«Barricare»/«barricato»

Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

Moderatore: Cruscanti

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CarloB
Interventi: 444
Iscritto in data: mar, 01 feb 2005 18:23

«Barricare»/«barricato»

Intervento di CarloB »

Mi e' capitato di sentire in una rubrica gastronomica teelvisiva e di leggere in articoli di rivista dedicati ai vini "barricare" per "invecchiare in botte" ("barrique") un vino e "barricato" per "vino invecchiato in botte".
Non ho controllato, e me ne scuso, se l'argomento e' gia' stato trattato nel forum della Crusca.
Non e' anche questo un forestierismo da controbattere? O "barrique" è recipiente diverso da "botte" ed esige un calco letterale in italiano?

Con l'occasione, un cordiale saluto a tutti i frequentatori del forum.
marcri
Interventi: 39
Iscritto in data: ven, 05 nov 2004 22:06

Intervento di marcri »

La barrique è una botte con particolari caratteristiche, che vanno dalla capacità - è una botte piccola, arriva a circa 220/225 litri -, al legno impiegato - in genere alcuni tipi di rovere -, ma è comunque una botte.
Il vino invecchiato in barrique assumerà caratteristiche diverse da quello invecchiato in botte grande, dovute al diverso rapporto tra quantità del liquido e superficie del legno.
Oggi, nel mondo dei professionisti, conoscitori e estimatori del vino, sembra essere di moda usare barrique, barricare e barricato, anche per perpetuare la tendenza a omaggiare i francesismi in tema di enologia, ma l'espressione italiana altrettanto usata e riconosciuta è proprio botte piccola. Quando tra gli addetti ai lavori si parla di botte piccola s'intende proprio la barrique.
Gino Zernani
Interventi: 136
Iscritto in data: lun, 11 lug 2005 18:19

Intervento di Gino Zernani »

Mi pare che il/la "barrique" sia una piccola botte di legno pregiato usata per l'invecchiamento dei vini.
D'altro canto lo stesso "barricare" nella sua accezione italiana (rinchiudersi) pare proprio abbia le sue radici nel/la "barrique". In francese mi consta, ma Marco è di gran lunga più titolato di me per affermarlo, che "barrique" voglia dire "barile". Sia Treccani che Garzanti in linea sono concordi nell'affermare che barile sia
recipiente simile a una piccola botte, fatto di doghe di legno[.]
Pertanto si potrebbe pensare di proporre, oltre a barile, barilotto, bariletto, ma anche barletto o barilozzo.
Ultima modifica di Gino Zernani in data lun, 09 gen 2006 12:04, modificato 1 volta in totale.
Gino Zernani
Interventi: 136
Iscritto in data: lun, 11 lug 2005 18:19

Intervento di Gino Zernani »

Marcri mi ha bruciato sul tempo. A quanto vedo siamo giunti a conclusioni similari.
marcri
Interventi: 39
Iscritto in data: ven, 05 nov 2004 22:06

Intervento di marcri »

Gino Zernani ha scritto:Marcri mi ha bruciato sul tempo. A quanto vedo siamo giunti a conclusioni similari.
:)

Per quanto le sue proposte siano affascinanti e suggestive, temo che l'uso radicato di botte piccola sarà difficilmente soppiantato, anche perché credo che in italiano barile e i suoi alterati abbiano una connotazione diversa e non specifica per il vino e i distillati. Al barile associamo anche pesce e petrolio, per esempio; nel mondo del vino, da un lato si riscontra l'atmosfera sofisticata e nobile, entro la quale si tende a preferire un po' snobisticamente i francesismi, e dall'altro si scopre che i piccoli produttori dicono: "questo vino ha fatto tre anni di legno, in botte piccola, in barrique, insomma... come usano chiamarla adesso anche qui da noi...", e sorridono un po' ironicamente.
Tutto sommato, se guardiamo all'uso, non c'è la necessità di trovare un sostituto, anche perché in francese la barrique non è una botte generica, ma un preciso tipo di botte.

