Ultimamente sto verificando che certi traducenti di termini inglesi attecchiscono con relativa facilità e senza clamore...
Ad esempio, in un forum che frequento (
questo, per la cronaca) ho introdotto qualche tempo fa il termine
filone per
topic (in modo non invadente, alternandolo a
discussione). Adesso mi sembra che lo usino tranquillamente un po' tutti, e comunque nessuno se ne stupisce.
Anche
FT per
OT all'inizio non è stato bene accolto, ma adesso qualcuno lo usa.
In una discussione si parlava di
HUB. Ho proposto di chiamarli "centri di smistamento" e adesso tutti li chiamano cosí.
Credevo che fosse per quel poco di autorevolezza che ho in quel forum, ma non dev'essere solo per questo: ultimamente ho provato (anche se in modo piuttosto timoroso) a usare
scansionatore e
scansionare, e il mio interlocutore ha capito e non ha battuto ciglio; oggi ho usato
serviente, e il mio amico è andato oltre: mi ha risposto dicendo
serviente, parola che pure non aveva mai sentito prima.
Insomma, mi sono sorpreso a constatare che stupisce di piú che usi parole che non mi paiono affatto strane come
impudente, spudorato, scriteriato.
Pensando poi a tutto il discutere che si è fatto delle parole "strane" usate da Berlusconi nel recente dibattito con Prodi (fra cui
spudoratezza, che secondo Severgnini sembra addirittura uscire direttamente da una novella di D'Annunzio), non so cosa pensare...
Significa che alla fine continuiamo a preferire le nostra parole, almeno per ciò che non riguarda l'informatica e simili?
O forse che non le conosciamo piú, e per questo ci paiono tanto strane?