«Totem»
Moderatore: Cruscanti
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«Totem»
Noto l'assenza di "totem" nella lista.
Come vi comportate con questo termine?
A quanto ho capito, l'uscita in -m è accettabile (anche se non me ne vengono in mente occorrenze in parole italiane).
Cionondimeno, direi che sarebbe semplice e pacifico adattarlo. O no?
Come vi comportate con questo termine?
A quanto ho capito, l'uscita in -m è accettabile (anche se non me ne vengono in mente occorrenze in parole italiane).
Cionondimeno, direi che sarebbe semplice e pacifico adattarlo. O no?
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Come dice il Castellani:
Totem è nell’uso dal 1854 ma non è tra le circa 7050 parole del vocabolario di base (cfr Tullio De Mauro), non è insomma una parola d’uso proprio quotidiano; inoltre le parole in -eme sono 42 (di cui nessuna sdrucciola, se non erro), mentre quelle in -emo sono 81 (con lo sdrucciolo èremo, oltre a neottòlemo). Per questo preferisco tòtemo a tòteme o tòtemme.A -o è preferibile -e nel caso degli anglicismi radicati nell’uso da tempo, nei quali la pronuncia popolare toscana e del resto dell’Italia centro-meridionale, che non tollera uscite in consonante, fa sentire una e finale (filme, sporte e simili).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Da correggere come segue: ...che decenni fa non tollerava uscite in consonante...Marco1971 ha scritto:...la pronuncia popolare toscana e del resto dell’Italia centro-meridionale, che non tollera uscite in consonante...
Riguardo a totem si può poi fare qualche considerazione spicciola: si consideri l'aggettivo totemico, formato con il suffisso -ico che nell'italiano moderno permette di coniare nuovi aggettivi di relazione da sostantivi senza connotazioni accessorie e morfologicamente si può unire a parole comuque terminate (vedi Migliorini, Fortuna moderna degli aggettivi in -ico), quindi ad esempio film --> filmico, islam --> islamico, totem --> totemico.
È così ovvio che totem resti invariato per la quasi totalità dei parlanti che non sarebbe quasi necessario spiegarlo.

Non capisco il senso del suo intervento. Se era per ribadire che alcuni considerano normali le terminazioni consonantiche non ce n’era punto bisogno. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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E invece il mio intervento ha un senso preciso: rispondeva a una precisa domanda di methao_donor.
Non avrei aperto un filone su totem, che si può tollerare, ma visto che è stato aperto, non potevo non proporre l’adattamento che mi sembra piú acconcio, cioè tòtemo.
Non avrei aperto un filone su totem, che si può tollerare, ma visto che è stato aperto, non potevo non proporre l’adattamento che mi sembra piú acconcio, cioè tòtemo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Vedo che la mia ironia è andata sprecata. Mi riferivo alla sua risposta al mio intervento, non al suo intervento iniziale, del tutto legittimo.
Comunque si può osservare che la domanda era "...sarebbe semplice e pacifico adattarlo. O no?"
E la mia risposta sarebbe: no; è più semplice e naturale non adattarlo.
Comunque si può osservare che la domanda era "...sarebbe semplice e pacifico adattarlo. O no?"
E la mia risposta sarebbe: no; è più semplice e naturale non adattarlo.
E il mio terzo è figlio illegittimo?Freelancer ha scritto:Mi riferivo alla sua risposta al mio intervento, non al suo intervento iniziale, del tutto legittimo.

Piú semplice, sí, perché è difficile cambiare la forma d’una parola di cosí lunga data; piú naturale, non direi, non per quanto riguarda gl’italofoni scrii scrii.Freelancer ha scritto:Comunque si può osservare che la domanda era "...sarebbe semplice e pacifico adattarlo. O no?"
E la mia risposta sarebbe: no; è più semplice e naturale non adattarlo.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
A me tòtemo piace.Marco1971 ha scritto:E invece il mio intervento ha un senso preciso: rispondeva a una precisa domanda di methao_donor.
Non avrei aperto un filone su totem, che si può tollerare, ma visto che è stato aperto, non potevo non proporre l’adattamento che mi sembra piú acconcio, cioè tòtemo.
In ogni modo, sul cosa adattare suggerirei un approccio panlatino.
Sí, Fabbe, concordo con lei. Tuttavia bisogna anche tener conto del fatto che lingue come lo spagnolo, il portoghese e il francese sono, credo, intrinsecamente piú aperte a certe terminazioni che in italiano tradizionale non sarebbero ammissibili.
Felice di sapere che le garbi tòtemo.
Felice di sapere che le garbi tòtemo.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Non sono del tutto convinto di questa sua affermazione. A meno che non quantifichi quanti decenni intende.Freelancer ha scritto:Da correggere come segue: ...che decenni fa non tollerava uscite in consonante...Marco1971 ha scritto:...la pronuncia popolare toscana e del resto dell’Italia centro-meridionale, che non tollera uscite in consonante...
Se è vero che oggi si tollera l'uscita in consontante, io posso dirle di conoscere molte persone (tra cui mio padre) che fanno sentire una -e finale.
Riconosco che si tratta solitamente di persone o di "non rinomata" cultura o di una certa età.
Del resto, parlo dalla trentina in su (e non mi sembra lecito dire che un trentenne è tanto vetusto da non essere preso in considerazione), e ancora vale per quei (pochi) giovani che non hanno frequentato scuole superiore.
In realtà, in effetti, direi che a livello popolare la sua affermazione è valida solo per i giovani (effetto televisione o Rete? ).
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Mi limito a questa osservazione di Bruno Migliorini fatta nel 1938:
Per evitare di ripetere cose già dette, la rimando al filone sul terzo sistema fonologico, in cui si è parlato molto delle terminazioni consonantiche. Mi riprometto di riportare, non appena ne trovo il tempo, alcune illuminanti osservazioni in merito fatte da Gianfranco Folena già nel 1964....vermut s'è imparato, attraverso la scrittura, a pronunziare con la t finale, e vermutte suona paesano o strapaesano.
Però bisogna anche ricordare – per chi non ha letto gli articoli – che il Migliorini considerava meteche le parole uscenti in consonante, o di serie B.
E passino pure alcune eccezioni. Quel che si combatte qui è l’abuso, e il compiacimento crescente per quei termini forestieri che entrano, senza filtro, anche nei dizionari.
E passino pure alcune eccezioni. Quel che si combatte qui è l’abuso, e il compiacimento crescente per quei termini forestieri che entrano, senza filtro, anche nei dizionari.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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