Grazie per l'illuminante parere.
A questo punto mi viene da considerare che questa duplice possibilità non sia da circoscrivere all'espressione di cui sopra, ma si contempli anche in costruzioni similari che si riferiscano a un'affezione, un sentimento violento, un malanno, e simili. Cioè, di fatto, quasi sempre. Infatti nel Treccani si legge:
3i. Con riferimento ad affezioni fisiche o morali, impossessarsi improvvisamente di una persona e dominarla: lo prese il freddo, una improvvisa sensazione di gelo [...]. Con riferimento a sentimenti violenti: lo prese una gran paura, la smania, un forte sdegno, una grande irritazione
7b. Essere colpito da un malanno, o subire le conseguenze dannose di un’incuria, di un eccesso: p. il raffreddore, l’influenza; è uscito senza cappotto e si è preso una polmonite; talora rinforzato dalla particella pron. si: prendersi un’indigestione, una sbornia (e, con due diverse accezioni, prendersi una cotta: v. cotta1, n. 2). Analogam.: p. freddo, raffreddarsi; p. l’acqua, la pioggia, bagnarsi.
16f. Venire, capitare addosso all’improvviso: gli prese un fortissimo mal di testa; mi aveva preso una febbre altissima (cfr. anche, in questa voce, il sign. 7 b); pop., che ti prenda un accidente!
Insomma è possibile dire "
gli/lo prese il freddo/la paura/la smania/la febbre/un accidente".