Indennità di o da?

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Andrea D'Emilio
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Indennità di o da?

Intervento di Andrea D'Emilio »

Di solito si scrive ''indennità di trasferta'' e simili, ma trattandosi di complementi di limitazione ( o mi sbaglio?), non si potrebbe usare anche il ''da''?
E nel caso di ''indennità di ottocento euro''? è un complemento di stima, giusto?
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Marco1971
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Re: Indennità di o da?

Intervento di Marco1971 »

Andrea D'Emilio ha scritto:Di solito si scrive ''indennità di trasferta'' e simili, ma trattandosi di complementi di limitazione ( o mi sbaglio?), non si potrebbe usare anche il ''da''?
Potrei sbagliare, ma io ci vedrei un complemento di specificazione, quindi con la preposizione di (d’altra parte, nel GRADIT, tutte le polirematiche con indennità hanno di.)
Andrea D'Emilio ha scritto:E nel caso di ''indennità di ottocento euro''? è un complemento di stima, giusto?
Per me sarebbe un complemento di prezzo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Anche il Treccani in linea riporta "indennità di".
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Andrea D'Emilio
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Intervento di Andrea D'Emilio »

Senz'altro, la preposizione ''di'' è quella usata canonicamente (avevo pensato anch'io al complemento di specificazione, optime Marce).
Il dubbio mi resta sull' espressione ''indennità di ottocento euro''. Ma il complemento di prezzo non indica, appunto, il prezzo, il costo di qualcosa? In questo caso è indicato il valore, quindi complemento di valore o stima.
(Lungi da me impancarmi a giudice o montare in bigoncia -sebbene excusatio non petita...-: cerco soltanto di capire meglio. E in tutti i casi, cedo maiori).
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Andrea D'Emilio ha scritto:Senz'altro, la preposizione ''di'' è quella usata canonicamente.
Il dubbio mi resta sull' espressione ''indennità di ottocento euro''.
Provi a sostituire "indennità" con "compenso", "risarcimento" e simili: il dubbio svanirà.
Carlo ha ottenuto un risarcimento (un'indennità) "di" 800 euro. :wink:
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

E nella grammatica di Luca Serianni (VIII.16):

– prezzo: «uno sconto di cinquantamila lire», «il costo è di due milioni».

I sostantivi che pertengono alla sfera del denaro (costo, sconto, indennità, compenso, ecc.) richiedono di.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Andrea D'Emilio
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Intervento di Andrea D'Emilio »

Daccordo, grazie. Ma come giustificare questa regola?
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Andrea D'Emilio ha scritto:Daccordo, grazie. Ma come giustificare questa regola?
Non me ne voglia, cortese Andrea: D'accordo (con l'apostrofo).
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Andrea D'Emilio
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Intervento di Andrea D'Emilio »

Ha ragione, d'accordo (chissà perché ero convinto che si potesse dire daccordo!). Mi corregga pure senza pietà.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Quando si dice, per esempio, un giocattolo da poco o un’automobile da 30.000 euro, il da significa «che vale/ha il valore di». Si potrebbe applicare lo stesso ragionamento coi sostantivi riferentisi al denaro, ma lí, credo, si tratta di specificazione, visto che il concetto di «valore monetario» è già indicato dalla semantica. E alla fine, ricordiamoci che l’uso non è sempre logico e la lingua mai incastrabile entro schemi troppo rigidi. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Andrea D'Emilio
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Intervento di Andrea D'Emilio »

Grazie Marco, lei è sempre prodigo di spiegazioni. Ma forse stanotte semplicemente non voglio proprio aver torto! A morte la vanità.
Gianluca
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Intervento di Gianluca »

Fausto Raso ha scritto:Provi a sostituire "indennità" con "compenso", "risarcimento" e simili: il dubbio svanirà.
Carlo ha ottenuto un risarcimento (un'indennità) "di" 800 euro. :wink:
Mi permetto di segnalare una piccola differenza semantica fra risarcimento e indennizzo.
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Federico
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Re: Indennità di o da?

Intervento di Federico »

Andrea D'Emilio ha scritto:Di solito si scrive ''indennità di trasferta'' e simili, ma trattandosi di complementi di limitazione ( o mi sbaglio?), non si potrebbe usare anche il ''da''?
Sí, qualora si intenda l'essere indenne da qualcosa, ma non è certo l'accezione piú comune (il Treccani la definisce letter. ant.).
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