«Mockbuster», «knockbuster»

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Teo
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«Mockbuster», «knockbuster»

Intervento di Teo »

Per questi due anglicismi del lessico cinematografico, mi limito a riportare le definizioni di wikipedia, lasciando ad altri lettori l'onere di proporre dei sostituti italiani acconci.

https://it.wikipedia.org/wiki/Mockbuster

Un mockbuster, più raramente knockbuster, è il termine con il quale si indicano quei film, spesso a basso costo, di seconda serie, che vengono lanciati sul mercato, solitamente casalingo, cercando di cavalcare l'onda di un film che precedentemente ha riscosso un notevole successo. Anche se i due termini sono spesso usati come sinonimi, mockbuster nel significato della parola (gioco di parole tra mock = falso, parodistico, e blockbuster) indica un prodotto a intento derisorio, mentre knockbuster indica un prodotto derivato.
Teo Orlando
Avatara utente
GFR
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Iscritto in data: ven, 10 ott 2014 21:39

Intervento di GFR »

A me paiono delle americanate che non val la pena di prendersi la briga di tradurre, legate come sono al mercato che le ha prodotte.
La poesia è sfuggente al comando/ma so che esiste in ciò che mi circonda/timida basta la cresta di un'onda/per dir che l'attimo si sta annunciando/ A volte il lago mi si apre allorquando/nei suoni colgo il suo canto alla sponda/
domna charola
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Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Intervento di domna charola »

Questo però significa arrendersi, adducendo un giudizio di merito. Il linguista deve essere neutro, e intervenire laddove è possibile uno scempio, comunque. Secondo me, almeno.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
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Intervento di Marco1971 »

Lo spagnolo ha rispettivamente parodia cinematográfica e taquillazo. Se ne potrebbe forse trarre spunto.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
GFR
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Iscritto in data: ven, 10 ott 2014 21:39

Intervento di GFR »

domna charola ha scritto:Questo però significa arrendersi, adducendo un giudizio di merito. Il linguista deve essere neutro, e intervenire laddove è possibile uno scempio, comunque. Secondo me, almeno.
Capisco e condivido. Mi sono limitato a dare la mia opinione, come quando si aggiungono delle proposte di possibili traducenti, trattando la questione come poco più di un gioco. Un «gioco» dal quale magari può uscire un'ideuzza buona per un professionista della lingua, una categoria alla quale non appartengo.

In questo caso mi sono limitato a suggerire che non avrei partecipato al «gioco» per mancanza d'interesse. Avrei potuto astenermi dall'intervenire, invece ho preferito fornire un dato statistico a chi studia il linguaggio. (Ripensandoci: mi è sembrato di essere stato un po' brusco nell'esprimere il mio pensiero sull'argomento e spero di non aver offeso o irritato il signor Teo.)
La poesia è sfuggente al comando/ma so che esiste in ciò che mi circonda/timida basta la cresta di un'onda/per dir che l'attimo si sta annunciando/ A volte il lago mi si apre allorquando/nei suoni colgo il suo canto alla sponda/
domna charola
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Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Intervento di domna charola »

Mi trova d'accordo. Anch'io tante volte penso: "ma ci manca solo questo...", perché certi forestierismi gonfiano e rendono sensibili fenomeni altrimenti del tutto irrilevanti. Il problema è però che, come il tarlo asiatico o altri infestanti esotici, quando un forestierismo si affaccia all'orizzonte, si diffonde a velocità non più contrastabile, venendo applicato indiscriminatamente anche ad altri concetti che non c'entrano , solo perché "suona bene".
Quindi, meglio abbatterli subito.
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