«Account» (commercio)

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Ferdinand Bardamu
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«Account» (commercio)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Come è stato detto qui, account «[n]el linguaggio colloquiale […] spesso indica un cliente» (Fernando Picchi, Economics & Business. Dizionario enciclopedico economico e commerciale, Bologna: «Zanichelli», 2001, s.v. «Account»). A tale riguardo, in alcune aziende, esiste l’account manager ossia il responsabile (dei) clienti.
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Re: «Account» (commercio)

Intervento di Carnby »

Strano, pensavo fosse usato solo in ambito informatico.
Utente cancellato 676

R: «Account» (commercio)

Intervento di Utente cancellato 676 »

Nella lista traducenti non è stata ancora riportata questa accezione di account, inteso come cliente: la si è ritenuta marginale?

https://it.wikipedia.org/wiki/Account_manager
https://it.wikipedia.org/wiki/Key_account_manager

È presente invece l’accounting manager che personalmente non ho mai sentito usare (il che è irrilevante, lo so, ma avendo sentito parlare eccome di account manager, pur non avendo mai svolto attività commerciali, penso sia indicativo evidenziarlo per chiedere lumi sulla scelta).
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lorenzos
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Re: «Account» (commercio)

Intervento di lorenzos »

In un'agenzia di pubblicità l'account e colui che trova e mantiene i contatti con il cliente, ne raccoglie le esigenze ed i desideri e gli riporta come sono stati elaborati dai creativi e dai pianificatori.
È il responsabile dei rapporti con il cliente, potrebbe forse venire tradotto come contatto.
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Account» (commercio)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Mi pare che si faccia un po’ di confusione. Account può essere l’abbreviazione colloquiale di account manager (un’abbreviazione che segue la sintassi italiana), cioè responsabile clienti. Tuttavia, in senso proprio, account è semplicemente cliente, che è cosa diversa da contatto. Un cliente ha già sottoscritto un abbonamento o firmato un contratto; un contatto è un cliente solo in potenza (in inglese è lead).
Ligure
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Re: «Account» (commercio)

Intervento di Ligure »

Sempre più nell'aziende italiane "medio-grandi" (come si definiscono) e non solo nel settore dell'informatica o delle multinazionali, cioè nel mondo del "Business" - come si autodefinisce - si usa la voce "Account" (con poca parsimonia nell'impiego delle maiuscole, estesa anche ad altri casi) per "cliente" oltre ai sinonimi "Customer" e "Client", ritenuto termine più "sofisticato".

Tuttavia, nei "Job Titles" - così si dice e si scrive nelle comunicazioni ufficiali interne - risulta più diffuso "Account".

Certamente chi è "Account Manager" ha la responsabilità di un certo "parco" di clienti, in quanto ne è il venditore, l'unico in azienda che può ricevere ordini da quei clienti specifici e l'unico al quale siano riconosciute le relative "provvigioni" oltre al "Salary" di base.

Tant'è che, continuando a parlare italiano, al di là dell'ufficialità dei "Meetings" o delle relazioni scritte, ci si riferisce alla persona definendola - chiaramente e semplicemente - venditore. O il venditore di "XYZ" in quanto della "XYZ" risulterebbe antiquato.

In quanto tale è, né più né meno.

Inoltre, si può osservare che - in queste denominazioni - il titolo di "Manager" non corrisponde affatto all'inquadramento come dirigente, dato che, di norma, gli "Account Manager" non sono dirigenti.

Il cliente potenziale, per il quale il "Marketing" dell'epoca dei trogloditi ancora impiegava il concetto di "tentata vendita", viene definito "Prospect" e ci si riferisce all'attività di "tentata vendita"mediante il termine di "Prospecting".

Impegno solitamente affidato ai "Junior Salesmen" in modo che possano impratichirsi nel "Job" affrontare un po' di "gavetta" - fornendo evidenza del loro personale "Commitment" - e meritarsi, così, una "Salary Review" motivata dalle loro "Performances" e dai "Feedbacks" dei clienti.

