Niente paura: si può dire in entrambi i modi, come ci assicurano i vocabolari, primo fra tutti il quasi infallibile Treccani:
è (o più spesso ha) cominciato a piovere.
La questione è sorta in uno scambio privato con Fausto Raso, che ritiene preferibile l’ausiliare ‘avere’; io, per converso, reputo piú consigliabile ‘essere’.
In effetti, se nell’uso prevale ‘avere’ – che, come sappiamo, tende a sostituire ‘essere’ in molti altri casi –, non possiamo esimerci dal rammentare che nelle costruzioni impersonali è di precetto l’ausiliare ‘essere’: è bastato, è successo, è sembrato, è annottato, ecc.
Io vedrei una sottile distinzione tra l’uso impersonale e personale:
(1) È cominciato a piovere/nevicare. [impersonale]
(2) (Gianni) ha cominciato a lamentarsi. [personale]
L’impiego di ‘essere’ (accanto a ‘avere’) si ha naturalmente anche con l’antonimo finire:
(3) È finito di piovere/nevicare.
(4) (Gianni) ha finito di lamentarsi.
Uno dei linguisti piú sensibili a tutti gli aspetti della lingua, Bruno Migliorini, dà appunto un esempio con ‘essere’ nel suo vocabolario (che vorrei tanto possedere):
Ieri non è finito di piovere tutto il giorno.
Ribadisco: ‘avere’ è considerato corretto; ma, volendo attenersi a un uso piú scelto, è meglio, secondo me, adoperare ‘essere’ nei casi impersonali.
«È/ha cominciato a piovere/nevicare»
Moderatore: Cruscanti
«È/ha cominciato a piovere/nevicare»
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Google [Bot] e 1 ospite