Dell’Anacoluto

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pocoyo
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Dell’Anacoluto

Intervento di pocoyo »

Sono affatto certo di averne letti esempi in autori valenti della nostra letteratura, e devo quindi credere che non per bianca spontaneità mi sia uscito dalle mani, ma cosí dapprima mi è parso. Parlo dell’uso della virgola quando si voglia scrivere un anacoluto.

Chiarisco subito con qualche esempio:

Le piú belle pesche, le trovi da Enzo.

I libri cui teneva di piú, dovette vendersi le braghe per comprarli.

Ecco, magari è piú interessante il primo dei due esempi...

Ho scoperto l’acqua calda o non è adottata ovunque?
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Direi che la virgola è facoltativa. Inserendola, s’insiste maggiormente sulla lieve pausa.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Bue
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Intervento di Bue »

non mi sembrano anacoluti... o sbaglio?
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Infatti mi sembrano dislocazioni a sinistra (cfr GGIC, vol. I, p. 130).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
pocoyo
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Intervento di pocoyo »

Bue ha scritto:non mi sembrano anacoluti... o sbaglio?
La questione si è posta anche a me appena prima di aprire questo filone, ma dando un’occhiata a quel che il
De Mauro ha scritto:costruzione sintattica in cui all’elemento che inizia la frase non segue un elemento concordato con esso in modo corretto.
ho ritenuto di trovare in «anacoluto» il giusto termine. Nel primo esempio, mentre «le piú belle pesche» è nominativo, «le trovi da Enzo» è accusativo. Di poco differisce il secondo esempio.

Ma l’ultima parola, la lascio altrui. :wink:
pocoyo
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Intervento di pocoyo »

Non avevo letto l’intervento di Marco.

Occupiamoci allora degli anacoluti indubbi:

La gente, non sanno mai farsi gli affari propri.

Idem per le dislocazioni, quindi?

[Modificato]

Per quel che può valere...
Wikipedia ha scritto:L'anacoluto è la figura retorica in cui non è rispettata, volutamente o per errore, la coerenza tra le varie parti della frase. È quindi una rottura della regolarità sintattica della frase.
E piú sotto, tra gli esempi...
Wikipedia ha scritto:di Alessandro Manzoni: "Il coraggio chi non ce l'ha non se lo può dare"
E invece...
IlCorriere.it ha scritto:Combinazione di due espressioni linguistiche, collegate tra loro per il senso ma non armonizzate sintatticamente, così che la prima resta come sospesa (p.e., questa casa, non voglio più spenderci tanti soldi)
Non potrebbe essere che la dislocazione sia un tipo [meno evidente] di anacoluto?
Ultima modifica di pocoyo in data ven, 07 dic 2007 19:09, modificato 1 volta in totale.
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

L’anacoluto introduce un cambiamento di «rotta sintattica» (come nell’esempio manzoniano un religioso che, senza farvi torto, val piú un pelo della sua barba che tutta la vostra: anche invertendo l’ordine, la sintassi zoppica).

La dislocazione a sinistra è invece una costruzione marcata, ma sintatticamente corretta.
La GGCI ha scritto:Si ha una ‘dislocazione a sinistra’ quando il costituente tematizzato e spostato a sinistra mostra chiaramente la sua connessione sintattica col resto della frase; questa connessione può essere espressa dalla preposizione che lo regge e che viene anch’essa spostata a sinistra, oppure dalla ripresa pronominale mediante un pronome clitico attaccato al verbo della frase, oppure da entrambi i segnali.
Tra gli esempi (tutti colla virgola, vedo, ma ribadisco che non è da considerare obbligatoria):

I giornali, Giorgio li compra alla stazione che si può ricostruire come Giorgio compra i giornali alla stazione

A Giacomo, Maddalena (gli) regalerà un orsacchiotto (Maddalena regalerà un orsacchiotto a Giacomo).

Gli esempi di pocoyo sono uguali e si possono riformulare cosí:

Trovi le piú belle pesche da Enzo.

Dovette vendersi le braghe per comprarsi i libri cui teneva di piú.


Provate a fare lo stesso colla frase manzoniana di cui sopra, e vedrete che non si può: quindi è un anacoluto.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Bue
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Intervento di Bue »

Per una volta sono d'accordo con Marco. :wink:
Non sapevo che si chiamassero "dislocazioni a sinistra".
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