«Salvo approvazione»

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valerio_vanni
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«Salvo approvazione»

Intervento di valerio_vanni »

Si sente spesso quest'espressione nelle pubblicità, tipicamente di qualche forma di rateizzazione.
La sento praticamente da sempre ma continua a "non tornarmi".

In sintesi il messaggio è "Ti diamo quest'oggetto e puoi pagarlo in comode rate etc etc... salvo approvazione $finanziariaditurno".
Per me avrebbe più senso "salvo disapprovazione". Cioè, ti diamo questo servizio a meno che non ci sia una disapprovazione da parte della finanziaria. Interpreto il "salvo" come "a meno di" "a meno che".
Voi che ne pensate?
Avatara utente
Scilens
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Iscritto in data: dom, 28 ott 2012 15:31

Intervento di Scilens »

Provo a rispondere.
Mi sembra coerente con la formula bancaria 'salvo buon fine', credo sia da intendersi che l'accordo è salvo se approvato, se va a buon fine, ecc., non altrimenti.
valerio_vanni
Interventi: 1320
Iscritto in data: ven, 19 ott 2012 20:40
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Intervento di valerio_vanni »

Penso che sia chiaro cosa intendono di fatto, è la costruzione che mi convince poco.

Io scriverei "La merce verrà consegnata entro due giorni lavorativi salvo indisponibilità nel magazzino" -> "a meno che non sia assente dal magazzino".

Quindi lei interpreta il "salvo" come aggettivo?

Un'alternativa che mi torna può essere "fatta salva la disponibilità di magazzino" ma mi pare abbastanza differente come costruzione, è evidente lo stato di aggettivo.
Avatara utente
Scilens
Interventi: 1097
Iscritto in data: dom, 28 ott 2012 15:31

Intervento di Scilens »

Scusi la pochezza, ma che sia participio passato o aggettivo lo intendo come "libero da un pericolo", "in sicurezza", in senso positivo. Credo che il significato negativo di "eccetto che", "a meno che", che richiederebbero l'uso di un 'non', sia successivo, un derivato.
Spero di essere stato comprensibile, ma se non lo fossi, chieda.
domna charola
Interventi: 1644
Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Intervento di domna charola »

Sulla Treccani sono previste ambedue le accezioni, con ampia casistica riportata. Mi domando a questo punto come fare a distinguere se significa sì oppure no, in contetsti informali e non codificati...

3. In costruzione assoluta, è forma ellittica per «a condizione che sia salvo, che non patisca danno o pregiudizio»: deve prevalere l’interesse della comunità, salvi tuttavia i diritti dei singoli; si arresero, salvi la vita e gli averi, a condizione di conservarli. È usata anche l’espressione salvo il vero, se non mi sbaglio (propr.: sempre rispettando il vero, se questo fosse diverso da ciò che io affermo): s. il vero, la spesa si aggira sui cinquemila euro.

4. Con valore di prep., invar., eccetto, fuorché, tranne: sono stati promossi tutti, salvo due o tre; siamo d’accordo su ogni punto salvo la cifra (o anche: salvo che sulla cifra). In partic.:

a. Nella pratica mercantile: s. arrivo, formula con cui si qualifica una vendita di merce che viaggia o dovrà viaggiare per mare su nave designata o da designare dal venditore entro un determinato termine, vendita sottoposta alla condizione sospensiva del felice arrivo della nave al porto di destinazione; salvo errori e omissioni, clausola apposta (di solito nella scrittura abbreviata S. E. e O., o piuttosto S. E. & O.) su fatture e altri prospetti di conteggi con cui si esprimono riserve in merito ai dati indicati per eventuali errori di calcolo e omissioni; s. venduto, condizione che non rende impegnativa l’offerta di vendita, oppure che sottopone a risoluzione il contratto di compravendita di merce per quella parte di essa che nel frattempo sia stata venduta. Altre clausole ricorrenti nella pratica mercantile e in contratti sono di facile intuizione: salvo conferma, salvo disdetta, salvo imprevisti, salvo rinuncia, salvo (cause di) forza maggiore, ecc.

