«Canyon»

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Ortelius
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«Canyon»

Intervento di Ortelius »

Buongiorno utenti.

Desidero evidenziare una possibile traduzione alternativa a canione e gola per l'inglese canyon: perché non utilizzare gravína?

Dopotutto, le formazioni geologiche (tipiche pugliesi, come non citare Gravina di Puglia?) chiamate appunto gravíne sono del tutto analoghe al canyon americano, seppur di dimensioni e profondità minori.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Per me andrebbe benissimo.
Ma sulla correttezza scientifica di questa traduzione attendiamo il responso della nostra esperta in materia, domna charola.

P.S. Benvenuto! :wink:
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Da quello che ne so io, il canyon o cañón, per come lo intendiamo comunemente, è più simile a una forra. L'Hazon lo traduce con «profondo burrone, vallone».
domna charola
Interventi: 1633
Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Intervento di domna charola »

È un discorso abbastanza complesso.

Se si vuole indicare puramente la forma, cioè un solco profondamente inciso con pareti subverticali, indipendentemente da tutte le elucubrazioni sulla genesi, allora forra o gola vanno altrettanto bene, anche se in italiano evocano qualcosa di limitata estensione, quasi una stretta locale lungo una valle. Vero è d'altra parte che si trova usato anche il plurale - es. Gole dell'Alcantara - per dare l'idea di qualcosa di più esteso in lunghezza e continuo.

Se si guarda alla genesi, invece, il termine canyon si collega a erosione a opera di correnti trattive: è quindi una morfologia di tipo prettamente alluvionale (o fluviale, come si trova in molti testi).

Qui, ad esempio, la definizione che ne dà l'Enciclopedia Britannica:

"Deep, steep-walled, V-shaped valley cut by a river through resistant rock. Such valleys often occur in the upper courses of rivers, where the stream has a strong, swift current that digs its valley relatively rapidly. Smaller valleys of similar appearance are called gorges. The term canyon is taken from the Spanish word cañón, meaning “tube”.

The largest and most famous canyons have been cut through arid or semiarid lands by swift streams fed by rain or melting snow transported from moister regions upstream. The walls remain steep and angular because they are not worn and softened by frequent rainfall and surface drainage. Notable canyons in the United States are those of the Colorado, Snake, and Arkansas rivers, the Rio Grande, and the Yellowstone River. (See Grand Canyon; Hells Canyon; Arkansas River; Rio Grande; Yellowstone National Park).
"

Quindi, a rigore, il termine canyon non comprende tutti quei valloni profondamente incisi, con pareti strapiombanti, che si sviluppano ad opera di processi carsici, ovvero entro massicci costituiti da rocce carbonatiche.

Molto spesso è anche più corretto usare il termine forra o gola, generico e prettamente morfologico, rispetto al termine geo-morfologico che si addice solo a una parte (molto piccola) delle nostre forre o gole.

Per le gravine della Puglia parlerei tranquillamente di gole o di forre, lasciando in sospeso il giudizio sulla genesi, per la quale numerose evidenze morfologiche sembrano contraddire la corrente spiegazione di valli scavate da erosione fluviale.

Usare invece quest'ultimo termine come traducente di canyon secondo me ha due difetti:
- in primo luogo è un nome strettamente locale, che indica una forma specifica di quel territorio come veniva percepita dai suoi abitanti; è insomma un sottoinsieme della più vasta categoria dei valloni a pareti subverticali, per i quali esistono già altri termini in italiano;
- in secondo luogo - ma questo è un problema da sassologi - vorrei una seria trattazione scientifica sul fatto che "quelle" valli siano solo di genesi erosiva da acque correnti...
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