembra casuale: una cosa all'improvviso diventa di moda.
Questa è solo una questione di velocità diverse: ovvio che la lingua si muove molto piú lentamente. Potrei dire allora che qualche secolo va di moda il latino, dopo pochi secoli il francese, un secolo o due dopo l'inglese... fra un secolo chissà.
giulia tonelli ha scritto:La motivazione per cui la gente segue la moda è sempre la stessa: il desiderio di uniformarsi. Ma quale sia la moda in questione (se la vita alta o bassa) è casuale, nel senso che è definito da mille spinte in direzione diversa molto difficili da analizzare singolarmente.
Bah! Casuale... Ho l'impressione che le mode del vestire siano tutt'altro che spontanee. Immagino che i pubblicitari delle grandi firme si offenderebbero a sentirla negare i loro meriti. :wink:
giulia tonelli ha scritto:Prima di tutto mi sembra che la moda in questione non sia affatto casuale, ma sia dovuta a ovvie ragioni di ordine economico, sociale e militare: l'unica superpotenza mondiale sono gli Stati Uniti.
Ma questa è solo una concausa, o meglio lo sfondo su cui agiscono le vere cause: lo ha detto lei stessa parlando degli spagnoli. Per qualche motivo siamo spinti a usare una lingua diversa da quella naturale: ovvio che si scelga l'inglese nelle attuali condizioni cultural-socio-politico-economiche, ma non sono queste la vera causa.
Avatara utente
Incarcato
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Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 12:29

Intervento di Incarcato »

Sí, abbiamo ammorbato a sufficienza.
E mi pare che non si arrivi nemmeno a un visione comune. Confesso che per me è avvilente vedere, e rivolgo innanzitutto a me la critica, che l'accordo nelle discussioni è di gran lunga l'eccezione. Altro che relativismo... :cry:
Avatara utente
giulia tonelli
Interventi: 370
Iscritto in data: mar, 12 lug 2005 10:51
Località: Stoccolma

Intervento di giulia tonelli »

Il relativismo e' necessario proprio perche' le opinioni sono molte, spesso non tanto conciliabili, ma tutto sommato e' possibile farle coesistere... via, non e' indispensabile arrivare a una comune visione filosofica sulla volonta' e la liberta', in fondo, no? Il relativismo mi aiuta a pensare che uno non e' un cretino solo perche' ha un'opinione diversa su una cosa del genere, per esempio :-)
Avatara utente
Federico
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Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
Località: Milano

Intervento di Federico »

arianna ha scritto:L'idea che mi sono fatta è che molta gente usa gli anglicismi passivamente [...] approfondendo l'argomento si rendono conto che è un'esagerazione, anzi un'assurdità.
Ovviamente non è cosí per tutti, ma questo dimostra che il discorso sulla volontà posto da giulia è parzialmente assurdo, nel senso che non c'è volontà perché non c'è analisi dell'azione, non c'è premeditazione, e questo sempre per via del totale disinteresse verso la lingua.
Facciamo un altro esempio, allora: quando cadiamo, ci viene spontaneo mettere avanti le mani per attutire il colpo, non è forse vero? Ma questo è solo un istinto. Ovviamente si potrebbe reprimere, volendo, ma non vogliamo (perché magari non ci abbiamo pensato, nella fattispecie per mancanza di tempo): si può dire allora che abbiamo scelto di mettere avanti le mani e magari di slogarci il polso (non sempre è la reazione piú conveniente) [o al contrario di salvarci il cranio]?

P.s.:
giulia tonelli ha scritto:Il relativismo mi aiuta a pensare che uno non e' un cretino solo perche' ha un'opinione diversa su una cosa del genere, per esempio :-)
Io questa la chiamo tolleranza. Brr...
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