spimming (m.), invio (m.) di messaggi indesiderati tramite instant messaging.
Per spamming avevo suggerito spazzaturazione, dall’incrocio fra spazz[atura] e [s]aturazione, che mi sembra efficace; meno convincente, per spimming, messaggiaturazione, ma lo butto lí lo stesso (non si sa mai ).
Quello che invece non comprendo è questo instant messaging: va bene per gl’ignoranti che quotidianamente e su vastissima scala inconsciamente plasmano la lingua; meno bene per chi compila dizionari e quindi ignorante, in fatto di lingua, non dovrebbe essere. Sono nell’uso i termini messaggeria istantanea (58.400 gugolenze) e messaggistica istantanea (314.000). Veramente mi sembra piú idoneo il primo, ché messaggistica, come formazione, fa pensare piuttosto a un’ipotetica scienza che studi i messaggi – ma mi adatto.
O devo supporre che instant messaging – in itangliano – non significa esattamente lo stesso?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Marco1971 ha scritto:Sono nell’uso i termini messaggeria istantanea (58.400 gugolenze) e messaggistica istantanea (314.000). Veramente mi sembra piú idoneo il primo, ché messaggistica, come formazione, fa pensare piuttosto a un’ipotetica scienza che studi i messaggi – ma mi adatto.
Questa osservazione è interessante: è probabile che ultimamente si preferiscano le parole e i neologismi in -istica, cosí come proliferano gli -ismi e gli -isti.
-istico [...] è usato al femminile sostantivato per formare nomi astratti indicanti per lo piú discipline, ambiti di studio: archivistica, linguistica, novellistica, slavistica, urbanistica.
Alla qual lista si potrebbe aggiungere la reietta vendistica...
Sicuramente oggi si preferirebbe persino *segreteristica a segreteria...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.