Articolo determinativo seguito da acronimo straniero

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Moderatore: Cruscanti

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.Silvia.
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Articolo determinativo seguito da acronimo straniero

Intervento di .Silvia. »

Buongiorno a tutti,

vorrei sapere se è corretto, secondo voi, l'uso di articolo determinativo (apostrofato) seguito da acronimo straniero, seguendo l'uso della lingua parlata. Ad es.:
L'RBA

Cosa ne pensate?

Ringrazio sin d'ora e porgo cordiali saluti

Silvia
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Nell’esempio da lei proposto, non si tratta d’un acronimo ma d’una sigla. Gli acronimi, come Confcommercio, cantautore, econologia, Palacongressi, Romaratona, ecc., seguono le regole dei nomi comuni. Per le sigle, si prende in considerazione la pronuncia delle lettere, quindi l’FBI (= l’effe bi ai), il PSI (= il pi esse i), ecc. Ma vi sono oscillazioni nell’uso, si veda quindi la grammatica di Serianni (IV.10-11).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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.Silvia.
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Intervento di .Silvia. »

I termini sopra citati appaiono come parole composte, mentre per quanto riguarda la definizione di acronimo mi sono sempre attenuta a quanto riportato dalla maggior parte dei dizionari di lingua italiana:
http://dizionari.corriere.it/dizionario ... nimo.shtml
http://dizionari.hoepli.it/Dizionario_I ... &lettera=A
(Garzanti) s. m. parola formata da una o più lettere iniziali di altre parole; sigla (p. e. BOT 'Buono Ordinario del Tesoro'; colf 'collaboratrice familiare')

Quindi effettivamente comprende parole anche più lettere iniziali di una stessa parola, ma non solo.
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.Silvia.
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Intervento di .Silvia. »

Ad ogni modo, La ringrazio per la Sua tempestiva risposta :)
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

Forse una definizione esaustiva di acronimo la dà il Treccani in linea:
acrònimo s. m. [comp. di acro- e -onimo]. – Nome formato unendo le lettere o sillabe iniziali di più parole, come per es. radar, dall’ingl. ra (dio) d (etection) a (nd) r (anging), o come molti nomi di enti, società, organizzazioni, ditte, prodotti commerciali (ASL, CGIL, FIAT, ecc.); è comunem. detto sigla, rispetto a cui ha sign. più ristretto (la sigla può non costituire un vero e proprio nome, e talora non ha neanche la possibilità di essere letta come parola). Per estens., si chiamano acronimi anche i nomi formati con le sillabe estreme di due parole, come per es. motel, da mo (to-) e (ho) tel.
:wink:
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

...ah, c'è anche questa scheda dell'Accademia sull'articolo e le sigle (che cita dalla Grammatica del Serianni).
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
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.Silvia.
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Intervento di .Silvia. »

Grazie, Sig. Incarcato, per l'approfondimento :)
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

Di nulla! :D
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Che differenza ci sarebbe tra un acronimo nell'accezione sopra detta e una parola macedonia (portmanteau)?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Il Treccani in linea (sott. mia) ha scritto:parola-macedonia (pl. parole-macedonia), parola costituita di sillabe di altre parole arbitrariamente tagliate; per es.: postelegrafonico, da pos(tale) telegra(fico) (tele)fonico.
Portemanteau è un nome composto regolarmente, dalla radice porte- (come in italiano porta-) e dalla parola manteau (‘mantello, cappotto’).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Marco1971 ha scritto:Portemanteau è un nome composto regolarmente, dalla radice porte- (come in italiano porta-) e dalla parola manteau (‘mantello, cappotto’).
Mi riferivo al fatto che le parole-macedonia vengono chiamate in inglese portmanteau words.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

In francese si chiamano mots-valises, che è lo stesso concetto. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Decimo
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Intervento di Decimo »

Carnby ha scritto:Che differenza ci sarebbe tra un acronimo nell'accezione sopra detta e una parola macedonia (portmanteau)?
Ci si è persi in un’amabile disquisizione su portmanteau, e la domanda di Carnby è rimasta sospesa nel vuoto. :D

Anche non prescindendo dall’estensione semantica registrata nel Treccani, possiamo distinguere tra ‘parola macedonia’ e ‘acronimo’ nel seguente modo: una parola macedonia può essere costruita giocosamente, senza restrizioni di alcun tipo; l’acronimo invece è «formato unendo le lettere o sillabe iniziali di piú parole» o, secondo un’accezione con cui difficilmente lo impiegherei, «con le sillabe estreme di due parole» (è, quindi, una costruzione molto meno “libera”).
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

L'origine di portemanteau nel senso di ‘parola macedonia’ si deve al romanzo di Carroll Attraverso lo specchio.
Ultima modifica di Incarcato in data mar, 09 feb 2010 8:56, modificato 1 volta in totale.
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

Ah, qui c'è anche la corrispondente voce uichipediana. :D
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
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