«Goblin», «gremlin» e affini
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«Goblin», «gremlin» e affini
Il goblin, nel folclore occidentale, è un folletto, uno spiritello maligno. In italiano esiste un adattamento poco noto, gobelino, registrato nel Battaglia nella forma plurale, con questa definizione: «Folletti della casa, che secondo l’immaginazione popolare abitavano nei granai e nelle dispense e provvedevano ad accrescere le provviste, derubando i depositi dei vicini».
L’esempio fornito è ricavato dalla voce «Gobelini» del Vocabolario Universale Italiano della Società tipografica Tramater (1829-1840): «‘Gobelini’, specie di diavoli domestici, che si ritirano ne’ più segreti luoghi della casa, sotto massi di legne ecc., e vengono nutriti coi più delicati cibi, perché portano ai loro padroni frumento rubato negli altrui granai».
La definizione fa riferimento a una specifica leggenda, ma io credo che gobelino possa essere usato legittimamente come adattamento del moderno goblin.
L’esempio fornito è ricavato dalla voce «Gobelini» del Vocabolario Universale Italiano della Società tipografica Tramater (1829-1840): «‘Gobelini’, specie di diavoli domestici, che si ritirano ne’ più segreti luoghi della casa, sotto massi di legne ecc., e vengono nutriti coi più delicati cibi, perché portano ai loro padroni frumento rubato negli altrui granai».
La definizione fa riferimento a una specifica leggenda, ma io credo che gobelino possa essere usato legittimamente come adattamento del moderno goblin.
Re: «Goblin», «gremlin» e affini
Il termine già esiste e ha un altro significato.
Dal Gradit:
In aggiunta, c'è anche coboldo:
Dal Gradit:
Basta dare alla parola una nuova accezione.gobelino /gobe'lino/ (go·be·li·no) s.m. BU var. --> gobelin „ (12).
gobelin /go'bl-n/ (go·be·lin) s.m.inv. ES fr. + [1892; fr. gobelin /g;'bl./ pl. gobelins, 1873, da Gobelins, nome di una famiglia di tintori e arazzieri attivi a Parigi dal 1601] 1a TS tess., non com., prezioso arazzo lavorato a mano 1b TS tess., tessuto, spec. d'arredamento, che imita l'arazzo: un divano rivestito di g. 2 TS artig. --> punto gobelin.
~ punto gobelin loc.s.m. TS artig., p. di ricamo usato in tappezzeria, eseguito per sbieco da sinistra verso destra.
In aggiunta, c'è anche coboldo:
che ho notato nell'etimo della voce Gobelini presente nella pagina da lei indicata.coboldo /ko'b;ldo/ (co·bol·do) s.m. TS mitol. [1882; dal ted. Kobold propr. "padrone di casa"] nell'antica mitologia germanica, spiritello protettore della casa, raffigurato come un nano benevolo e scherzoso „ (12).
Ultima modifica di DMW in data sab, 26 dic 2020 16:27, modificato 2 volte in totale.
Re: «Goblin», «gremlin» e affini
Immagino che questo filone di Ferdinand sia dovuto indirettamente a me. 
Ho usato goblino, al singolare e plurale, in due traduzioni pubblicate (qui in Magia e altri sette drammi; qui in Luce diurna e incubo). Se avessi visto prima la voce del Battaglia, forse avrei fatto diversamente. Tuttavia mi sento di considerare legittima anche la mia scelta: registrando il Battaglia il termine al plurale, presumo che non sia stata trovata nemmeno un'attestazione del singolare, e che sia stato quindi un uso rarissimo, ai limiti dell'unicismo.

Ho usato goblino, al singolare e plurale, in due traduzioni pubblicate (qui in Magia e altri sette drammi; qui in Luce diurna e incubo). Se avessi visto prima la voce del Battaglia, forse avrei fatto diversamente. Tuttavia mi sento di considerare legittima anche la mia scelta: registrando il Battaglia il termine al plurale, presumo che non sia stata trovata nemmeno un'attestazione del singolare, e che sia stato quindi un uso rarissimo, ai limiti dell'unicismo.
Solitamente nelle ambientazioni fantastiche moderne (penso a Dungeons & Dragons) i termini sono usati per indicare esseri diversi, non sono intercambiabili. In altri contesti, non saprei.
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«Goblin», «gremlin» e affini
Sí, in effetti questo filone l’ha ispirato lei; ho visto che goblin non aveva una sua discussione e ho deciso di avviarla io stesso. 
La sua proposta è senza dubbio accettabile. Gobelino mi piace perché ha un’aria popolare, perché scioglie il nesso /-bl-/. Ma certamente goblino va benissimo.
Rimanendo in tema di spiritelli e affini, gremlin mi pare di piú difficile resa in italiano. Il nesso /-ml-/ esiste solo in forestierismi adattati come Cremlino e Amleto, oppure in rarissimi cultismi come circumlunare e circumlacuale. Ne farei allora un gremelino…