In modo tale che si possa predisporre un adeguato "Planning" della loro futura carriera a fronte dei risultati conseguiti.

Tutta la documentazione aziendale viene compilata in modo da garantire "Compliance" coll'indicazioni del "Marketing" e del "Personnel" avvalendosi anche di materiale cartaceo, ma prestampato, in cui tutti i termini che ho menzionato si trovano già presenti e non possono essere modificati o sostituiti dal singolo "Employee" - dipendente -.

Il loro uso deriva dal loro impiego nelle attività di formazione, nelle "dispense" e nei libri oltre che in tutto il materiale disponibile in formato elettronico, di cui s'occupa la funzione interna denominata "Training", che, infatti, s'avvale di "Trainers" per l'organizzazione di corsi, seminari e varie altre modalità di attività formative.

Se il dibattito su possibili alternative non avviene e non sfiora il livello che ho descritto e che usa e promuove questa terminologia - per altro, già ampiamente diffusa - sembrerebbe velleitario ritenere possibile un diverso percorso evolutivo. Tenendo anche conto che, a livello decisionale, la conoscenza della lingua inglese è - mediamente - molto buona ed è anche molto buona l'appropriatezza nell'uso dei termini impiegati, dal momento che non si tratta affatto di scelte idiosincratiche , ma, banalmente, dell'importazione di un modello organizzativo pienamente consistente e congruente e già diffusamente collaudato.

Così nessuno può essere sfiorato dal dubbio di sbagliare. Né prova alcuna forma d'ansia per un'eventuale scelta personale che il modello non richiede.

Tanto più che gli stessi "Trainers" insegnano nei seminari - dedicati alla "Motivation" - ai "Trainees" che non può mai esserci cambiamento di alcun tipo se la "spinta" verso un "Objective" non è costituita da una fortissima motivazione personale interna, che deve essere "estratta" dalla condizione dell'inconsapevolezza personale per essere argomentata e impiegata al fine di poter modificare un "Behavio(u)r" consolidato e ritenuto precedentemente indiscutibile.

Ogni confronto umano richiede un'ottima conoscenza dell'eventuale "avversario" - se si ritiene tale - e un'attendibile valutazione delle possibilità di successo. Non pochi pensano in questo modo.
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lorenzos
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Re: «Account» (commercio)

Intervento di lorenzos »

Ferdinand Bardamu ha scritto: dom, 19 dic 2021 14:15 Mi pare che si faccia un po’ di confusione. Account può essere
...questo
Accademia di Comunicazione ha scritto:L'Account, all'interno delle Agenzie di Pubblicità, si occupa di "tenere i contatti" con l'Azienda-cliente: raccoglie e interpreta le richieste dell'azienda cliente, ne valuta e, possibilmente, ne anticipa i bisogni.
o questo qui pag 26.
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Account manager» (commercio)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Sappiamo tutto molto bene, caro Ligure. Non le sarà sfuggito che dal 2004 in questo fòro abbiamo discusso in lungo e in largo sul fenomeno dell’itanglese e soprattutto sul modo migliore per arginarlo proponendo traducenti che abbiano una possibilità, seppur minima, di successo.

Molti di noi, poi, hanno ben presente come l’aziendalese sia il gergo in cui l’ibridazione fra italiano e inglese appare piú evidente. Ne ho io stesso esperienza diretta, e posso confermare tutta la sua analisi. Dalla quale, però, emerge —e non posso proprio oppormi a questa conclusione— che ogni tentativo di contrastare l’abuso di anglicismi in àmbito aziendale è del tutto vano.

L’aziendalese consta ormai di un suo lessico ibrido al quale il dirigente medio non rinuncia, perché l’italiano per costoro è una lingua secondaria (e per alcuni anche una seconda lingua), un dialetto per cosí dire: le multinazionali —e anche qui ho un’esperienza in famiglia— usano esclusivamente l’inglese nelle loro comunicazioni interne.

