«Stepchild adoption»

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Animo Grato
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«Stepchild adoption»

Intervento di Animo Grato »

Apro e - spero - chiudo un filone: stepchild adoption, in italiano, è "adozione del figliastro". Semplice e incontestabile.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
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Infarinato
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Re: «Stepchild adoption»

Intervento di Infarinato »

Animo Grato ha scritto:Apro e - spero - chiudo un filone: stepchild adoption, in italiano, è "adozione del figliastro". Semplice e incontestabile.
Per noi, senz’altro, caro Animo Grato. Per altri:cry:
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Avevo in mente anch’io di aprire un filone su quest’ennesimo scempio giornalistico. Se figliastro disturbasse, per via di quel falso suffisso dispregiativo, non si potrebbe creare anche adozione del figlio acquisito?
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Freelancer
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Intervento di Freelancer »

Però il fatto che alcuni usino l'intera espressione inglese anziché adozione dello stepchild sembrerebbe indicare che non si tratta tanto di un'obiezione al [considerato da alcuni] peggiorativo figliastro, ma del desiderio (provinciale, snobistico ecc.) di usare l'intero sintagma inglese. A una prima scorsa in rete mi sembra comunque che tante persone non abbiano paura di usare la temuta parola figliastro (vedi pure la voce in wikipedia, anche se chiosata con stepchild adoption).
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

O anche privigno, qualora figliastro non piacesse. Così facciamo circolare le parole e la cultura della nostra bella lingua invece di pubblicizzare parole di gente con cui abbiamo poco da dividere. Nel senso linguistico.
Ultima modifica di sempervirens in data sab, 16 gen 2016 12:24, modificato 1 volta in totale.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

sempervirens ha scritto:invece di pubblicizzare parole di gente con cui abbiamo poco da dividere.
Spero che si tratti di una notazione linguistica e non politica. Nel primo caso sono pienamente d'accordo, nel secondo no (e non ho voglia di entrare in pelaghi completamente «fuori foro»; mi scuso se non era questa la sua intenzione, ma alcuni suoi interventi mi paiono lambire quel territorio).
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

Carnby ha scritto:
sempervirens ha scritto:invece di pubblicizzare parole di gente con cui abbiamo poco da dividere.
Spero che si tratti di una notazione linguistica e non politica. Nel primo caso sono pienamente d'accordo, nel secondo no (e non ho voglia di entrare in pelaghi completamente «fuori foro»; mi scuso se non era questa la sua intenzione, ma alcuni suoi interventi mi paiono lambire quel territorio).
Linguistica, certo. Le questioni politiche non c'entrano per niente. :D

Comunque resto dell'idea che abbiamo molto più in comune con i Popoli e la cultura mediterranea, che non con quelle popolazioni dalle quali ci provengono tutte queste parole. Se l'ho turbata con qualche frase sconnessa, ci metta pure una pietra sopra.

P.S. Se Lei me l'ha fatto notare, può darsi allora che il mio commento possa davvero apparire severo, arbitrario e politico, in tal caso mi affretto ad aggiungere una nota al mio commento precedente.
Io nella mia lingua ci credo.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

sempervirens ha scritto:Comunque resto dell'idea che abbiamo molto più in comune con i Popoli e la cultura mediterranea, che non con quelle popolazioni dalle quali ci provengono tutte queste parole.
Anche qui sono d'accordo sotto l'aspetto linguistico (credo che si dovrebbe riscoprire la passione per i composti linguistici classici greco-latini) e molto meno sotto quello sociologico. Ma non importa. :)
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

La speranza è l'ultima a morire. Forse ci sarà un ritorno al classico e l'italiano ritornerà di moda.

Intanto nella mia sfera di cocciute convinzioni sostituisco l'espressione con un verbo inventato, il verbo affiliastrare, su modello di affiliare. Giusto con lo scopo e la soddisfazione personale di dimostrare a me stesso che disimportantizzare l'inglese è cosa fattibile. Basta volerlo fare.
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Freelancer
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Intervento di Freelancer »

In UnoMattina in famiglia del 07/02/2016 (ascoltare a partire da 1:40 circa), Francesco Sabatini ha proposto configlio per stepchild.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Freelancer ha scritto:[C]onfiglio per stepchild.
:roll:
Non vedo l'ora di rileggere la fiaba di Cenerentola e le sue consorelle...
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Intervento di Freelancer »

Sì, sono battute che ci si può aspettare. Così come in un altro sito qualcuno ha detto che ora la matrigna di Cenerentola bisognerà chiamarla comadre.