La sua proposta è senza dubbio accettabile. Gobelino mi piace perché ha un’aria popolare, perché scioglie il nesso /-bl-/. Ma certamente goblino va benissimo.
Rimanendo in tema di spiritelli e affini, gremlin mi pare di piú difficile resa in italiano. Il nesso /-ml-/ esiste solo in forestierismi adattati come Cremlino e Amleto, oppure in rarissimi cultismi come circumlunare e circumlacuale. Ne farei allora un gremelino…
Re: «Goblin», «gremlin» e affini
Sono d'accordo. Tempo fa, nel Dizionarietto, avevo proposto l'adattamento gremlino senza farci caso. In seguito mi accorsi della difficoltà e rimossi la voce, non sapendo bene come risolvere: adattare meglio oppure lasciare il nesso esotico, in quanto già conservato negli "esempi illustri" che lei cita, e comunque in un termine di uso non comune? Oggi invece mi sento più sicuro e propendo anch'io per gremelino.Ferdinand Bardamu ha scritto: ↑gio, 17 dic 2020 0:23Rimanendo in tema di spiritelli e affini, gremlin mi pare di piú difficile resa in italiano. Il nesso /-ml-/ esiste solo in forestierismi adattati come Cremlino e Amleto, oppure in rarissimi cultismi come circumlunare e circumlacuale. Ne farei allora un gremelino…

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Re: «Gremelini» e «trolli»
È un dilemma che può avere due soluzioni egualmente accettabili, a mio avviso: o si mantiene il nesso esotico, come si mantiene il nesso «culto» in goblino, e si fa gremlino; oppure si adatta prendendo a modello gobelino, e si conia gremelino.
Per troll, abbiamo già il traducente trollo, attestato per esempio nella Storia universale di Cesare Cantú:
Ributta il quadro dei costumi dipinto nelle saghe; seduzioni, adulterj, incesti, passato nello stravizzo il tempo che non si consuma in guerra, vendette di potenti compiute da scherani (berserkir). Gran giuoco vi fanno le superstizioni, sogni, presentimenti, streghe e trolli [22], e scaltriti nani, e poderosi giganti, e un popolo di silfi, cui il cristianesimo impresse qualche cosa del diabolico, mentre daprima [sic] si consideravano per enti benefici.
[22] I Trolli, potentissimi negli incanti, erano di tre sorta: i primi, mostri giganteschi; i secondi, molto inferiori ad essi di forza, ma superiori d’intelligenza, e cogniti dei secreti della natura e dell’avvenire, col che giunsero a vincere i primi e diventare Dei; i terzi sono una mistura delle due prime razze, inferiori però ad entrambe.
Strano che il Battaglia non riporti quest’adattamento.
Re: «Gremelini» e «trolli»
Il suo suggerimento di mantenere una coerenza fra le due scelte non mi sembra una cattiva idea, ma mi mette un po' in difficoltà (Ferdinand Bardamu ha scritto: ↑gio, 17 dic 2020 13:51 È un dilemma che può avere due soluzioni egualmente accettabili, a mio avviso. [...]

E si trova anche qualche attestazione recente del femminile trollessa, dall'adeguato sapore fiabesco (come orchessa, gigantessa, dragonessa...).Ferdinand Bardamu ha scritto: ↑gio, 17 dic 2020 13:51 Per troll, abbiamo già il traducente trollo [...]

[*Temo —purtroppo— di essere l'unico in Italia con questo tipo di occupazioni e preoccupazioni.

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Re: «Goblin», «gremlin» e affini
Con la nuova traduzione del Signore degli anelli si è persa la distinzione tra orcs (prima resi con ‘orchetti’) e ogres (prima resi con ‘orchi’). Ora sono entrambi orchi e basta.
Re: «Goblin», «gremlin» e affini
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Re: «Goblin», «gremlin» e affini
G. M. ha scritto: ↑ven, 18 dic 2020 13:03 Sì, è una cosa che mi dà particolarmente fastidio. Ho anche scritto due paginette sul tema...![]()
- Credo di essermi confuso sul serio. Mi pareva che nell’opera di Tolkien si trovasse anche ogre per intendere l’orco grosso, ma forse mi sbaglio.
- Risulta a qualcuno che si sia usato ?ogro per tradurre ogre in italiano in opere come Dungeons & Dragons?
Re: «Goblin», «gremlin» e affini
No, in Tolkien ci sono gli orchetti (orc, piccoli) e i trolli (troll, grossi). Se si usa la parola ogre non è per indicare una creatura specifica dell’ambientazione.
In Warhammer Fantasy anni fa ogre era tradotto come ogre col plurale regolare ogri, mentre orc come orco.
Nel Manuale dei mostri di Dungeons & Dragons (edizione 3.5) ogre era reso con ogre invariabile in italiano, mentre orc era orco (col plurale orchi regolare). Nell’edizione spagnola erano ogro e orco; in quella portoghese ogro e orc.
PS. Aggiungo per chiarezza: lo spagnolo ogro e il portoghese ogro sono le parole normali, nelle rispettive lingue, per dire 'orco'.
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