Le nostre proposte hanno carattere meramente informativo, non certo normativo; in settori come questo, poi, non abbiamo certo la velleità d’influenzare il modo d’esprimersi dei dirigenti d’azienda. Potrebbe voler aderire alla nostra iniziativa tutt’al piú qualche piccola o media impresa, ma direi che i principali destinatari sono i comunicatori di professione, i giornalisti.
Ligure ha scritto: dom, 19 dic 2021 16:15Tuttavia, nei "Job Titles" - così si dice e si scrive nelle comunicazioni ufficiali interne - risulta più diffuso "Account".
Personalmente, ho sentito entrambe le forme, account e account manager, ma, rispondendo anche a Lorenzos, occorre ricordare che, in italiano, l’abbreviazione account non può che essere d’uso colloquiale, anche nei mansionari, e di conseguenza anche sui biglietti da visita. Account, infatti, è una forma assimilata alle strutture dell’italiano, forma che presenta la tipica «riduzione o ellissi dei composti» (Klajn):
Klajn, «Influssi inglesi nella lingua italiana», Firenze, «Olschki», 1972, pp. 70-71 ha scritto:Dal punto di vista della lingua donatrice si tratterebbe di un grosso mutamento semantico — «locale notturno» che diventa «notte» [night per night-club, nota mia], « cappotto » trasformato in «trincea» [trench per trench-coat], ecc. — ma in italiano le forme abbreviate prendono sempre il significato dell’intero composto. Il meccanismo della trasformazione è chiaro: i composti vengono intesi come se avessero la struttura romanza, con l’elemento principale al primo posto e l’attributo al secondo; essendo il significato delle singole parti sconosciuto o volutamente ignorato, il presunto attributo viene abbandonato come superfluo.
Ad ogni modo, per quel che vale, digitando la parola chiave «responsabile clienti» su Google si trovano diversi risultati. Insisto su responsabile clienti perché l’account manager non è soltanto un venditore o agente di vendita, ma riveste quasi un ruolo di consulente che segue il cliente anche nella fase di posvendita.

Le posso portare l’esempio —di cui ho esperienza diretta— di una grandissima azienda internazionale di servizi operante, da oligopolista, nel settore turistico in Rete. Gli albergatori che si registrano alla piattaforma offerta dall’azienda solitamente lo fanno in autonomia, senza il bisogno di un contatto da parte di un venditore. Una volta registrati vengono seguiti da quelli che nelle comunicazioni aziendali stesse si definiscono account manager, i quali sono, in sostanza, dei consulenti che aiutano il cliente nel curare la sua presenza sul sito e nel renderla profittevole.
Ligure
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Re: «Account» (commercio)

Intervento di Ligure »

Sostanzialmente non posso che concordare, caro Ferdinand, con quanto lei scrive e, inoltre, m'è parso molto interessante l'approfondimento dedicato alla voce "Account", che rappresenta, in sé, un'ottima opportunità per far diventare "mera gergalità" ciò che - almeno - potrebbe ancora rivendicare la "dignità" di corretto forestierismo.

Relativamente ai "dettagli", posso osservare che il mio tentativo di aprire uno "spiraglio" sugli aspetti linguistici vitali nell'ambito delle multinazionali e delle maggiori aziende d'informatica è stato condotto a puro titolo esemplificativo proponendo il modello più completo e articolato in merito ad aspetti concernenti il mansionario dei dipendenti e i "Job Titles" effettivamente impiegati, mentre esso viene "implementato" - così direbbero i "Managers" e gli "Executives" dell'ipotetica azienda - in modo più contratto o semplificato in realtà di dimensioni minori in funzione del tipo di attività e servizi come pure della numerosità e/o differenziazione professionale delle risorse umane coinvolte.

In tutte le realtà aziendali, infatti, l'Account Manager segue il cliente anche nella fase di posvendita (che è, poi, la miglior maniera per poter consolidare i rapporti e garantirsi eventuali altri ordini), ma i contenuti del suo contributo possono variare molto in funzione di ciò che è stato acquistato (un progetto applicativo, un certo numero di "Servers", consulenza tecnologica, corsi ecc.) e di quella che è la strutturazione interna dell'azienda alla quale egli appartiene.

