Maiuscole nel lessico evangelico e religioso

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Carnby
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Maiuscole nel lessico evangelico e religioso

Intervento di Carnby »

Dato che ho trovato tutte le combinazioni possibili, secondo voi qual è la forma corretta?

Discorso della montagna, discorso della Montagna o discorso della montagna?

Purificazione del Tempio o purificazione del Tempio (in questo caso Tempio, trattandosi del Tempio di Salomone, credo che vada comunque in maiuscolo)?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Nella versione ufficiale (C.E.I.) della Bibbia, la cui revisione linguistica fu curata da Giacomo Devoto, Mario Luzi, Giorgio Petrocchi e Bruno Migliorini (per citare solo i piú illustri), non v’è maiuscola a montagna (e immagino sia lo stesso per tempio, ma non so dove si trovi). La maiuscola si trova in Discorso, ma è l’inizio del titolo e credo che si debba scrivere tutto in minuscolo: il discorso della montagna.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ho trovato anche il passo del tempio (ad es. Matteo 21, 12; Marco 11, 15; Luca 19, 45): I profanatori cacciati dal tempio / Gesú scaccia i mercanti dal tempio / I mercanti cacciati dal tempio, tutti con la minuscola.

Non possiamo tuttavia considerare errato l’uso della maiuscola, per enfasi, anche se oggi viene adoperata – saggiamente – con maggior parchezza.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

Concordo con Marco: anch'io propendo in entrambi i casi per la minuscola. Nonostante il contesto religioso, un eventuale uso reverenziale della maiuscola non mi pare qui necessario.
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Incarcato ha scritto:... un eventuale uso reverenziale della maiuscola non mi pare qui necessario.
Più che di uso reverenziale io parlerei di maiuscola disambiguante.
Naturalmente all'interno della Bibbia non v'è possibilità di fraintendimento ma se scrivo: "Ieri ho riletto il Discorso della montagna", l'uso della maiuscola mi sembra preferibile.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

Beh, nel contesto specifico della Bibbia alludevo proprio alla maiuscola reverenziale, da preferire quando ci si riferisce a Dio e a Cristo, in quanto non c'era nulla da disambiguare qui.
Nel caso da te citato, invece, concordo nell'uso disambiguante della maiuscola. :wink:
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

A me sembra che quando ci si riferisce al discorso della montagna non ci sia nulla da disambiguare: nel contesto sarà menzionato Gesú, e le maiuscole sono mera esornazione grafica.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

Beh, non è detto che si menzionerà per forza Gesú, si potrebbe anche solo riferirsi al Discorso e basta. Un po' come quando si cita il titolo d'un libro, forse disambiguante non è la definizione esatta, però al momento non mi sovviene un termine migliore... :roll:
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Se anche il nome di Gesú non venisse affatto mentovato – il che sarebbe difficile –, il contenuto stesso farà riferimento a quel discorso, ché (di) montagne parlanti, fuor della fantascienza, non ho udito favellar. :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

ché (di) montagne parlanti, fuor della fantascienza, non ho udito favellar.
Mah... tra montagne, sure di Maometto... :D
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Ecco un caso in cui userei senz'altro la maiuscola [perdonate l'accostamento]:

Berlusconi ha tenuto ieri il suo Discorso della montagna.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Intervento di Marco1971 »

Non capisco cosa stia a significare questa maiuscola. Come si vede nel Treccani (alla voce montagna) – e come ho detto prima – è innecessaria (e direi ora fors’anche pedantesca):
Il Treccani ha scritto:...il discorso (o sermone) della m., nel Vangelo, il discorso con il quale Gesù Cristo enuncia le varie beatitudini, e che contiene il nucleo essenziale del suo insegnamento (così tradizionalmente chiamato perché Gesù, secondo Matteo 5 segg., “videns autem turbas ascendit in montem, et cum sedisset accesserunt ad eum discipuli eius, et aperiens os suum docebat eos dicens: Beati pauperes spiritu ...”)...
La D maiuscola non compare neanche in discorso della Corona:
Il Treccani ha scritto:discorso della C., quello che negli stati monarchici il re pronuncia dinanzi alle camere riunite all'apertura di ogni legislatura.
Il GRADIT fa anche un esempio colla C minuscola: l’amministratore delegato ha pronunciato il suo d. della corona.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Marco1971 ha scritto:Non capisco cosa stia a significare questa maiuscola.
È semplice: che sto facendo un paragone [ironico] col discorso evangelico e non mi sto riferendo [seriamente] a un discorso tenuto mentre era in vacanza in montagna.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Intervento di Carnby »

Sempre attinente al linguaggio biblico: perché si scrive Lettera ai Romani? Non sarebbe meglio Lettera ai romani, dato che non credo che fosse indirizzata al popolo romano nella sua interezza ma solo alla comunità cristiana di Roma?
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Decimo
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Intervento di Decimo »

Per quel che può valere, nel Crepuscolo degli idoli edito da Adelphi (traduzione di Ferruccio Masini) si trova la maiuscola iniziale in tutt’e due i termini.
La più famosa formula al riguardo sta nel Nuovo Testamento, in quel Discorso della Montagna in cui, sia detto per incidenza, le cose non vengono assolutamente considerate dall'alto.
Chissà che non sia una precisa scelta ortografica della casa editrice o del traduttore.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
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