Cosí ho cercato in Rete e ho trovato che ne parla Luigi De Anna in Gli articismi nelle opere di ambiente polare scritte da Emilio Salgari, SLeI - XII, pp. 217-272, 1994, il quale riporta: «si adoperano talvolta per ICEBERG anche le voci borbottone, borgognone» (G. Rando, Dizionario degli anglicismi nell'italiano postunitario, p. 84, s.v. ICEBERG).Nell'appendice «Voci straniere», F. Palazzi ha scritto: iceberg sm. ingl. (pr. àisberg) monte di ghiaccio; masse di ghiaccio galleggianti, ghiacci alla deriva; un antico termine marinaresco italiano, che di recente è stato usato di nuovo, per iceberg, è borgognone.
Sempre lí ho trovato che Silvio Zavatti (esploratore) aveva riesumato borgognone nel suo Primo tentativo per italianizzare la terminologia geoglaciologica polare, «LN», XX, 79-84, p. 81 e che la prima menzione della parola, secondo il De Anna, è stata fatta nel Supplemento al Dizionario enciclopedico di scienze, lettere ed arti compilato per la prima volta da Antonio Bazzarini, Venezia, 1836-37, I, p. 378, s.v. BANCHI DI GHIACCIO.
Poi ho confrontato il Monelli: «Un antico termine marinaresco italiano per iceberg è borgognone, accolto dal Guglielmotti, e usato da Cesare Pavese nella traduzione di Moby Dick del Melville». Borgognone si trova anche nella nona edizione del Panzini del 1950 (cfr. qui, p. 259) e lo ripropone Eugenio Treves nel suo Si dice? del 1951.
Quello dello Zavatti fu uno degli ultimi colpi di coda del neopurismo nella sua azione sistematica di «sfrondare, quanto piú possibile, la nostra lingua da termini stranieri» (S. Zavatti, Terminologia polare «LN», XXVI, p. 122). Esempi di sue proposte furono sinibbio per drift, gelofumo per ice-frost, mormorante per growler e criofronte per ice-front.