Confesso che solo ora mi sono finalmente deciso a guardare la definizione di meteco (sul Devoto-Oli 2010) pur avendo letto le parole di Migliorini citate qui innumerevoli volte (che per amor di precisione non ha scritto strutturalmente, ma solo [...] meteche, non italiane [non ha nessuna importanza ai fini di questa discussione, ovviamente intendeva proprio questo]) anni e anni fa.Ferdinand Bardamu ha scritto:Dissento soltanto sulla «piena cittadinanza» di parole come bar, sport e film: benché siano tollerabili per ragioni di buon senso (sono ormai entrate nel lessico fondamentale), rimangono strutturalmente parole meteche, per dirla con Migliorini.
Ebbene, meteco era, nell'antica Grecia, il forestiero libero, che risiedeva stabilmente in una città, escluso dalla partecipazione attiva alla politica e gravato di particolari imposte.
E per estensione: straniero stabilitosi nel territorio di uno stato e guardato con ostilità.
Mi sembra pertanto che l'analogia non regga. Queste parole sono forestiere libere e risiedono stabilmente nella lingua italiana, ma non sono escluse dalla partecipazione attiva alle attività linguistiche (e hanno anzi generato una prole numerosissima, come ricordato sopra), né sono gravate da particolari imposte. Insomma, circolano senza alcun impedimento.
E riguardo al significato esteso, si sono sì stabilite nel territorio italiano, ma non sono guardate con ostilità (tranne che da uno sparuto gruppo di persone).
Si può quindi dire che sono meteche? Non ne sono tanto sicuro...