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Spazio dedicato alla compilazione della lista dei traducenti dei forestierismi di cui alla sezione «Forestierismi»

Moderatore: Cruscanti

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Intervento di Infarinato »

Ecco i [primi] riferimenti bibliografici per la lista raccolti da Marco:

Battaglia (1961-2002): Grande Dizionario della Lingua Italiana, Torino, Utet.
Battaglia (2004): Supplemento 2004 al Grande Dizionario della Lingua Italiana, Torino, Utet.
Cancelleria federale [della Confederazione elvetica]: http://www.admin.ch/ch/f/bk/sp/anglicis ... -fr-2.html.
Castellani (1987): «Morbus anglicus», Studi Linguistici Italiani, XIII, pp. 137-153.
Castellani (1991): «Vendistica e il concetto di bizzarro», Studi Linguistici Italiani, XVII, pp. 139-141.
De Mauro (2000): Grande Dizionario Italiano dell’Uso, Torino, Utet.
De Mauro (2003): Nuove Parole Italiane dell’Uso (Supplemento), Torino, Utet.
Devoto-Oli (1987): Nuovo Vocabolario Illustrato della Lingua Italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest.
Devoto-Oli (2004): Dizionario Devoto-Oli della Lingua Italiana, Firenze, Le Monnier.
Duro (1986-1994): Vocabolario della Lingua Italiana, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana (Treccani).
Eurodicautom: http://europa.eu.int/eurodicautom/Controller.
Migliorini (1990): La lingua italiana nel Novecento, Firenze, Le Lettere.
Sabatini-Coletti (2002): Dizionario Italiano Sabatini-Coletti, Firenze, Giunti.
Tommaseo-Bellini (2004): Dizionario della Lingua Italiana (in CD-ROM), Bologna, Zanichelli.
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Federico
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Intervento di Federico »

Abbiamo usato anche

De Mauro, Il dizionario della lingua italiana, Paravia - in linea: www.demauroparavia.it
Dizionario Garzanti Hazon di inglese in linea: www.garzantilinguistica.it/index.html
Dizionario Garzanti di italiano in linea: www.garzantilinguistica.it/index.html

Non so se facciano parte della vostra idea di riferimenti bibliografici, ma abbiamo anche preso spunto da
Italiani per l'italiano - glossario degli anglismi inutili
L'Indipendente - Piccolo Dizionario dei Termini Stranieri
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, grazie. Provvederemo a aggiornare; e allora mettiamo anche il riferimento all’Oxford English Dictionary (20 volumi) e al Trésor de la Langue Française (16 volumi), quest’ultimo disponibile in rete gratuitamente.

Il De Mauro in linea, invece, mi pare superfluo, visto che è l’editio minor (riduzione) del GRADIT.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Escluderei i nessi non ufficiali, e soprattutto quello dell’Indipendente, pieno d’errori, tipo vivaiolo per vitaiolo...

Atteniamoci a riferimenti attendibili, se tali vogliamo sembrare... ;)
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Federico
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Intervento di Federico »

Tutto bene.
Marco1971 ha scritto:Atteniamoci a riferimenti attendibili, se tali vogliamo sembrare... ;)
Certo. L'ho segnalato solo perché da lí avevo preso qualche suggerimento (non molti, comunque).
Ipli invece è interessante; a me sembrerebbe una buona idea proporre una specie di "gemellaggio": uno scambio di "targhe", o comunque di collegamenti, potrebbe essere proficuo per entrambi.
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giulia tonelli
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Intervento di giulia tonelli »

...a me sinceramente il sito ipli sembra non molto curato. L'avevo già visitato, e vi si trovano cose come questa:
Fischi a Beppe Severgnini perché ha chiamato la sua rubrica sul Corriere della Sera "Italians" invece che "Italiani"
Ora, la rubrica di Severgnini è dedicata agli italiani che vivono all'estero, è ovvio che il nome "Italians" si riferisce a quello, e chiamarla "Italiani" non ha nessun senso! Il fatto che i curatori del sito non ci siano arrivati da soli mi preoccupa un po' sulla loro comprensione del mondo e della lingua.
Anche la loro disquisizione sulla parola container, per esempio, mi sembra abbastanza semplicistica e generalmente fuori bersaglio. Io personalmente un "gemellaggio" lo vedrei fuori luogo.
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Intervento di Federico »

Sí, concordo con lei: spesso le loro valutazioni sono poco condivisibili, ma nel complesso i loro sforzi sono da apprezzare.
Non so cosa s'intenda comunemente per "gemellaggio": io parlavo solo di uno scambio di collegamenti, per aumentare i visitatori di entrambi i siti, e mi pare che non ci sia alcuna controindicazione per questo...

