«Ma tu quanto sei str****?»

Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

Moderatore: Cruscanti

Avatara utente
Infarinato
Amministratore
Interventi: 5254
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
Info contatto:

«Ma tu quanto sei str****?»

Intervento di Infarinato »

Bue
Interventi: 866
Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 11:20

Intervento di Bue »

non mi s'apre il sito, ma non me ne struggo... O Infa, ma che siti frequenti? :wink:
Avatara utente
Infarinato
Amministratore
Interventi: 5254
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
Info contatto:

Intervento di Infarinato »

Bue ha scritto:O Infa, ma che siti frequenti? :wink:
Vi si rimanda[va] dalla prima pagina del Corriere della Sera in linea… :roll:
Avatara utente
Federico
Interventi: 3008
Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
Località: Milano

Intervento di Federico »

E in ogni caso Donna moderna non è certo la peggiore delle riviste femminili in commercio, da quello che ho visto.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Ma E tu quanto sei sensitive? è proprio il colmo della bestialità...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Freelancer
Interventi: 1898
Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Re: «Ma tu quanto sei str****?»

Intervento di Freelancer »

Infarinato ha scritto:Senza parole:cry:
Via, è pubblicità. Da sempre i pubblicitari giocano con la lingua, e oggi uno dei loro balocchi è anche l'inglese. Se colpisce troppo la sua sensibilità (linguistica), faccia spallucce.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

I pubblicitari, caro Roberto, giocano con l’inglese, sempre meno con la lingua – che hanno disappreso (o l’hanno mai conosciuta e posseduta?).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Freelancer
Interventi: 1898
Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Intervento di Freelancer »

Marco1971 ha scritto:I pubblicitari, caro Roberto, giocano con l’inglese, sempre meno con la lingua – che hanno disappreso (o l’hanno mai conosciuta e posseduta?).
Certo che la sanno usare; in questo caso adoperano un'interrogazione retorica metonimica. È uno dei tanti espedienti del loro mestiere. Il fatto che il detersivo si chiami Bio Presto Sensitive è una scelta del produttore, quindi è contro di lui che Infarinato dovrebbe scagliare i suoi strali.
:wink:
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Da una rivista (aprile 2007):

martedì 24 aprile
lunedí 30 aprile
special event party

Novità
SplashFitness
con personal trainer nella nostra palestra…


Vabbè, sono annunci piú che pubblicità (il che non cambia nulla), ma basta ascoltare Rai1… Gli slogani sono spesso in inglese (tipo Life is now).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Freelancer
Interventi: 1898
Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Intervento di Freelancer »

Ha da passà a nuttata...

:wink:
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Interessante filosofia... che non porta però da nessuna parte (mi scusi).

O si prende parte attiva o ci si lascia guidare...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Freelancer
Interventi: 1898
Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Intervento di Freelancer »

Per evitare di ricominciare a scambiarci le solite amenità che veramente non portano da nessuna parte, le segnalo questo recente libro di Raffaella Bombi: La linguistica del contatto - Tipologie di anglicismi nell'italiano contemporaneo e riflessi metalinguistici; ne può leggere una recensione nell'ultimo numero di Studi Linguistici Italiani. Vedrà che i prestiti integrali sono solo una parte, e non la più importante, del rapporto d'interferenza complessivo in corso tra inglese e italiano.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Leggerò con sommo gaudio quanto mi segnala, di cui la ringrazio. Non posso tuttavia esimermi dal fare una costatazione generale: i linguisti d’oggi tendono a assumere un atteggiamento fondamentalmente descrittivo, senza prendere posizione. Sarà forse saggio, non so; io, per me…

amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.


E spero che un giorno s’intenda la chiusa di questa stessa poesia montaliana:

Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d’oro della solarità.


Le perse trombe della solarità…
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Bue
Interventi: 866
Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 11:20

Intervento di Bue »

Marco1971 ha scritto: Non posso tuttavia esimermi dal fare una costatazione generale: i linguisti d’oggi tendono a assumere un atteggiamento fondamentalmente descrittivo, senza prendere posizione.
Se i linguisti prendessero "parte attiva" sarebbe, a mio avviso, come se i fisici volessero modificare le leggi della natura, o gli storici intervenire sulla storia, i geografi sulla geografia, eccetera. Come e` gia` stato detto, a influire sulla lingua sono semmai gli scrittori, non i linguisti - come a influire sulla pittura sono (o dovrebbero essere) i pittori, non gli studiosi/storici dell'arte.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Non si tratta di «modificare le leggi della natura» ma di farle rispettare. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: G. M. e 14 ospiti