Però confesso che, sentendomi un po' parte di questo affascinante mondo del vino, sono più restia che in altri casi a cambiare la terminologia entrata nella consuetudine; ora comprendo meglio per esempio gli informatici, quando storcono un po' il naso di fronte all'adattamento di un termine per loro così familiare. Non è un buon motivo, questo lo so, ma camminare nelle altrui scarpe ogni tanto fa bene, come dice più o meno un proverbio pellerossa...
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Marcri ha dato delle bellissime, sensualissime risposte alla domanda di CarloB, e la ringrazio. Io, col mio solito imperterrito pragmatismo, direi che barrique andrebbe adattato in barrica (e proprio dal provenzale barrica deriva il francese barrique ;)). Ne risulterebbe una terminologia piú armonica: barrica, barricare, barricato.

Anche per bouquet (in origine bosquet, «piccolo bosco»), il Gabrielli aveva proposto di tecnicizzare aroma... e conclude cosí:
Il fatto che tanti termini stranieri continuino ad annidarsi nel nostro idioma senza una vera insopprimibile necessità sta appunto in questa nostra renitenza a dare un significato piú ampio a certi termini che il nostro vocabolario ci offre; si preferisce prender di peso il vocabolo straniero, che poi col lungo uso sembra davvero acquistare un carattere di insostituibilità.
Il Trésor de la langue française ha scritto:BOUQUET Arôme qui donne une qualité spéciale à tel vin, telle liqueur. Avoir du bouquet. (Quasi-)synon. baume, montant, odeur [...].

Rem. « L'arome d'un vin est souvent désigné par le mot bouquet pour les vins rouges, par le mot parfum pour les vins blancs » (ALI-BAB, Gastr. pratique, 1907, p. 130).
Il Battaglia ha scritto: Aroma 3. Aroma del vino: profumo che emanano i vini pregiati, dovuto a eteri sviluppatisi durante la loro conservazione.
Brazilian dude
Moderatore «Dialetti»
Interventi: 726
Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03

Intervento di Brazilian dude »

Io, col mio solito imperterrito pragmatismo, direi che barrique andrebbe adattato in barrica (e proprio dal provenzale barrica deriva il francese barrique ).
Barrica è come diciamo noi in portoghese/spagnolo.

Brazilian dude
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Voi, ispanofoni/lusitofoni, siete molto piú intelligenti.
Brazilian dude
Moderatore «Dialetti»
Interventi: 726
Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03

Intervento di Brazilian dude »

Hahahaha, grazie.
barrica.
(Del gascón barrique, de or. inc.).
1. f. Especie de tonel mediano que sirve para diferentes usos.
Non sapevo che la parola fosse di origine gascogne (come si dice?), pensavo che fosse ereditata dal latino.

Brazilian dude
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Si dice guascone. Il GRADIT, come ho detto prima, la fa risalire al provenzale barrica. Ma si veda anche il Trésor de la Langue Française informatisé.
Utente cancellato 676

Re: «Barricare»/«barricato»

Intervento di Utente cancellato 676 »

Guichipedia in italiano traduce con un semplice barile, sebbene il barile rimandi subito al petrolio e abbia in tal caso una capacità ben definita, inferiore a quella della barrica. Una delle tante scelte incomprensibili degli amministratori di Guichipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Barrique.
domna charola
Interventi: 1624
Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Re: «Barricare»/«barricato»

Intervento di domna charola »

Considerazioni a margine:
Come notato sopra, i termini con la radice barric- in italiano derivano tutti dal francese barrique, che anche Treccani assimila a "barile"

https://www.treccani.it/vocabolario/barricare/ con rimando a "barricata"; e il termine si può in effetti adattare in barrica come proposto sopra.

A parte le condivisibili considerazioni sul fatto che ormai è termine tecnico corrente e quindi difficilmente scalzabile, mi domando: ha senso rifiutare un vino "barricato" (vino in botte piccola, vino barilato?), cioè "rinchiuso", "confinato" - altra cosa già notata sopra - e lasciar passare le barricate delle rivolte di piazza, che hanno la medesima origine, e che evocano anch'esse l'idea di rinchiudersi? D'altra parte, trasformarle in "sbarramenti di materiali lignei raccogliticci" mi sembra abbastanza improponibile.

Insomma, qui siamo in presenza di un raro caso di forestierismo che ha già un suo parente adattato e ben inserito da tempo nella nostra lingua. Lo discriminiamo solo perché termine tecnico, tanto caro a una ristretta cerchia di iniziati*?


* sì, mi verrebbe da dire sì, perché odio il latinorum portato avanti per distinguersi... ma questi sono gusti personali, al di fuori delle questioni linguistiche. :twisted:
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