P.s.: noto ora che nella sezione "Applausi e fischi" ci sono degli applausi a tale Freelancer! :)
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

giulia tonelli ha scritto:Ora, la rubrica di Severgnini è dedicata agli italiani che vivono all'estero, è ovvio che il nome "Italians" si riferisce a quello, e chiamarla "Italiani" non ha nessun senso!
Non sono affatto d’accordo. Io stesso, italiano residente all’estero, dovrei chiamarmi «Italian»? Al limite, nel mio caso, «Italien»... Ma non è questo il punto... Seguendo un ragionamento simile allora cosa significa «essere italiano»? Calcare il suolo? Lo fanno anche cinesi, zairesi, americani, residenti in Italia... Saranno piú italiani di me?

La rubrica si poteva chiamare piú semplicemente «italiani all’estero», e nulla giustifica «Italians». Nulla.
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Intervento di Infarinato »

Marco1971 ha scritto:La rubrica si poteva chiamare piú semplicemente «italiani all’estero», e nulla giustifica «Italians». Nulla.
Per una volta devo dissentire, caro Marco: Italians è una «citazione»: si tratta del titolo del celeberrimo libro di Barzini, scritto in inglese e rivolto al pubblico anglofono.

Severgnini è autore d’uno spassosissimo (ancorché [per i miei gusti] un po’ troppo filothatcheriano [meglio: filotacceriano :mrgreen:]) Inglesi, la cui traduzione inglese reca lo stesso titolo (in italiano, cioè). ;)
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Intervento di Marco1971 »

Ah, non sapevolo... :oops:
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Intervento di Freelancer »

Federico ha scritto:Sí, concordo con lei: spesso le loro valutazioni sono poco condivisibili, ma nel complesso i loro sforzi sono da apprezzare.
Non so cosa s'intenda comunemente per "gemellaggio": io parlavo solo di uno scambio di collegamenti, per aumentare i visitatori di entrambi i siti, e mi pare che non ci sia alcuna controindicazione per questo...

P.s.: noto ora che nella sezione "Applausi e fischi" ci sono degli applausi a tale Freelancer! :)
Sono andato a guardare questo sito di cui ancora non conoscevo l'esistenza; e devo dire questo sui suoi due responsabili: quale credibilità in discussioni sulla lingua può avere chi qualifica "obbrobrio" la concordanza a senso?
Infatti scrivono (e neanche si danno la pena di fare il controllo ortografico):

"una serie di motivi spingono a preferire la pace; la maggioranza degli italiani oppongono la guerra" che spesso si sentono in TV o si leggono sui giornali. Questi sbagli non sono scusabili quando fatti da giornalisti o da politici. (A chi dovesse chiedere quali sono gli obrobri delle due frasi citate qui sopra, facciamo notare che i soggetti sono al singolare mentre i verbi sono al plurale).

Non voglio tranciare subito un giudizio completamente negativo, ma a un primo sguardo mi è parso che mostrino un atteggiamento prescrittivo molto fastidioso.

Vorrei aggiungere, riguardo al titolo della rubrica di Severgnini, che qui mi sento in sintonia con Marco1971; nonostante la precisazione di Infarinato sulla citazione dal libro di Barzini (ma ne è sicuro? il titolo del libro è "The Italians"), questo "Italians" mi sembra fuori posto, soprattutto per il fatto che le lettere sono tutte inamidate (infatti vengono corrette dalla redazione riguardo alla grammatica, lo ha detto lo stesso Severgnini, il che è un peccato perché le lettere originali permetterebbero di vedere il movimento della nostra lingua tra gli italiani all'estero), insomma mi fa l'effetto di una mosca nella minestra.
Ultima modifica di Freelancer in data lun, 23 gen 2006 22:06, modificato 2 volte in totale.
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Federico
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Intervento di Federico »

Freelancer ha scritto:quale credibilità in discussioni sulla lingua può avere chi qualifica "obbrobrio" la concordanza a senso?
Be', è una questione di gusti (c'è da dire che questo vale in entrambi i sensi: liberissimi di giudicarla un'obbrobrio, ma non si può bacchettare gli altri se la pensano diversamente).
Comunque, ripeto: certe cose hanno lasciato perplesso anche me, ma io ho proposto solo uno scambio di collegamenti, non un matrimonio né tantomeno la consegna di un premio o di una laurea honoris causa agli autori del sito, quindi si può evitare un processo (peggiore della procedura di beatificazione...).

