Il tipo «l’aspirapolvere, gli aspirapolvere»
Moderatore: Cruscanti
Il tipo «l’aspirapolvere, gli aspirapolvere»
Mi auguro che nessuno mi voglia dire che bisogna flettere al plurale *gli aspirapolveri...
Il plurale dei nomi composti, in generale ma in particolare nel tipo ‘verbo + sostantivo singolare’ – se è plurale il sostantivo, il composto è sempre invariabile al plurale (il portalettere, i portalettere) – è un bizzoso arruffío. Qui deve guidarci la logica: se l’oggetto del verbo indica una realtà generale, vista nella sua singolarità concettuale (spesso si tratta di ‘nomi massa’), il sostantivo rimane invariato: l’/gli aspirapolvere (aspirare la polvere), il/i battistrada (battere la strada), lo/gli spazzaneve ‘spazzare la neve’, ecc. In questa categoria metterei anche prestanome e ficcanaso (ognuno presta il proprio nome e ficca il proprio naso).
Nel caso invece di azione riferita a oggetti normalmente usati al plurale perché ce ne sono quasi sempre almeno due, il sostantivo prende la marca del plurale: l’asciugamano, gli asciugamani (le mani sono almeno due), il cacciavite, i cacciaviti (l’attrezzo serve a cacciare piú d’una sola vite), lo spazzacamino, gli spazzacamini (spazzano non un solo camino), ecc.
Ora però vedo che Gabrielli e DOP trattano diversamente maschile e femminile, decretando che il plurale di il ficcanaso è i ficcanasi mentre quello di la ficcanaso è le ficcanaso.
Se qualcuno piú di me lucido scorge chiaramente l’ascosa cagion, mel faccia sapere!
Il plurale dei nomi composti, in generale ma in particolare nel tipo ‘verbo + sostantivo singolare’ – se è plurale il sostantivo, il composto è sempre invariabile al plurale (il portalettere, i portalettere) – è un bizzoso arruffío. Qui deve guidarci la logica: se l’oggetto del verbo indica una realtà generale, vista nella sua singolarità concettuale (spesso si tratta di ‘nomi massa’), il sostantivo rimane invariato: l’/gli aspirapolvere (aspirare la polvere), il/i battistrada (battere la strada), lo/gli spazzaneve ‘spazzare la neve’, ecc. In questa categoria metterei anche prestanome e ficcanaso (ognuno presta il proprio nome e ficca il proprio naso).
Nel caso invece di azione riferita a oggetti normalmente usati al plurale perché ce ne sono quasi sempre almeno due, il sostantivo prende la marca del plurale: l’asciugamano, gli asciugamani (le mani sono almeno due), il cacciavite, i cacciaviti (l’attrezzo serve a cacciare piú d’una sola vite), lo spazzacamino, gli spazzacamini (spazzano non un solo camino), ecc.
Ora però vedo che Gabrielli e DOP trattano diversamente maschile e femminile, decretando che il plurale di il ficcanaso è i ficcanasi mentre quello di la ficcanaso è le ficcanaso.
Se qualcuno piú di me lucido scorge chiaramente l’ascosa cagion, mel faccia sapere!
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: Il tipo «l’aspirapolvere, gli aspirapolvere»
Gentile Marco,Marco1971 ha scritto:Nel caso invece di azione riferita a oggetti normalmente usati al plurale perché ce ne sono quasi sempre almeno due, il sostantivo prende la marca del plurale: l’asciugamano, gli asciugamani (le mani sono almeno due), il cacciavite, i cacciaviti (l’attrezzo serve a cacciare piú d’una sola vite), lo spazzacamino, gli spazzacamini (spazzano non un solo camino), ecc.
secondo le mie reminiscenze scolastiche i nomi composti di una voce verbale e un sostantivo femminile singolare restano invariati nel plurale: il cacciavite, i cacciavite; il portacenere, i portacenere. Se invece il sostantivo è maschile singolare prenderà la regolare forma plurale: lo spazzacamino, gli spazzacamini; l'asciugamano, gli asciugamani (in questo caso "mano" si intende maschile terminando in "-o").
