Paillette e Lamé a Saint-Tropez
Moderatore: Cruscanti
Paillette e Lamé a Saint-Tropez
Paillette, Paillettato, si sentono sempre di più... so che come argomento non troverà molto motivo di discussione: il mio dizionario propone l'ovvio "lustrino".
Lamé non so invece quanto sia rimasto nell'uso comune dopo gli anno '70... anzi, non ho proprio idea di quale sia la differenza tra un vestito di paillette ed un vestito in lamé (quello che "A Saint-Tropez...").
[Ah, m'è venuta in mente un'altra parola da aggiungere alla lista ma che non credo meriti discussione, vale a dire "silo" al posto di "silos"]
Lamé non so invece quanto sia rimasto nell'uso comune dopo gli anno '70... anzi, non ho proprio idea di quale sia la differenza tra un vestito di paillette ed un vestito in lamé (quello che "A Saint-Tropez...").
[Ah, m'è venuta in mente un'altra parola da aggiungere alla lista ma che non credo meriti discussione, vale a dire "silo" al posto di "silos"]
«Duva vidi moju zzappa fundu»
·Dum·Doceo·Disco·
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Sí, paillette è precisamente lustrino e lamé è laminato (dato come sinonimo dal GRADIT). Il lustrino è un ornamento iridescente applicato ad abiti; il laminato è un tessuto «tramato con fili metallici o sintetici di colore argentato o dorato».
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
È solo un’impressione fugace, e il termine è registrato in questo preciso significato. Anche in francese lamé evoca prodotti industriali. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ecco due esempi romanzeschi, tra quelli offerti da Google Libri:
Il vestito laminato le si scolla addosso, è tutta molle, palpitante, ansiosa, lagrimosa... (Luigi Ferrante, Alibi veneziano, 1973)
Portava un abito laminato al quale la borsetta di Gucci e le scarpe eccentriche non toglievano un certo aspetto di periferia. (Luciana Frigieri Leonelli, Non ancora domani, 1968)
Il vestito laminato le si scolla addosso, è tutta molle, palpitante, ansiosa, lagrimosa... (Luigi Ferrante, Alibi veneziano, 1973)
Portava un abito laminato al quale la borsetta di Gucci e le scarpe eccentriche non toglievano un certo aspetto di periferia. (Luciana Frigieri Leonelli, Non ancora domani, 1968)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Di lustrini e simili abbiamo parlato anche qui.
Cio' che chiamiamo "lustrine" in francese è una stoffa di cottone inamidata e lustrata su una faccia con cera o paraffina. Serviva a fabbricare i vestiti di lavoro, particolarmente le mezzemaniche degli impiegati amministrativi ed i grembiuli neri che gli scolari portavano fino agli anni cinquanta.
In nessun modo potrebbe essere fato di "lustrine" un vestito scintillante di festa.
In nessun modo potrebbe essere fato di "lustrine" un vestito scintillante di festa.
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- Iscritto in data: sab, 08 giu 2019 14:26
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Re: Paillette e Lamé a Saint-Tropez
Scrive il Gabrielli nel suo Dizionario linguistico moderno:
lamé, fr., deriv. da lame, làmina, filo d’òro o d’argènto ridótto a laminétta: speciale tessuto di séta o di lana misto a laminétte metàlliche o a fili d’òro o d’argènto; è propr. agg.: «un tessuto lamé»; ma lo úsano anche sostant.: «un àbito di lamé», «un bel lamé». Ma dirémo italianaménte lamato, laminato, o, mèglio ancóra, lamellato, cóme aggettivo e sostantivo.
Pagliuzza è un effettivo sinonimo di lustrino; da paglietta e lustrino si hanno pagliettato e lustrinato.paillettes (paiiètt), fr., dimin. pl. di paille, pàglia, propr. «pagliuzze»; nel gèrgo della mòda sóno cosí chiamate quélle laminétte di vétro o d’altro che si àpplicano a cèrte stòffe per farle scintillare; nói potrémo dire pagliétte o, mèglio, lustrini. || Cosí, stòffa pailletée sarà stòffa a lustrini. O anche potrèbbe dirsi stòffa allucciolata, già us. nel sec. XV («E di velluto avean cento giubbetti - Azzurri, allucciolati», PULCI). In ant. si usava, per indicar quésti lustrini, anche il bel vocàbolo bisànte, dal lat. mediev. byzàntium, propr. monetina d’oro di Bisànzio. E un àbito bisantato era un àbito ornato di lustrini.
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