P.s.: anch'io avrei preferito che Severgnini intitolasse la sua rubrica "Italiani", ma aggiungo un ulteriore elemento a sua discolpa: la rubrica (che leggo sempre avidamente) mi sembra voler parlare degli italiani "visti dall'esterno", per cosí dire: una specie di "guida per l'uso" destinata agli stranieri - il che naturalmente è solo una finzione per un'analisi introspettiva -.
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Freelancer ha scritto:Vorrei aggiungere, riguardo al titolo della rubrica di Severgnini, che qui mi sento in sintonia con Marco1971; nonostante la precisazione di Infarinato sulla citazione dal libro di Barzini (ma ne è sicuro? il titolo del libro è "The Italians")…
Beh, ma a Lei non è mai capitato d’accorciare il famoso interrogativo giovenaliano «sed quis custodiet ipsos custodes?» eliminando il «sed» iniziale? ;) :D

Trattandosi d’una rubrica in cui s’incontrano alcuni italiani [perlopiú residenti all’estero] e non d’un ritratto di tutti gl’Italiani, è ovvio che il titolo non potesse che essere Italians, e non The Italians… Se non la vuole chiamare «citazione», lo chiami «omaggio».

Comunque, «sicuro» non sono. È una mia «deduzione» -di quelle, però, del tipo 1+1=2. :) Barzini Jr(*) come [Barzini Sr(*), ] il suo amico Montanelli (maestro e mentore del nostro) e lo stesso Severgnini erano corrispondenti per il Corriere della Sera, Severgnini ha scritto un libro complementare a The Italians (…e «supplementare» allo How to be an Alien di Mikes)… Se non è citazione conscia, lo è perlomeno a livello inconscio. ;)

P.S. Una buona notizia dallo stesso Corriere :!:: qui segnalavo un inspiegabile «TrovoJob»… Incredibile, ma sembra che qualcuno sia stato a sentirci: eccolo cambiato in un molto piú sensato «TrovoLavoro». :D (…Nella stessa pagina troneggia peraltro un incommentabile «JOBPARADE». :cry:)

___________

(*) Leggansi figlio e padre, rispettivamente, se i latini iunior e senior non aggradano… :mrgreen:
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

Sicuramente, la frase riportata da Freelancer non può certo essere definita obbrobrio, tuttavia un uso sorvegliato della lingua evita la concordanza a senso.
Tra coloro che dovrebbero mantenere l'uso sorvegliato sono i giornalisti.

A proposito della concordanza a senso s'è espressa anche l'Accademia.
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Freelancer
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Intervento di Freelancer »

Incarcato ha scritto:Sicuramente, la frase riportata da Freelancer non può certo essere definita obbrobrio, tuttavia un uso sorvegliato della lingua evita la concordanza a senso.
Tra coloro che dovrebbero mantenere l'uso sorvegliato sono i giornalisti.

A proposito della concordanza a senso s'è espressa anche l'Accademia.
Ecco cosa scrive Paolo D'Achile nel suo recente L'italiano contemporaneo:
"[...] Nell'uso concreto, specie parlato, possiamo però segnalare due casi in cui non di rado si registra la mancanza di accordo tra verbo e soggetto:
- nella cosidetta 'concordanza a senso': il verbo è al plurale quando il soggetto è espresso da un nome collettivo, tanto più in presenza di un partitivo (la maggior parte hanno deciso per il no; un milione di romani hanno votato; ci sono una serie di problemi da risolvere);"

Resta da chiedere a Paolo D'Achille cosa sia l'uso concreto e in cosa differisca da un possibile uso astratto. Forse qualcuno può illuminarci?
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