Gl’insostituibili «pullman» e «autobus»
Moderatore: Cruscanti
Gl’insostituibili «pullman» e «autobus»
Non dico che, in teoria, non ci siano o non possano essere coniati adeguati traducenti ma, nel linguaggio standard, l’uso di altri termini mi sembrerebbe impossibile.
Do le definizioni tratte dal Dizionario moderno dei sinonimi e dei contrari di R. Rosselli:
autobus: autoveicolo adibito al trasporto di persone sia nell’ambito di una città sia fra questa e i paesi vicini;
pullman: autoveicolo per il trasporto di passeggeri su tragitti interurbani.
Come si vede, il significato dei due termini si sovrappone parzialmente.
Do le definizioni tratte dal Dizionario moderno dei sinonimi e dei contrari di R. Rosselli:
autobus: autoveicolo adibito al trasporto di persone sia nell’ambito di una città sia fra questa e i paesi vicini;
pullman: autoveicolo per il trasporto di passeggeri su tragitti interurbani.
Come si vede, il significato dei due termini si sovrappone parzialmente.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
Sì, ma corriera non è neutro, può essere regionale, familiare, obsoleto, letterario... ma sicuramente non è neutro.fabbe ha scritto:Corriera.
Oggi nessuno direbbe e, soprattutto, scriverebbe corriera per autobus o pullman in italiano standard.

La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
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- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
(Auto)corriera non ha, nei dizionari (compreso il GRADIT), nessuna marca limitante. Autocorriera è marcata CO (comune) e corriera AD (alta disponibilità).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Certo. Naturalmente avevo già controllato numerosi dizionari.Marco1971 ha scritto:(Auto)corriera non ha, nei dizionari (compreso il GRADIT), nessuna marca limitante. Autocorriera è marcata CO (comune) e corriera AD (alta disponibilità).
Nell'uso, comunque, la limitazione è un dato di fatto (e con questo rispondo anche al passero solitario).
È difficile leggere s'un giornale nazionale (o sentire al telegiornale): sciopero delle corriere... istituito un nuovo servizio di corriere... incidente tra una corriera...
Corriera, che significava 'automezzo per il trasporto di passeggeri (e bagagli) tra paesi vicini o tra la stazione ferroviaria (extraurbana) e il paese', avrebbe potuto coprire facilmente il significato di pullman ma ciò non è avvenuto.
I vocabolari dell'uso dovrebbero specificarlo.
Qualcuno che, parlando in italiano neutro, utilizzasse il termine corriera al posto di pullman attirerebbe subito l'attenzione dell'interlocutore per un uso marcato della lingua. Questo avverrebbe sulla maggior parte del territorio nazionale.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Dal Corriere della Sera:
Odioso episodio di razzismo sulla corriera.
L’incidente frontale è avvenuto all’altezza di una curva. La corriera procedeva in direzione nord verso il confine con l’Austria, mentre il camion proveniva in senso opposto.
Nessuno degli occupanti della corriera è rimasto ferito.
…sale su una corriera in partenza alle 18.20 per la stazione di Digbeth a Birmingham.
Dalla Repubblica:
La sera del 14 dicembre Graziella non sale sulla corriera che la riporta a casa.
“Allora può prendere il pullman”. “Cosa, in corriera fino in Sicilia? Ma siamo giù di testa?”
E si potrebbe continuare.
Odioso episodio di razzismo sulla corriera.
L’incidente frontale è avvenuto all’altezza di una curva. La corriera procedeva in direzione nord verso il confine con l’Austria, mentre il camion proveniva in senso opposto.
Nessuno degli occupanti della corriera è rimasto ferito.
…sale su una corriera in partenza alle 18.20 per la stazione di Digbeth a Birmingham.
Dalla Repubblica:
La sera del 14 dicembre Graziella non sale sulla corriera che la riporta a casa.
“Allora può prendere il pullman”. “Cosa, in corriera fino in Sicilia? Ma siamo giù di testa?”
E si potrebbe continuare.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Certo che si potrebbe continuare, caro Marco, ma questo non dimostrerebbe il contrario di quello che sto affermando.Marco1971 ha scritto: ...E si potrebbe continuare.
Forse un'analisi delle frequenze relative dei due termini in questi giornali, verificando il contesto in cui vengono usati, potrebbe darci qualche indicazione anche se non decisiva.
A me sembra che un parlante italiano madrelingua che non abbia perso i rapporti con la realtà linguistica del proprio paese non possa disconoscere certe sfumature dell'uso.
Come ho detto in apertura di questa discussione non sto affermando che non esistano traducenti ma che questi ultimi non sono neutri. A corriera s'accompagna, secondo me, un leggero sapore d'antico; lei non è d'accordo?

La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
Non credo che la sfumatura che lei avverte sia avvertita da tutti i parlanti, tant’è vero che negli articoli dei quotidiani summenzionati spesso – ma non sempre – corriera viene usato come sinonimo di pul(l)man per evitare ripetizioni (e viceversa). Penso sinceramente che se il termine corriera non fosse neutro, ciò sarebbe indicato almeno in alcuni vocabolari. Cosí non è. Rimango convinto che si tratta d’un suo sentimento personale, forse condiviso da altri, ma non universalmente riconosciuto. A questo punto sarebbe interessante che s’esprimessero gli altri partecipanti. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Su quest'argomento ho aperto una discussione e un sondaggio sul forum italiano di WordReference.Marco1971 ha scritto: A questo punto sarebbe interessante che s’esprimessero gli altri partecipanti.

Solo per curiosità riporto i risultati, ottenuti con un motore di ricerca, delle frequenze dei due termini sui quotidiani da lei citati.
Corriere della Sera: pullman 1420, corriera 142.
Repubblica: pullman 8800, corriera 248.
Aggiungo:
La Stampa: pullman 927, corriera 32.
La Nazione: pullman 82, corriera 0.
E visto che il motore di ricerca (Google) ha una sezione dedicata alle notizie:
Google notizie: pullman 951, corriera 35.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
Ma non si parlava di frequenza d’uso... Io contesto soltanto la sua affermazione sulla non neutralità di corriera, che secondo me e tutti i dizionari appartiene invece all’italiano normale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ma Corriere della Sera significa "autobus notturni"?
Corriera si usava molto al nord quando ero ragazzino, e credo si usi ancora.
A casa mia si diceva "vado a scuola in corriera", mentre adesso probabilmente mia madre dice "vado in autobus", così come a tavola usa "primo" e "secondo" invece dei "minestra" e "pietanza" che usavamo trent'anni fa...


Corriera si usava molto al nord quando ero ragazzino, e credo si usi ancora.
A casa mia si diceva "vado a scuola in corriera", mentre adesso probabilmente mia madre dice "vado in autobus", così come a tavola usa "primo" e "secondo" invece dei "minestra" e "pietanza" che usavamo trent'anni fa...
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
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- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
Anch'io andavo a scuola in corriera e vado in corriera (anche se ormai raramente) anche ora.Bue ha scritto:Ma Corriere della Sera significa "autobus notturni"?![]()
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Corriera si usava molto al nord quando ero ragazzino, e credo si usi ancora.
A casa mia si diceva "vado a scuola in corriera", mentre adesso probabilmente mia madre dice "vado in autobus", così come a tavola usa "primo" e "secondo" invece dei "minestra" e "pietanza" che usavamo trent'anni fa...
Ho letto anche torpedone, in un articolo di un giornale nazionale (uno dei primi tre).
Se n'era parlato anche in «Autobus» e dunque «Bus».
Se n'era parlato anche in «Autobus» e dunque «Bus».
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