«Pippato»

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CarloB
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«Pippato»

Intervento di CarloB »

Intervista a Pietro Taricone, su Panorama di questa settimana. A pagina 258 descrive il personaggio, un poliziotto, che interpreta in una serie televisiva ambientata nelle zone più difficili della periferia napoletana.
"Perché questo tipo di poliziotto è uno che sa stare alla pari [...], è uno che tra pippati e poveracci (tra le strutture e le sovrastrutture di organizzazione della paura) sa dove mettere gli artigli".
Pippati? Che vuol dire?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Probabilmente da pippare:
Il GRADIT ha scritto:pippare gerg., fiutare, inspirare cocaina.

pippata gerg., assunzione di cocaina.
Quindi un pippato dovrebbe essere uno che assume cocaina.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
CarloB
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Intervento di CarloB »

Un sinonimo di fatto (o strafatto), più o meno?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, ma con specifico riferimento alla cocaina, sembra.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Daniele
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Intervento di Daniele »

Marco1971 ha scritto:Sí, ma con specifico riferimento alla cocaina, sembra.
Certamente sì, ma solo perché oggi la cocaina è di moda. In realtà si può pippare qualsiasi stupefacente in polvere, e in questo senso mi sento di contraddire il GRADIT. Negli anni 70 e 80 si pippava anche molta eroina…
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Grazie della precisazione, caro Daniele. :) Il termine mi era ignoto... Gli è che non frequento certi ambienti... :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
CarloB
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Intervento di CarloB »

Suppongo che pippare abbia un'origine regionale: laziale? Campana?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

CarloB ha scritto:Suppongo che pippare abbia un'origine regionale: laziale? Campana?
Forse. Il GRADIT non fa scialo di notizie al riguardo:

[1988; der. di pippa con ¹-are] ...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Marco1971 ha scritto:
CarloB ha scritto:Suppongo che pippare abbia un'origine regionale: laziale? Campana?
Forse. Il GRADIT non fa scialo di notizie al riguardo:

[1988; der. di pippa con ¹-are] ...
Non penso che abbia una particolare connotazione regionale.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Infatti. Ma Carlo chiedeva dell’origine del termine.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

Il Cortellazzo-Zolli in formato elettronico non c'illumina al riguardo. :cry:
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Da un lat. pop. *PIPPARE , dal classico PIPARE 'pigolare', termine di origine onomatopeica, attestato nel tardo latino col significato di 'cinguettare' e 'suonare il flauto'. Con l'introduzione del tabacco vi è stato il passaggio semantico a 'fumare la pipa' e con la diffusione delle droghe ad 'aspirare, fiutare'.
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Daniele
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Intervento di Daniele »

Azzardo un'ipotesi: lo strumento per pippare è generalmente costituito da una banconota arrotolata, che infilata in una narice, viene usata per inalare la polvere. I ricchi consumatori abituali spesso usano una cannuccia di metallo, o d'argento, che a una delle due estremità si ingrossa, diventando una sorta di piccola sfera, che trova più comodamente alloggio nella narice. Questo strumento può ricordare una pipa, anche se vagamente, e la pipa, ci dice il De Mauro in linea viene chiamata anche pippa. Un altro strumento per pippare, forse in uso nel passato, è un piccolissimo cucchiaino, che credo si usasse anche per il tabacco da fiuto, con il quale si raccoglieva una dose e la si portava alla narice. Anche il cucchiaino potrebbe ricordare una pipa. È un'ipotesi troppo fantasiosa?
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

E' tutto riconducibile al latino medievale PIPA 'tubo' (in fin dei conti anche una banconota arrotolata ricorda un tubo :wink:) e anche 'botte, barile' (per quest'ultimo significato vedi nel TLIO s.v. PIPPA)

PIPPA s.f.

0.1 pippa, pippe.

0.2 Fr. ant. pipe, pippe 'botte, barile' (Cella, Anglismi). || Cfr. 0.6 N.

0.3 Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.): 1.

0.4 In testi tosc.: Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.); Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.).

0.6 N La precedenza della documentazione fr., dal 1306 (cfr. TLF s.v. pipe), rende preferibile il francesismo piuttosto che il prestito dall'ingl. pipe 'barile (con il suo contenuto o come misura di capacità)', att. dal 1372 (cfr. OED s.v. pipe 2).

Cfr. Cella, Anglismi.

Doc. esaustiva.

0.7 1 [Mis.] Recipiente a doghe per liquidi e per aridi (con il suo contenuto o come misura di capacità); [specif.:] pippa di grana: recipiente e unità di misura per la commercializzazione della polvere tintoria, in uso nelle Fiandre.

0.8 Roberta Cella 23.10.2003.

1 [Mis.] Recipiente a doghe per liquidi e per aridi (con il suo contenuto o come misura di capacità); [specif.:] pippa di grana: recipiente e unità di misura per la commercializzazione della polvere tintoria, in uso nelle Fiandre.

[1] Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.), pag. 88.9: Demo a Giannino di Tripoli per due pippe di vino, l'una bianco, l'altra vermelio che compramo da lui per nostro usare nel'ostello...

[2] Gl Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 239.25: Una pippa di grana sì si intende in Fiandra una botticella lunghetta di fusto, in che vi puote avere dentro da libbre 200 in 250 di grana.
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Daniele
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Intervento di Daniele »

In effetti, oltre all'inglese pipe: tubo, anche in italiano c'è pipetta, dal De Mauro in linea
tubetto di vetro o di plastica con uno strozzamento a un’estremità, usato nella tecnica di laboratorio per prelevare piccole quantità di liquido mediante aspirazione, spec. con un cappuccio di gomma, e se graduato, per misurare il liquido prelevato.
Un tubetto, proprio come quello che si usa per pippare.
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