«Menorah»

Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Avatara utente
G. M.
Interventi: 2265
Iscritto in data: mar, 22 nov 2016 15:54

«Menorah»

Intervento di G. M. »

Dal Treccani:
menorah-rà› s. f. [dall’ebr. mĕnōrāh «candeliere»]. – Il candelabro a sette bracci del Tempio ebraico, in cui i sette candelieri simboleggiano i sette giorni della creazione e i sette pianeti; in uso anche nelle sinagoghe odierne, fa oggi parte dello stemma dello Stato d’Israele.
Il GDLI registra l'adattamento menorà.

Similmente nelle lingue sorelle: portoghese menorá, spagnolo menorá, catalano menorà.
guidoalberto
Interventi: 51
Iscritto in data: lun, 27 giu 2016 10:01

Re: «Menorah»

Intervento di guidoalberto »

Però candelabro sarebbe più che sufficiente.
In ebraico moderno la parola ha un uso molto ampio, è comunemente usata per indicare una lampada o il lampadario.
Se si tratta del candelabro del tempio lo si capisce dal contesto.
Ligure
Interventi: 402
Iscritto in data: lun, 31 ago 2015 13:18

Re: «Menorah»

Intervento di Ligure »

Risulta sempre difficile intervenire su termini abitualmente impiegati - anche nell'ambito di un uso ricco e corretto della lingua italiana - da minoranze tuttora esistenti. Particolarmente se ciò riguarda le minoranze di tipo religioso.

Per gli ebrei italiani (praticanti e non praticanti) per la menorà non credo che "candelabro" potrebbe risultare sufficiente.

Per i praticanti esso risulta tuttora un oggetto del culto familiare.

Per chi non pratica più l'oggetto del culto dei loro antenati.

E, siccome parlano tutti italiano, la loro lingua - l'italiano - potrebbe consentir loro questa distinzione.

Ho domandato a qualche conoscente fiorentino (di buona cultura e pronuncia italiana), che, pur partecipando alle funzioni - nel Tempio (via Farini) -, non conosce l'ebraico, come nessuno della famiglia o degli antenati.

M'è stato confermato che tuttora - come nell'antichità - gli appartenenti alla Comunità distinguono, ovviamente, tra menorà e candelabro. Che loro hanno parlato in famiglia soltanto italiano - da sempre - e che - almeno per loro - si tratta di oggetti e di significati diversi. Cioè di un candelabro caratterizzato da una funzione specifica.

P.S.: probabilmente si potrebbe ritenere riduttivo il fatto che i lessicografi citati non si siano resi conto che si tratta anche del nome di un oggetto di culto domestico nel contesto degli appartenenti alla Comunità ebraica, i quali parlano in Italia esclusivamente la lingua italiana da moltissime generazioni.

P.P.S.: ovviamente ciò cui fanno riferimento i lessicografi - l'unico Tempio della religione ebraica (quello di Gerusalemme) e il candelabro del Tempio - concretamente non esiste più dall'epoca della distruzione (nella quale l'italiano non s'era ancora formato dalla matrice latina).
Ultima modifica di Ligure in data mar, 14 dic 2021 20:39, modificato 2 volte in totale.
guidoalberto
Interventi: 51
Iscritto in data: lun, 27 giu 2016 10:01

Re: «Menorah»

Intervento di guidoalberto »

Ci mancherebbe, chi in casa sua usa il termine dalla notte dei tempi fa bene a custodirlo gelosamente.
Ma insieme a menorà ci sono molti altri termini in lingua ebraica che sono di uso comune nella comunità ebraica italofona.
Non so se sia appropriato metterli in un dizionario di italiano.
Per il resto degli italofoni, volendo fare allo stesso tempo un po' di economia di vocaboli e un po' di chiarezza, mi sembrava sufficiente parlare del candelabro (ebraico).
P.S. non so se nella comunità ebraica italiana non si indichi con menorà anche il candelabro in cui si accendono le candele durante la festa di Channukkà (quindi un oggetto esistente e di uso comune oggi); in Israele sicuramente sì.
domna charola
Interventi: 1624
Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Re: «Menorah»

