Il neologismo della settimana

Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

cyberspazzatura

1 contenuti presenti sul web di scarsissimo valore, di pessimo gusto, di nessuna utilità

2 computer guasti, che devono essere smaltiti o rottamati

Comp. di cyber- e spazzatura.


Ma perché non si scrive ciberspazzatura, cibercaffè, ciberpoliziotto, cibernauta, cibersesso, ciberspazio, ecc.?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Il Garzanti in linea ha scritto:splog n.m. invar.

(Internet) blog fasullo, creato a scopo pubblicitario per attirare utenti su un altro sito, di solito commerciale; anche, inserimento automatizzato di numerosissimi articoli fasulli in blog veri, sempre a scopo pubblicitario

Voce ingl.; comp. di sp(am) e (b)log.
L’aspettavo al varco, lo sploggo. :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

awareness

grado di diffusione, a livello di conoscenza e notorietà, di un marchio, un prodotto, una campagna pubblicitaria ecc.

Voce ingl.; propr. ‘conoscenza’.
Veramente, awareness sarebbe piú vicino a consapevolezza, coscienza. In italiano, in questo caso, si direbbe semplicemente notorietà.
Il Battaglia ha scritto:Notorietà 3. Statist. Indice di notorietà: nei sondaggi di opinione e in partic. nelle ricerche di mercato, rapporto fra il numero di quanti conoscono l’esistenza di un fatto, di un personaggio o di un prodotto determinato e il numero complessivo delle persone intervistate.
Ma è ovvio che awareness ha il vantaggio della novità e dell’opacità (meno si capisce e meglio è).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

Praticamente, a star dietro a loro, stiamo incorporando il dizionario d'inglese nel nostro.
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
Bue
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Intervento di Bue »

Veramente incorporiamo un dizionario di falso inglese, perché a quanto mi risulta (ma ora controllo) awareness in inglese è sempre riferito al conoscente, non al conosciuto - o almeno io non l'ho mai incontrato riferito al conosciuto, e non è proprio traducibile nemmeno lontanamente con "notorietà".
Parlare di "awareness" di un prodotto mi sembra un obbrobrio in inglese, non (sol)tanto in italiano.


-----
Ahimè, vedo che è in effetti usato in inglese come brand awareness (pur non snaturando il fatto che l'awareness è riferita al consumatore, non al marchio)
Bue
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Intervento di Bue »

Incarcato ha scritto:Praticamente, a star dietro a loro, stiamo incorporando il dizionario d'inglese nel nostro.
Comunque scusate, non vorrei essere di nuovo accusato di fare polemiche sterili e suonare la grancassa, ma qual è lo scopo di questo filone?
Ormai l'abbiamo capito, che il Garzanti in linea ogni settimana ci propone quello che lui chiama "neologismo" e in realtà è un forestierismo crudo più o meno usato.
E allora? Dobbiamo ogni santa settimana ripetere la tiritera del "ma dove andremo a finire"?
Tra l'altro, ho appena verificato che ad esempio "awareness" e "splog" non sono inseriti come voci nel dizionario italiano in linea. Dunque tutta la polemica del filone si riduce al contestare questa decisione editoriale da parte del sito.
Scrivete una lettera al sito medesimo in cui esprimete la vostra protesta, e facciamola finita. Che senso ha ogni singola settimana riportare qui sopra la nuova voce?
fabbe
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Intervento di fabbe »

Bue ha scritto:Che senso ha ogni singola settimana riportare qui sopra la nuova voce?
lo sfogo.
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Bue ha scritto:Tra l'altro, ho appena verificato che ad esempio "awareness" e "splog" non sono inseriti come voci nel dizionario italiano in linea.
Ma [almeno] awarness è registrato nel Grande Dizionario Garzanti di Italiano 2008, da cui è tratta la citazione…
Bue
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Intervento di Bue »

fabbe ha scritto:
Bue ha scritto:Che senso ha ogni singola settimana riportare qui sopra la nuova voce?
lo sfogo.
Allora propongo di creare - non dovrebbe essere difficile - un programma che ogni settimana copia automaticamente l'inserto del Garzanti Online e lo trascrive direttamente qui, aggiungendo un bel "dove andremo a finire" sotto.
O meglio, per risparmiare spazio, lasciamo al posto del filone un linco permanente al sito e chiamiamolo O tempi, o mori! ovvero Signora Mia
Ultima modifica di Bue in data lun, 09 lug 2007 14:45, modificato 2 volte in totale.
Uri Burton
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AWARENESS

Intervento di Uri Burton »

Bue ha scritto:Veramente incorporiamo un dizionario di falso inglese, perché a quanto mi risulta (ma ora controllo) awareness in inglese è sempre riferito al conoscente, non al conosciuto - o almeno io non l'ho mai incontrato riferito al conosciuto, e non è proprio traducibile nemmeno lontanamente con "notorietà".
Parlare di "awareness" di un prodotto mi sembra un obbrobrio in inglese, non (sol)tanto in italiano.


-----
Ahimè, vedo che è in effetti usato in inglese come brand awareness (pur non snaturando il fatto che l'awareness è riferita al consumatore, non al marchio)
Brand awareness è comunque una consapevolezza o conoscenza soggettiva perché qui, come ad esempio nell’espressione environmental awareness, è implicito public o social. Nel nostro caso il significato è dunque «conoscenza del marchio di fabbrica da parte del pubblico»)

Cordialmente,
Uri Burton
fabbe
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Intervento di fabbe »

Bue ha scritto:
fabbe ha scritto:
Bue ha scritto:Che senso ha ogni singola settimana riportare qui sopra la nuova voce?
lo sfogo.
Allora propongo di creare - non dovrebbe essere difficile - un programma che ogni settimana copia automaticamente l'inserto del Garzanti Online e lo trascrive direttamente qui, aggiungendo un bel "dove andremo a finire" sotto.
O meglio, per risparmiare spazio, lasciamo al posto del filone un linco permanente al sito e chiamiamolo O tempi, o more! ovvero Signora Mia
No, poco spontaneo.
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Consiglierei, per motivi di visibilità, di aprire, anche in questo caso, una nuova discussione per ogni termine.
Inoltre riporterei solo i prestiti integrali, cioè quei termini riportati, come neologismi, sul dizionario italiano oppure che abbiano comunque una discreta diffusione in Italia: non vedo la necessità di proporre traducenti per neologismi inglesi inseriti nel dizionario inglese.
Non si tratta in questo caso di forestierismi.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

fabbe ha scritto:
Bue ha scritto:Che senso ha ogni singola settimana riportare qui sopra la nuova voce?
lo sfogo.
Lo scopo è anche quello, credo (il filone non l’ho aperto io), di segnalare/proporre tempestivamente un possibile (spesso ovvio, I give you that) traducente: quindi, un «Signora mia» costruttivo. ;)
Bue
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Intervento di Bue »

Aggiungo che, al ritmo attuale di 52 forestierismi crudi all'anno, tra un millennio avremo 52000 parole inglesi nel Grande Dizionario, a fronte dei 250000 lemmi attualmente presenti. Sarà ben un quinto del totale, e dovremo cominciare a preoccuparci.
fabbe
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Intervento di fabbe »

Infarinato ha scritto:
fabbe ha scritto:
Bue ha scritto:Che senso ha ogni singola settimana riportare qui sopra la nuova voce?
lo sfogo.
Lo scopo è anche quello, credo (il filone non l’ho aperto io), di segnalare/proporre tempestivamente un possibile (spesso ovvio, I give you that) traducente: quindi, un «Signora mia» costruttivo. ;)
Chiaramente.
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