«Vaccination day»
Moderatore: Cruscanti
«Vaccination day»
Lo segnalo, ma c'è poco da aggiungere: il costrutto qualcosa day sembra ormai irrinunciabile nel mondo del giornalismo.
«[...] o italici segni / rivendicarvi io seppi / nella vostra vergine gloria!» (G. D'Annunzio, Laus Vitae, vv. 7979-81).
- Roberto Crivello
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Re: «Vaccination day»
Il Devoto-Oli 2017 scrive che day, "come secondo elemento di parole composte o di locuzioni, il giorno in cui si verifica un avvenimento o se ne celebra la ricorrenza: D-d.; election d.; John Lennon d.", risale a prima del 1980.
Re: «Vaccination day»
L’infezione virale non è di ieri e continua, in modo lento e inesorabile, a corrompere sempre piú non solo i tessuti degli organi ma anche i meccanismi vitali di questa lingua irreversibilmente cancrenata e ormai fibrotica. Alla fine ogni diagnosi, anche funesta, va accettata. Soprattutto quando il paziente ingerisce, sua sponte, la carica virale. E a questo punto, persino un ultimo pentirsi sarebbe indarno: non esistono cure a questo stadio del morbo. Ella segua adunque il suo destino...
Nel dí della vittoria io le incontrai rimarrà solo nell’aria verdiana del Macbeth, che sarà, in un futuro non troppo remoto, corredata di una traduzione: Le ho incontrate nel victory day...
Nel dí della vittoria io le incontrai rimarrà solo nell’aria verdiana del Macbeth, che sarà, in un futuro non troppo remoto, corredata di una traduzione: Le ho incontrate nel victory day...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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