Intervento di domna charola »

guidoalberto ha scritto: lun, 13 dic 2021 14:10 Ma insieme a menorà ci sono molti altri termini in lingua ebraica che sono di uso comune nella comunità ebraica italofona.
Non so se sia appropriato metterli in un dizionario di italiano.
Secondo me vale la pena considerare tutti quei termini che sentiamo utili a esprimerci su un dato argomento con la precisione di solito offerta dalla ricchezza lessicale dell'italiano.
Nel caso, la domanda di fondo è, più o meno: quando parlo di candelabri in un contesto ebraico, a cosa mi riferisco esattamente (di volta in volta)? Se parlo di uno specifico candelabro con funzioni proprie, cultuali, che non sono solo quella di reggere candele per illuminare, e se questo ha esattamente sette braccia disposte in un certo modo, come quello mitico del Tempio, allora sto parlando proprio di una menorà, e non di un generico candelabro, quindi il termine mi torna utile per esprimere con precisione l'oggetto.
Questo per lo meno sino a che si abbia a che fare con termini italianizzati o italianizzabili. Chiaro che se il termine univoco sintetico inequivocabile è un impronunciabile insieme di suoni preso di peso da un'altra lingua, il discorso cambia radicalmente. Ma se il termine regge in italiano, perché privarsene?
guidoalberto ha scritto: lun, 13 dic 2021 14:10Per il resto degli italofoni, volendo fare allo stesso tempo un po' di economia di vocaboli e un po' di chiarezza, mi sembrava sufficiente parlare del candelabro (ebraico).
Il problema è proprio questo: fare economia di vocaboli va un po' assieme all'idea di avere una lingua più semplice, più povera. Non riesce a convincermi. Istintivamente cerchiamo parole precise e concise, termini unici che evitino i giri di frase, e questo secondo me è uno dei motivi del successo dei dilaganti anglismi: quando devo usare un sostantivo e un aggettivo per specificare, e dall'altra parte mi si offre il termine singolo, pulito e chiaro... ecco, pochi resistono e lo vediamo ogni giorno.
guidoalberto
Interventi: 51
Iscritto in data: lun, 27 giu 2016 10:01

Re: «Menorah»

Intervento di guidoalberto »

domna charola ha scritto: lun, 13 dic 2021 19:53
Nel caso, la domanda di fondo è, più o meno: quando parlo di candelabri in un contesto ebraico, a cosa mi riferisco esattamente (di volta in volta)? Se parlo di uno specifico candelabro con funzioni proprie, cultuali, che non sono solo quella di reggere candele per illuminare, e se questo ha esattamente sette braccia disposte in un certo modo, come quello mitico del Tempio, allora sto parlando proprio di una menorà, e non di un generico candelabro, quindi il termine mi torna utile per esprimere con precisione l'oggetto.
Ma appunto perché mi riferisco alla menorà, senza possibilità d'equivoco, il forestierismo non dà più precisione.
Senz'altro suona bene in italiano, si può sfoggiarlo per essere forbiti.. però anche una lingua semplice e chiara può essere elegante.
Ha ragione, è vero che la mania di essere precisi e di usare la parola più specifica possibile è spesso la causa dell'importazione di un forestierismo.
Poi però puntualmente nella lingua di origine la parola ha una mezza dozzina di altri significati.
Questo esempio non è certo dei più pertinenti, però mi viene naturale fare il confronto con quello che sta succedendo con l'inglese, con gli anglicismi spacciati per termini insostituibili. :roll:
Avatara utente
G. M.
Interventi: 2265
Iscritto in data: mar, 22 nov 2016 15:54

Re: «Menorah»

Intervento di G. M. »

guidoalberto ha scritto: mar, 14 dic 2021 18:22 Questo esempio non è certo dei più pertinenti, però mi viene naturale fare il confronto con quello che sta succedendo con l'inglese, con gli anglicismi spacciati per termini insostituibili. :roll:
Qualitativamente mi sembra la stessa cosa, ma direi che possiamo vedere una notevole differenza dal punto di vista quantitativo. :) Mentre gli anglicismi a cui pensiamo ora si presentano per designare concetti che appaiono spesso effimeri o di dubbia necessità, e sono comunque quasi sempre delle novità di questi anni, nel caso della menorà parliamo invece di un oggetto (1) dalla storia millenaria, (2) tra i simboli più noti di una religione che, pur minoritaria, ha avuto una parte enorme nella storia e nella cultura occidentale, e (3) che la maggior parte degli italiani (presumo) saprebbe immediatamente riconoscere perlomeno come simbolo della suddetta religione, anche senza conoscere i dettagli. Quindi, tutto considerato, anche secondo me la menorà può meritare un termine specifico.
guidoalberto
Interventi: 51
Iscritto in data: lun, 27 giu 2016 10:01

Re: «Menorah»

Intervento di guidoalberto »

I suoi argomenti sono ineccepibili. 🙂
Avatara utente
G. M.
Interventi: 2265
Iscritto in data: mar, 22 nov 2016 15:54

Re: «Menorah»

Intervento di G. M. »

Troppo gentile, la ringrazio. :)
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 6 ospiti