In aziende molto strutturate l'Account Manager continuerà a seguire il cliente, dato che a lui ne è stata assegnata la gestione - "Management" -, ma farà intervenire, di volta in volta, colleghi caratterizzati da competenze diverse a seconda delle esigenze - "Needs" - del cliente: un "Project Manager" - e il suo "Project Team" - se sono stati riscontrati problemi sull'applicazione consegnata (cioè dopo la "Delivery"), il "Customer Service", se vanno predisposte installazioni di nuovi tratti di rete - "Network" - o "Consultants" se si tratta d'affrontare specifici problemi tecnologici ecc..

Ciò che unicamente intendevo porre in evidenza è che, per quanto riguarda gli aspetti contrattualistici italiani, anche quando l'Account Manager risulti un po' più autonomo nell'affrontare gli aspetti contenutistici e non debba delegarli quasi completamente ad altri professionisti, è solo lui a essere retribuito con uno stipendio comprensivo di una parte fissa e una variabile (valutata in percentuale rispetto all'ammontare degli ordini o del fatturato relativo ai clienti che gli sono stati assegnati). Per questo motivo, nelle grandi aziende, il corrispondente "interno" di Account Manager è venditore e molto chiara risulta la composizione del suo stipendio e non si devono poter creare situazioni di "sovrapposizione" coi venditori di altri clienti.

Altrimenti, non risulterebbe più chiaro a chi dover "riconoscere" - contattualmente - l'ordine ricevuto dall'Azienda e le relative provvigioni. "C'est ("toujours" dico io) l'argent qui fait la guerre". Certo, in questo caso, una "guerra pacifica" fatta d'impegno e di dedizione al cliente.

Relativamente alla sostanza del problema permane assolutamente vero il fatto che il cambiamento linguistico non è originato da motivazioni linguistiche, ma chiaramente extralinguistiche (molte delle quali anche implicite - ma tutt'altro che meno potenti -) ed è assai difficile che un'eventuale proposta di soluzione nell'ambito del sistema linguistico coinvolto possa davvero costituire la soluzione del problema.
Ultima modifica di Ligure in data lun, 20 dic 2021 18:28, modificato 2 volte in totale.
Utente cancellato 676

Re: R: «Account» (commercio)

Intervento di Utente cancellato 676 »

Canape lasco ctonio ha scritto: sab, 18 dic 2021 13:41 Nella lista traducenti non è stata ancora riportata questa accezione di account, inteso come cliente: la si è ritenuta marginale?

https://it.wikipedia.org/wiki/Account_manager
https://it.wikipedia.org/wiki/Key_account_manager

È presente invece l’accounting manager che personalmente non ho mai sentito usare (il che è irrilevante, lo so, ma avendo sentito parlare eccome di account manager, pur non avendo mai svolto attività commerciali, penso sia indicativo evidenziarlo per chiedere lumi sulla scelta).
Reitero la domanda, visto che le lunghe digressioni che ne sono seguite continuano ad ignorarla e che questa sezione resta essenzialmente propedeutica a quella lista.
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Account» (commercio)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Ligure ha scritto: lun, 20 dic 2021 16:27Ciò che unicamente intendevo porre in evidenza è che, per quanto riguarda gli aspetti contrattualistici italiani, anche quando l'Account Manager risulti un po' più autonomo nell'affrontare gli aspetti contenutistici e non debba delegarli quasi complentamente ad altri professionisti, è solo lui a essere retribuito con uno stpendio comprensivo di una parte fissa e una variabile (valutata in percentuale rispetto all'ammontare degli ordini o del fatturato relativo ai clienti che gli sono stati assegnati). Per questo motivo, nelle grandi aziende, il corrispondente "interno" di Account Manager è venditore e molto chiara risulta la composizione del suo stipendio e non si devono poter creare situazioni di "sovrapposizione" coi venditori di altri clienti.
Per quanto riguarda le aziende tecnologiche, e massime per le grandi aziende che offrono servizi in Rete (Google, Facebook, Hubspot, Booking.com, Expedia, ecc.), la fase di acquisizione del cliente, cioè la vendita vera e propria, non avviene quasi mai ad opera di un agente di commercio o venditore che si procaccia i clienti. E questo perché le aziende in questione agiscono in un regime oligopolistico (in alcuni casi, monopolistico), per cui è assai difficile che un potenziale cliente non conosca il marchio, e anzi di solito vi ricorre autonomamente.

