«Zero Waste»

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G.B.
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«Zero Waste»

Intervento di G.B. »

Con il termine inglese zero waste s'intende un insieme di strategie volte al ripensamento del ciclo di vita dei rifiuti, affinché questi possano essere riutilizzati in un'ottica di prevenzione degli sprechi.

La pagina di Wikipedia ad esso dedicata è chiamata «Rifiuti Zero» alla maniera italiana (https://it.wikipedia.org/wiki/Rifiuti_Zero) e non pochi siti utilizzano tale espressione.

Ciononostante, esiste in rete una notevole oscillazione tra uso del forestierismo e uso del traducente di cui sopra. In particolar modo, sembra che il forestierismo sia più agevole (come spesso accade) per le sue potenzialità sintattiche; infatti, dei varî suoi usi, se ne possono constatare tre più comuni:

- uno astratto-sostantivante: in espressioni quali «la filosofia dello Zero Waste/Zero waste» con alternanza arbitraria di maiuscola e minuscola.

- uno avverbiale: in espressioni quali «vivere zero waste».

- uno attributivo: in espressioni quali «rifiuti zero waste».

Oltre a segnalarne l'assenza nella lista, mi chiedo se (e come) può effettivamente esservi la possibilità che l'espressione «rifiuti zero» soppianti, in tutti i suoi usi, l'anglicismo. Alcune idee?
G.B.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
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Re: «Zero Waste»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Certamente, rifiuti zero può sostituire benissimo zero waste in tutti i suoi usi: «La filosofia del ‹rifiuti zero›», «vivere a ‹rifiuti zero›». A zero rifiuti si confà anche all’uso attributivo (l’esempio riportato, assurdo, non dà risultati sul motore di ricerca): es. cucina a zero rifiuti.

Le confesso che prima d’ora non avevo mai sentito zero waste. Non so quanto sia diffuso, ma spero che rimanga confinato tra gli oltranzisti dell’anglismo, visto che abbiamo un traducente valido e chiaro.

P.S. Un piccolo appunto fuori tema: ciò nonostante univerbato si scrive cionnonostante. :)
Avatara utente
G.B.
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Iscritto in data: gio, 15 ago 2019 11:13

Re: «Zero Waste»

Intervento di G.B. »

Per ciò che riguarda l'uso sostantivante, vi sono molteplici possibilità traduttive: «il riciclo», «il niente sprechi», «la filosofia del 'non sprecare'» ecc.

Per quanto riguarda l'uso avverbiale, è sicuramente meglio dire «senza sprechi» e lasciare il calco ad organi ufficiali e aziende del settore.

Per ciò che concerne l'uso attributivo, accosterei, appetto ad «a rifiuti zero», il termine «antispreco», più breve e meno anglicizzante, nonché, ovviamente, i due sinonimi «riciclabile e riutilizzabile».


P.S. Mia svista, ma per fortuna non totalmente scorretto :lol:
G.B.
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