Proponendo questo neologismo Francesco Sabatini non vuole certo cambiare i nomi nelle fiabe e nessuno se lo aspetta, bensì offrire una soluzione a un problema, ossia il fatto che la connotazione peggiorativa di termini come figliastro e così via non va bene per una situazione sociale nuova come questa.

Mi piace sottolineare come, nel suo intervento, Sabatini, spiegando che i neologismi incontrano sempre la resistenza di una parte dei parlanti - e solo il tempo deciderà se un neologismo si afferma - abbia rimarcato come bisogna per l'appunto cercare di non introdurre ogni momento neologismi, è un'operazione da fare con le pinze, al contrario di come si osserva in questo sito dove si cerca di introdurre neologismi a tutto spiano. Ma quando ci vuole ci vuole, dice Sabatini. E, aggiungo io, una cosa è quando un neologismo viene proposto da pinco pallino, un'altra quando viene proposto da una persona del calibro di Sabatini in campo linguistico.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Freelancer ha scritto:Sabatini [...] vuole [...] offrire una soluzione a un problema, ossia il fatto che la connotazione peggiorativa di termini come figliastro e così via non va bene per una situazione sociale nuova come questa.
Il presunto problema esiste solo per una certa odierna ipersensibilità "politicamente corretta" che, per quel poco che vale la mia opinione, rigetto completamente. Il vero problema del figliastro non deriva dal termine con cui è indicato, ma da una sua oggettiva condizione di inferiorità (un'altra parola che attirerebbe gli strali dei mielosi custodi della "correttezza politica", e che quindi uso con tanto maggior gusto) rispetto ai figli veri: tanto per dirne una, non ha diritto all'eredità - e il belletto di configlio non cambierà questa situazione. Ammesso e non concesso che figliastro sia dispregiativo, non lo è più di quanto meriti la svantaggiosa posizione del designato; del resto, se l'inferiorità giuridica del figliastro non fosse riconosciuta, non sarebbe sorto il problema di doverlo promuovere da figliastro a figlio adottivo.
E poi, tornando dai fatti alle parole, non era stato Lei ad osservare giustamente che "il fatto che alcuni usino l'intera espressione inglese anziché adozione dello stepchild sembrerebbe indicare che non si tratta tanto di un'obiezione al [considerato da alcuni] peggiorativo figliastro, ma del desiderio (provinciale, snobistico ecc.) di usare l'intero sintagma inglese"? E che "sembra comunque che tante persone non abbiano paura di usare la temuta parola figliastro"? Perciò, se anche secondo Lei il problema non è figliastro, a che pro introdurre quel goffo neologismo?
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Occorrerà forse precisare che il suffisso -astro in figliastro non è un peggiorativo né sincronicamente né diacronicamente, dacché anche nel latino filiaster indicava soltanto somiglianza, approssimazione (come se si volesse dire «quasi un figlio»), non già dispregio. Si vedano, a tale riguardo, la voce «Dispregiativo» dell’Enciclopedia dell’Italiano e la voce fīlĭaster del Lewis-Short, in cui è dato come sinonimo di privignus ed è tradotto solamente con stepson.
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

Dunque potremmo benissimo usare sia figliastro sia privigno. Il primo per stepchild e il secondo per stepson. Per una maggiore precisione poi ci sarebbero anche le forme marcate figliastra e privigna, nonché tutte le forme del plurale, figliastri, figliastre, privigni, privigne.

Abbiamo figliastro figliastra, figliastri, figliastre, privigno, privigna, privigni e privigne. Sono ben otto parole. Non vedo dov'è il problema.

No, bisogna andare ad usare una parola nella quale compare step- che a me fa subito venire in mente le nostre parole scalino e passo. :)
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