Sicché in questi casi l’account manager non è un venditore nel senso proprio, cioè non è certamente un agente di commercio o un rappresentante che bussa alla porta dei clienti (o li contatta telefonicamente o via posta elettronica), ma si occupa piuttosto di curare il rapporto col cliente. Può proporre una vendita incrociata oppure aiutare soltanto il cliente a configurare il suo conto per renderlo il piú profittevole possibile.

Qui si descrive bene la differenza tra sales representative (agente di commercio) e account manager (responsabile clienti):
Sales representatives are responsible for selling to existing customers and finding new customers. They visit existing customers to finalize deals that are under negotiation and to discuss sales of a wider range of products. They also meet new prospects to follow up sales leads generated by marketing. Account managers deal only with existing customers; they do not have new business responsibilities. […] The account manager’s prime responsibility is strengthening the loyalty of customers and protecting the business against attacks from competitors.
[Gli agenti di commercio si occupano sia della vendita ai clienti acquisiti sia dell’acquisizione di nuovi clienti. Fanno visita ai clienti già acquisiti per concludere i contratti in fase di trattativa e per proporre la vendita di una piú ampia gamma di prodotti. Fissano anche appuntamenti coi clienti potenziali per dar seguito al primo approccio generato dal reparto commerciale. I responsabili clienti, invece, seguono soltanto i clienti acquisiti, e non è affidato loro il compito di procacciare nuovi affari. Il compito principale del responsabile clienti è rafforzare la fedeltà dei clienti e proteggere l’impresa dall’aggressione dei concorrenti].
Ligure
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Re: «Account» (commercio)

Intervento di Ligure »

Ferdinand Bardamu ha scritto: lun, 20 dic 2021 17:06 Per quanto riguarda le aziende tecnologiche, e massime per le grandi aziende che offrono servizi in Rete (Google, Facebook, Hubspot, Booking.com, Expedia, ecc.), la fase di acquisizione del cliente, cioè la vendita vera e propria, non avviene quasi mai ad opera di un agente di commercio o venditore che si procaccia i clienti. E questo perché le aziende in questione agiscono in un regime oligopolistico (in alcuni casi, monopolistico), per cui è assai difficile che un potenziale cliente non conosca il marchio, e anzi di solito vi ricorre autonomamente.

