Girando per la rete ho scovato questo piccolo documento apribile con Acrobat Reader. Parla del problema odierno della lingua italiana, cioè l'abuso di forestierismi (qui chiamati anche "barbarismi"). Non vi lascio altro che augurarvi una buona lettura, risparmiandovi i miei commenti.
Interessante, e ovvia, la proposta di copertina per tradurre home/home page. Applicabile, ad esempio, a siti di (dis- e contro-) informazione come l'espresso oppure effedieffe, entrambi accomunati, pur se con intenti opposti, da ripugnante orrido stomachevole itangliano .
lostraniero91 ha scritto:Parla del problema odierno della lingua italiana, cioè l'abuso di forestierismi (qui chiamati anche "barbarismi"). Non vi lascio altro che augurarvi una buona lettura, risparmiandovi i miei commenti.
Non l'ho letto tutto, ma trovo la selezione piuttosto discutibile per la scelta dei forestierismi (alcuni mai diventati prestiti, mai usati) e per alcune proposte; comunque, può essere una risorsa cui attingere (sebbene la nostra lista sia molto piú completa).
Ho segnalato all’autore il nostro foro e la nostra lista. Penso anch’io che molte sue scelte non siano molto adeguate; tuttavia ci sono spunti non privi d’interesse.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Marco1971 ha scritto:Ho segnalato all’autore il nostro foro e la nostra lista. Penso anch’io che molte sue scelte non siano molto adeguate; tuttavia ci sono spunti non privi d’interesse.
Speriamo che si faccia vivo da queste parti, sarà il benvenuto.
Credo comunque che dovremmo trovare un modo di rendere piú reperibile la nostra lista: casi come questi fanno pensare che non abbia grande visibilità, e visto tutto il lavoro che ha richiesto è un po' uno spreco.
Grazie, Daniele! Immagino che le reazioni siano piuttosto negative, del tipo «è ridicolo!»... Ma spero di sbagliare.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.