b. Nella pratica bancaria e borsistica: s. avviso, condizione di un contratto di corrispondenza tra banche che subordina il pagamento da parte di una di esse degli assegni emessi dall’altra a favore di terzi alla comunicazione dell’avvenuta loro emissione; s. buon fine, condizione che sottopone ad annullamento la partita registrata in un conto qualora essa non abbia esito (ma anche con altri usi e riferimenti più generici); s. incasso, condizione che sottopone a validità l’accreditamento in un conto corrente di un titolo di credito soltanto ad avvenuto incasso dell’importo di esso; s. meglio, clausola inserita in un ordine di borsa, con la quale si fa obbligo di eseguire l’ordine al prezzo indicato o a quello più favorevole che il mercato consenta.
Avatara utente
Scilens
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Iscritto in data: dom, 28 ott 2012 15:31

Intervento di Scilens »

Se scrivessi che un ordine può essere eseguito "salvo indisponibilità" a rigore vorrebbe dire che l'ordine è valido in caso d'indisponibilità, ma sarebbe un controsenso. Eppure sarebbe comprensibile comunque, perché si suppone che un venditore voglia vendere, non che si sforzi di non aver nulla da vendere.

Nonostante tutto ho un dubbio in sottofondo che non riesco a mettere a fuoco.
Avatara utente
SinoItaliano
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Iscritto in data: mer, 04 gen 2012 8:27
Località: Pechino

Re: salvo approvazione

Intervento di SinoItaliano »

valerio_vanni ha scritto:In sintesi il messaggio è "Ti diamo quest'oggetto e puoi pagarlo in comode rate etc etc... salvo approvazione $finanziariaditurno".
Non avendo conoscenze bancarie, lo interpreto come "Se venisse approvata la finanziaria, non potrai piú pagarlo in comode rate".
Ma mi sembrate tutti concordare che il significato è in realtà l'opposto.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
valerio_vanni
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Iscritto in data: ven, 19 ott 2012 20:40
Località: Marradi (FI)

Intervento di valerio_vanni »

Scilens ha scritto:Scusi la pochezza, ma che sia participio passato o aggettivo lo intendo come "libero da un pericolo", "in sicurezza", in senso positivo. Credo che il significato negativo di "eccetto che", "a meno che", che richiederebbero l'uso di un 'non', sia successivo, un derivato.
Spero di essere stato comprensibile, ma se non lo fossi, chieda.
Io non lo intendo né come aggettivo né come participio ma come preposizione, anche perché nei primi due casi dovrebbe essere declinato quindi "salva approvazione" -> "fatta salva l'approvazione".

Scilens ha scritto:Se scrivessi che un ordine può essere eseguito "salvo indisponibilità" a rigore vorrebbe dire che l'ordine è valido in caso d'indisponibilità, ma sarebbe un controsenso.
A me pare che "salvo indisponibilità" abbia perfettamente senso se "salvo" si intende come congiunzione.
Altro esempio: io so che con la macchina riesco a tenere i 100 Km/h su una strada, devo fare 400 Km e dico al telefono "salvo imprevisti in 4 ore sono lì".

A questo punto mi viene un sospetto, ovvero che avrebbe più senso "salvo disapprovazione" (che mi pare sovrapponibile a "salvo imprevisti") ma per indorare la pillola dato che c'è roba da vendere sia stato scelto di sostituire il termine con uno dall'apparenza più amichevole.
Per paura che, insomma, all'orecchio di chi deve comprare suonino male espressioni come "disapprovazione" "cattivo fine" "rifiuto" etc.
Avatara utente
Scilens
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Iscritto in data: dom, 28 ott 2012 15:31

Intervento di Scilens »

salvo errori
salvo che piova
salvo che non piova

Per regolarsi tenga presente il verbo salvare, oppure pensi a “fatto salvo” dove “fatto” è stato omesso. Fatta salva l'approvazione, fatto salvo il buon fine.
Sono formule derivate dal gergo d'ufficio, non capite e capovolte, ma poi entrate nell'uso comune, al punto che esistono ormai entrambe le forme. A mio parere sarebbe da preferire quella antica, ma se si adottasse il metodo maggioritaritario della Crusca allora le formule giuridiche delle assicurazioni, finanziarie, banche ecc. sarebbero tutte sbagliate. Conviene dunque seguire le convenzioni stabilizzate.


A SinoItaliano
Lei conosce mari e Monti.
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