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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So bene, caro Fausto, quel che dicono grammatiche e vocabolari: si contraddicono. Per esempio, il DOP ammette i cacciavite e i cacciaviti. Ci sono oscillazioni nell’uso; il mio era un tentativo di normalizzazione sulla base del buon senso.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: Il tipo «l’aspirapolvere, gli aspirapolvere»
La prima cosa cui ho pensato è stata: l’eco (m.) e l’eco (f.), rispettivamente: gli echi e le eco. In realtà la situazione è assai diversa, e mentre l’uno ha semplicemente due varianti, nell’altro il genere ha un’importanza determinante; ma, come ho detto, sono solo pensieri...Marco1971 ha scritto:Ora però vedo che Gabrielli e DOP trattano diversamente maschile e femminile, decretando che il plurale di il ficcanaso è i ficcanasi mentre quello di la ficcanaso è le ficcanaso.
Se qualcuno piú di me lucido scorge chiaramente l’ascosa cagion, mel faccia sapere!
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Re: Il tipo «l’aspirapolvere, gli aspirapolvere»
No!!, cortese pocoyo, le eco proprio no!!. Nessun vocabolario, anche quelli piú permissivi, ammette un simile plurale.pocoyo ha scritto:La prima cosa cui ho pensato è stata: l’eco (m.) e l’eco (f.), rispettivamente: gli echi e le eco. In realtà la situazione è assai diversa, e mentre l’uno ha semplicemente due varianti, nell’altro il genere ha un’importanza determinante; ma, come ho detto, sono solo pensieri...
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Re: Il tipo «l’aspirapolvere, gli aspirapolvere»
Fa bene, caro pocoyo, a ricordare il caso particolare di eco, normalmente femminile al singolare e maschile al plurale (un’eco, mille echi), di cui s’era parlato qui. Il DOP, come il Gabrielli e il Treccani, ritiene errato il plurale *le eco.pocoyo ha scritto:La prima cosa cui ho pensato è stata: l’eco (m.) e l’eco (f.), rispettivamente: gli echi e le eco. In realtà la situazione è assai diversa, e mentre l’uno ha semplicemente due varianti, nell’altro il genere ha un’importanza determinante; ma, come ho detto, sono solo pensieri...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Non si preoccupi, non c’è chi non possa sbagliare, io per il primo.pocoyo ha scritto:Accipicchia, che abbaglio! Ero sicuro d’averlo visto fra i nostri maggiori.
E comunque – benché la LIZ[a] non trovi alcuna occorrenza di le eco – il Battaglia dice: «rara e irregolare la forma f. le eco». Il che significa («rara») che qualche scrittore l’avrà adoperata, ma non che sia un modello da seguire.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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I nomi composti (verbo + nome) sono tutti maschili?
Bella discussione, grazie delle spiegazioni proposte.
Vorrei porre una domanda a chi può e si interessa di rispondere: i nomi composti da un verbo e un sostantivo sono sempre (nella forma composta) maschili? C'è una specifica regola in proposito?
Vorrei porre una domanda a chi può e si interessa di rispondere: i nomi composti da un verbo e un sostantivo sono sempre (nella forma composta) maschili? C'è una specifica regola in proposito?
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Re: I nomi composti (verbo + nome) sono tutti maschili?
Veda qui.
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Re: I nomi composti (verbo + nome) sono tutti maschili?
No. Ad esempio, lavastoviglie è femminile.Panitaliano ha scritto:Vorrei porre una domanda a chi può e si interessa di rispondere: i nomi composti da un verbo e un sostantivo sono sempre (nella forma composta) maschili? C'è una specifica regola in proposito?
Sul plurale dei nomi composti da verbo e sostantivo, in un altro filone (e segnatamente in quest'intervento) ho ricevuto un'utile indicazione da Fausto Raso. Mi rincuora sapere che anche Marco1971 nutriva perplessità simili alle mie.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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