Sicché in questi casi l’account manager non è un venditore nel senso proprio, cioè non è certamente un agente di commercio o un rappresentante che bussa alla porta dei clienti (o li contatta telefonicamente o via posta elettronica), ma si occupa piuttosto di curare il rapporto col cliente. Può proporre una vendita incrociata oppure aiutare soltanto il cliente a configurare il suo conto per renderlo il piú profittevole possibile.
Il modello che ho illustrato, come ho scritto, riguarda grandi aziende e ciò su cui non c'è uniformità di vedute è la figura del venditore che, non solo in esse, da molto tempo non corrisponde, ovviamente, alla professione di chi sale le scale dei caseggiati per "piazzare" aspirapolveri. La descrizione che ho proposto è stata determinata dal sottotitolo riferito al "commercio" e rappresenta ciò che avviene in moltissime aziende italiane. Oggigiorno, in esse il ruolo del venditore è quello che ho descritto, ma mi rendo conto che non si può approfondire questo tema. Certo, anche nel caso di grandi fornitori e grandi clienti, non tutti gli ordini ricevuti dal fornitore sono stati direttamente "solicited", ma ciò non toglie che essi vengano contabilmente riconosciuti all'Account Manager di quel determinato cliente e che, se emergono problemi, incomprensioni o disguidi, sia l'Account Manager a doversene far carico. Non per nulla egli risulta "accountable". Intendo dire che l'attuale concetto di vendita e di venditore nel contesto del commercio ammette tranquillamente che la vendita possa essere stata anche "unsolicited" - il significato di "vendita" si sta ampliando -, ma implica comunque sempre il concetto di accountability di quel determinato Account Manager, che ha quella determinata azienda nella lista dei suoi Accounts. Onori e oneri ...
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Re: «Account manager» (commercio)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Stiamo andando fuori fòro. Ho eliminato la sua risposta a una porzione del mio intervento che ho cancellato perché non era in tema e non riguardava argomenti neanche indirettamente linguistici. Chiedo scusa dell’intromissione nel suo intervento, ma mi preme che si ritorni in carreggiata. :)

Se il brano in inglese che ho riportato sopra riflette la realtà, allora tra venditore e account manager c’è una differenza. Internazionalmente, dunque, una cosa è il sales representative e un’altra l’account manager. Mi sembra opportuno dunque trovare due differenti titoli professionali, tenendo distinti venditore e account manager.

A sostegno della mia proposta, riporto sia la traduzione di account manager proposta in questo sito, sia quest’annuncio per quanto riguarda la descrizione delle mansioni (soprattutto il primo punto).
Ligure
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Re: «Account» (commercio)

Intervento di Ligure »

Mah, il sito citato traduce spesso Account Manager mediante Account Manager e, francamente, non mi pare un grande contributo ...

Posso capire che "Responsabile Clienti" possa essere avvertito come potenzialmente "meno crudo" rispetto a venditore, ma si tratta di una sensibilità nella quale - onestamente - non mi riconosco ...

Le mansioni descritte nell'altro riferimento citato rappresentano ciò che costituisce l'attività di un venditore nell'anno, ormai, 2022. Perché questo è l'attuale "ciclo di vendita" nel contesto del commercio.

Altrimenti, si dovrebbe "declassare" il termine "venditore" ad attività molto più "concrete", sempre meno diffuse nel mondo del commercio attuale. O eliminarlo in favore di definizioni più "soft"?

P.S.: ho letto anche il secondo riferimento, che qui riporto per maggiore chiarezza:

https://www.infojobs.it/rimini/responsa ... 7E0.037015

L'annuncio conferma tutto quanto ho scritto. Queste sono le attuali mansioni di un attuale venditore e questo è il contenuto dell'attuale "ciclo di vendita".

Infatti, la persona che verrebbe assunta, verrebbe inquadrata nella categoria (o funzione, a seconda dell'aziende) denominata Vendite. Com'è chiaramente indicato nell'annuncio citato. Definita anche Sales in realtà commerciali più strutturate.I cui appartenenti sono i salesmen, se non si parla italiano ... Ma - almeno, tradizionalmente - chi apparteneva alla Funzione aziendale Vendite veniva definito, in italiano, "venditore".

E la traduzione di "salesmen" è pur sempre "venditori".

Il problema sembra spostarsi da una riflessione sui forestierismi nella nostra lingua al fatto se sia ammissibile (o no) poter ancora continuare a chiamare "venditori" i dipendenti inquadrati - con mansioni corrispondenti alle competenze e alle attività richieste dalle attuali modalità del "Ciclo di vendita" - nella categoria definita Vendite o Sales di un'azienda nazionale italiana.

