Le parole in ordine

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Fausto Raso
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Le parole in ordine

Intervento di Fausto Raso »

Si veda QUI

Le "confessioni" di tre linguisti e uno scrittore.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Giovanni Adamo ha scritto:Il volume è corredato da un indice delle voci, da un indice degli elementi lessicali che contribuiscono a formare i neologismi stessi e da un indice dei nomi che appaiono nelle citazioni giornalistiche.
Informo chi non lo sapesse che corredato si costruisce con la preposizione di. Spero vivamente che i linguisti non si mettano a dire e a scrivere *dotato da. :?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Caro Marco,
non ho letto tutti gli interventi: mi sono fidato dei NOMI. È probabile, quindi, che "scandagliando, scandagliando" qualche altra 'perla' si possa trovare (fra tutti e quattro, ovviamente). Se cosí fosse non mi meraviglierei piú di tanto...
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Io ho letto tutto, e tranne qualche forestierismo evitabile e qualche virgola mancante o di troppo, non ho notato nulla.

Riporto solo questa citazione, per puro piacere:

Basti ricordare che uno storico della lingua come Arrigo Castellani, che «non accordava a tutti i vocabolari la stessa autorevolezza normativa […] riconosceva il primato, tra i moderni, proprio a quello di Duro» (Marazzini, 2009: 401)

:)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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