«Dinamismo» e «dinamica»

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Marco1971
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«Dinamismo» e «dinamica»

Intervento di Marco1971 »

dinamismo s. m. [der. di dinamico]. – 1. Nel linguaggio filos. e scient., ogni concezione che consideri la forza o l’energia come unica realtà sostanziale dell’universo. 2. a. Complesso di manifestazioni dinamiche. b. Qualità di ciò che è dinamico o che tale si definisce: d. di un’opera d’arte; d. di un sistema economico. c. Attività intensa, vitalità, energia che si risolve in rapidità d’azione e di decisioni: persona piena di d.; il d. della vita moderna.

Dinamico si può leggere qui.

Manca, a mio avviso, un’accezione di dinamismo:

Facoltà, giudicata perlopiú positiva e arricchente, che una lingua può avere, di recepire forestierismi non adattati.

Chi ha voglia la segnali alle varie redazioni. (Non chiedo compenso, possono anche ricopiare.) ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Federico
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Intervento di Federico »

Il problema è piuttosto la definizione non troppo chiara dell'accezione estensiva di dinamico; il DISC ad esempio dice
Caratterizzato da grande movimento, attività, laboriosità: vita d.; è un mercato molto d.; con riferimento a persona, attivo, intraprendente: impiegato molto d.
Mi sembra il nostro caso, alla fin fine.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ah, già, linguisticamente il nostro idioma è caratterizzato da grande movimento e attività, e come no?

Guardi béne (ah sí, vince lei, non si stupisca) anche gli altri filoni.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Federico
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Intervento di Federico »

Non capisco: trova che quell'accezione (in particolare nell'uso riferito a persone) non corrisponda affatto colla definizione di dinamismo da lei proposta all'inizio di questo filone?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Mi scusi, sono io a non capire dove vuole arrivare... :?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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