P.P.S.: ovviamente non avrebbe alcun senso parlare una lingua priva di rispecchiamento in quella che è l'espressione regolarmente impiegata nell'inquadramento previsto dai contratti nazionali di lavoro ed è solo per questo motivo che m'era parso assolutamente appropriato riferire quanto in merito alla voce "venditore" affermano documenti recepiti anche dalle leggi italiane e quale sia il sostanziale - e unico - differenziale che, oltre alle mansioni, in qualche modo anche assoggettabili a interpretazione, fa riferimento a una remunerazione in qualche modo collegata all'ammontare di ordini ricevuti dall'insieme dei clienti assegnati. Del tutto indipendentemente dalla specificità dei beni o servizi venduti.

Come, per altro, affermano anche definizioni molto diffuse in rete:

https://en.wikipedia.org/wiki/Account_manager

In cui si legge: "An account manager (AM) is a person who works for a company and is responsible for the management of sales and relationships with particular customers".

Le "mansioni" possono essere "infiorettate" - nelle rispettive descrizioni - quanto si desidera e i "Job Titles" possono essere edulcorati e resi conformi a sensibilità diverse (come si può preferire il più "neutro" "Responsabile del cliente" al più "crudo" "venditore"), ma il dato oggettivo che identifica e discrimina un professionista nel contesto delle attuali attività commerciali (conformemente alle regolamentazioni contrattuali e all'organizzazione della funzione Vendite nelle varie aziende) permane il fatto di essere "misurato" e "ricompensato" economicamente in proporzione al volume globale di affari conclusi coi clienti assegnati. Indipendentemente da un suo diretto coinvolgimento specifico in ogni singola vendita conseguita dalla propria azienda.

Come emergeva con chiarezza dal sintetico esempio che avevo proposto.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
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Re: «Account manager» (commercio)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Ligure ha scritto: lun, 20 dic 2021 19:37 Mah, il sito citato traduce spesso Account Manager mediante Account Manager e, francamente, non mi pare un grande contributo ...
Il sito Context Reverso fornisce esempi della parola che si cerca inserita in un contesto, con le traduzioni piú frequenti. Quale meraviglia se ci troviamo proprio l’anglicismo in questione, dal momento che prende in considerazione testi veri e non inventati? Insieme ad account manager, però, è fornito anche l’equivalente italiano, cioè responsabile clienti, quindi a me sembra un contributo utile, in realtà. :)
Ligure ha scritto: lun, 20 dic 2021 19:37Posso capire che "Responsabile Clienti" possa essere avvertito come potenzialmente "meno crudo" rispetto a venditore, ma si tratta di una sensibilità nella quale - onestamente - non mi riconosco ...
Mi perdoni, ma non capisco che cosa c’entri la «sensibilità»: non è mica questione di «politicamente corretto»! Mi sembra piuttosto che sia un nuovo approccio alla vendita in cui si cura in modo particolare anche il rapporto posvendita e la fidelizzazione del cliente. Peraltro, ribadisco, gli account manager delle grandi aziende digitali internazionali non vendono alcunché, ma svolgono un ruolo da consulenti nell’ottimizzazione delle campagne pubblicitarie o nell’uso della piattaforma a cui gli utenti si registrano. Certo, è un ruolo contiguo a quello della vendita, ma non sono venditori in senso stretto, se con venditori intendiamo figure professionali che si occupano di far firmare contratti e di procacciare nuovi clienti.
Ligure ha scritto: lun, 20 dic 2021 19:37P.S.: ho letto anche il secondo riferimento, che qui riporto per maggiore chiarezza:

https://www.infojobs.it/rimini/responsa ... 7E0.037015

L'annuncio conferma tutto quanto ho scritto. Queste sono le attuali mansioni di un attuale venditore e questo è il contenuto dell'attuale "ciclo di vendita".
Bene, ma chi ha redatto l’annuncio ha preferito scrivere responsabile clienti e non venditore. Non credo che l’abbia fatto per trovare una parola «meno cruda»… Insomma, se in inglese si dice account manager e non salesman un motivo c’è: perché non dovremmo rispecchiare questa distinzione —o questo cambiamento d’approccio alla vendita, se vogliamo fare dell’account manager il venditore del XXI secolo— anche in italiano?
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