Confondatore
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Confondatore
Sono lieto di constatare che il “Treccani” in rete è l’unico (?) vocabolario ad attestare la voce, correttissima, “confondatore”, anche se non come lemma principale. Il Dop (Dizionario di Ortografia e Pronunzia), alla voce “cofondatore” rimanda a “confondatore”, il che sta a significare che “confondatore” è grafia da preferire. Non si dice, del resto, “condirettore”? Per quale illogico motivo i soloni della lingua condannano “confondatore”?
Dal “Treccani”:
cofondatóre (o confondatóre) s. m. (f. -trice) [comp. di co-1 (o con-) e fondatore]. – Chi è fondatore di un’istituzione insieme con altra persona; in partic., nel linguaggio eccles., chi ha avuto parte rilevante nell’esecuzione del disegno concepito dal fondatore di un ordine o di una congregazione religiosa, così da poter essere considerato come un vero e proprio collaboratore intimo del fondatore stesso.
Dal “Treccani”:
cofondatóre (o confondatóre) s. m. (f. -trice) [comp. di co-1 (o con-) e fondatore]. – Chi è fondatore di un’istituzione insieme con altra persona; in partic., nel linguaggio eccles., chi ha avuto parte rilevante nell’esecuzione del disegno concepito dal fondatore di un ordine o di una congregazione religiosa, così da poter essere considerato come un vero e proprio collaboratore intimo del fondatore stesso.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Il Treccani (grassetto mio) comincia bene...
co-1 – Prefisso, verbale o nominale, di alcune parole composte, sia derivate dal latino (come coabitare, coadiuvare, coesistere, coetaneo) sia formate modernamente (come coassiale, coautore, coefficiente), con gli stessi significati e le stesse funzioni del pref. con- (v.). Come già in latino, questa forma dovrebbe essere usata solo davanti a vocale (e, in quanto riduzione del lat. con-, davanti a s impura: per es., it. cospirare, costituire, dal lat. conspirare, constituĕre), altrimenti com- o con- secondo i casi; ma in alcuni neologismi (cobelligerante, cogarante, cofermento, coproduzione, ecc.) si trova anche davanti a semplice consonante.
...e finisce un po’ meno bene, perché qui avrebbe dovuto aggiungere un [si trova], impropriamente, [anche davanti a semplice consonante]... Non è difficile risalire alla sorgente di questo co- tuttofare, che è l’inglese. Ma questa è, in verità, una bazzecola (/badz'dzEcola/) a riguardo del monte di materiale spurio che a poco a poco prosciuga il fiume della lingua.
co-1 – Prefisso, verbale o nominale, di alcune parole composte, sia derivate dal latino (come coabitare, coadiuvare, coesistere, coetaneo) sia formate modernamente (come coassiale, coautore, coefficiente), con gli stessi significati e le stesse funzioni del pref. con- (v.). Come già in latino, questa forma dovrebbe essere usata solo davanti a vocale (e, in quanto riduzione del lat. con-, davanti a s impura: per es., it. cospirare, costituire, dal lat. conspirare, constituĕre), altrimenti com- o con- secondo i casi; ma in alcuni neologismi (cobelligerante, cogarante, cofermento, coproduzione, ecc.) si trova anche davanti a semplice consonante.
...e finisce un po’ meno bene, perché qui avrebbe dovuto aggiungere un [si trova], impropriamente, [anche davanti a semplice consonante]... Non è difficile risalire alla sorgente di questo co- tuttofare, che è l’inglese. Ma questa è, in verità, una bazzecola (/badz'dzEcola/) a riguardo del monte di materiale spurio che a poco a poco prosciuga il fiume della lingua.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Il Gabrielli bivolume parla chiaro (sott. mie):
co-, prefisso di parole composte indicante ‘compagnia’[,] ‘unione’. Si usa solo davanti a vocale: coabitare, coutente, cooperazione. Davanti a consonante, sempre con- o com-.
Nei vocabolari a mia disposizione, non ho trovato né cofondatore né confondatore.
co-, prefisso di parole composte indicante ‘compagnia’[,] ‘unione’. Si usa solo davanti a vocale: coabitare, coutente, cooperazione. Davanti a consonante, sempre con- o com-.
Nei vocabolari a mia disposizione, non ho trovato né cofondatore né confondatore.
Ultima modifica di Luca86 in data mar, 12 lug 2011 23:00, modificato 1 volta in totale.
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Proprio cosí.chiara ha scritto:Quindi parole come "correo" o "correlato" derivano da con-reo e con-relato per assimilazione della n a r?

«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
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Riporto la trattazione del Serianni (Grammatica italiana, XV.83; sott. mie):
...in con- la n si assimila in tutto o in parte alla consonante iniziale della base, diventando m davanti a b, p, m (comprova), l o r rispettivamente davanti a un'altra l o a un'altra r (collaterale, correo) e si riduce a co- davanti a vocale (coautore: su modello inglese co- si è esteso, in neologismi, anche alla posizione preconsonantica: cobelligerante, cofirmatario, cogestione, coproduzione, ecc.: cfr. CORTELAZZO-ZOLLI 1979: I 247).
...in con- la n si assimila in tutto o in parte alla consonante iniziale della base, diventando m davanti a b, p, m (comprova), l o r rispettivamente davanti a un'altra l o a un'altra r (collaterale, correo) e si riduce a co- davanti a vocale (coautore: su modello inglese co- si è esteso, in neologismi, anche alla posizione preconsonantica: cobelligerante, cofirmatario, cogestione, coproduzione, ecc.: cfr. CORTELAZZO-ZOLLI 1979: I 247).
Ultima modifica di Luca86 in data dom, 17 lug 2011 18:27, modificato 3 volte in totale.
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Checché ne dica Serianni, a mio avviso, il "co-" (sul modello inglese) in posizione preconsonantica va evitato in buona lingua italiana.
Quindi: combelligerante, comproduzione, comprotagonista ecc.
Quindi: combelligerante, comproduzione, comprotagonista ecc.
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Credo che sia un po’ tardi per ribattezzare cogeminazione in congeminazione e cosí per altri termini ormai stabili nell’uso. In fondo rimane la radice co- e non bisogna spingere il purismo all’estremo, quando non v’è autentica contraddizione o incompatibilità col sistema linguistico. Sarebbe stato meglio se si fosse fatto subito; ma fatto non fu, e cosí dobbiamo contentarci. L’unico problema rimarrà per chi, seguendo la «regola», verrà «corretto».
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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