«Gneiss»

Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

Moderatore: Cruscanti

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G. M.
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«Gneiss»

Intervento di G. M. »

Facendo qualche ricerca in Google libri ho trovato usati in testi dell'ottocento diversi adattamenti: Ho consultato i principali dizionari accessibili in rete più il Devoto-Oli (1991) e lo Zingarelli (2012), ma non li ho trovati registrati da nessuna parte. Vorrei chiedere agli utenti del foro se ritengono una variante preferibile o quale userebbero personalmente.
Ultima modifica di G. M. in data lun, 03 apr 2017 15:27, modificato 1 volta in totale.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Bisogna controllare sul GDLI per capire qual è l’adattamento più diffuso.
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Sixie
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Intervento di Sixie »

Personalmente userei gnais; pronuncia consigliata: la prima.
We see things not as they are, but as we are. L. Rosten
Vediamo le cose non come sono, ma come siamo.
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G. M.
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Intervento di G. M. »

Sixie ha scritto:Personalmente userei gnais; pronuncia consigliata: la prima.
Vedo che gnais è anche sul DOP. Devo dire che come scelta mi lascia un po' perplesso: se ci si prende il "disturbo" di modificare il forestierismo, perché non adattarlo completamente, con /*ɲ-/ e una terminazione italiana? Così è una forma ibrida, né italiano né inglese/tedesco*. :)

[*So che il termine viene dal tedesco, ma – correggetemi se sbaglio – la grafia gneiss è inglese: in tedesco (oltre ad esserci l'ovvia maiuscola) vedo qui che la s è una sola.]
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G. M.
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Intervento di G. M. »

Carnby ha scritto:Bisogna controllare sul GDLI per capire qual è l’adattamento più diffuso.
Ho consultato sia il GDLI che il Gradit e purtroppo non risulta registrato nessuno di questi tre adattamenti. :(
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Carnby
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Re: «Gneiss»

Intervento di Carnby »

Lo Jacono segnala il lombardismo bèola come possibile traducente.
Graffiacane
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Re: «Gneiss»

Intervento di Graffiacane »

A quanto pare, però, beola è un iponimo.
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Lorenzo Federici
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Re: «Gneiss»

Intervento di Lorenzo Federici »

G. M. ha scritto: dom, 02 apr 2017 14:44 Facendo qualche ricerca in Google libri ho trovato usati in testi dell'ottocento diversi adattamenti: [...] Vorrei chiedere agli utenti del foro se ritengono una variante preferibile o quale userebbero personalmente.
Tra questi, la mia preferenza va a gnesso: a orecchio, è quello che più mi dà l'idea di una roccia o di un materiale simile, forse per la rima con gesso. Con gnesso inoltre è comodo aggiustare i derivati, dovendo togliere solo una i.
Fuori tema
Personalmente, potendo scegliere, l'avrei adattato in gniso, gnisto o gnasto, per renderlo più vicino all'etimo. Probabilmente, mi fermerei a gniso, essendo l'ultima trasformazione riconoscibile da pressappoco chiunque lo legga in quel contesto.

C'è da contare anche che i prestiti dal tedesco e dalle lingue germaniche sono spesso molto più arbitrari rispetto a quelli che ci vengono dalle lingue sorelle.

Mi rendo conto anche che un termine del genere difficilmente rimarrebbe e in generale abbiamo già gnesso che, seppur non si trova usato, è attestato, quindi va benissimo così.
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