Leggo sul Serianni che i verbi di percezione o di giudizio reggono di norma l'indicativo.
La regola vale anche nel caso di verbo al negativo? Non sapevo che sei/eri spagnolo.
Oppure bisogna/si può scrivere Non sapevo che tu fossi spagnolo?
Grazie!
Modifica - Ricordo un intervento nel quale Marco scriveva
Prendiamo i verbi sapere e capire. Nelle grammatiche si può leggere che son verbi seguiti – nella forma affermativa, ché in quella negativa e interrogativa le cose cambiano – dall’indicativo.
Ecco, appunto, come cambiano le cose nella forma interrogativa e negativa?
La scelta dell’indicativo al posto del congiuntivo, nella forma negativa, è generalmente propria d’uno stile medio-basso. Non sapevo che eri/sei spagnolo si dice, ma in uno stile curato si opterà per il congiuntivo: Non sapevo che tu fossi spagnolo.
Similmente, nella forma interrogativa: Sai se Manuel sia spagnolo? è di registro piú alto rispetto a Sai se Manuel è spagnolo?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Daniele ha scritto:Oppure bisogna/si può scrivere Non sapevo che tu fossi spagnolo?
Sí, nella forma negativa usiamo il congiuntivo: il verbo ‘sapere’, come ‘dire’ e ‘spiegare’, è un verbo di tipo assertivo-enunciativo nella forma affermativa. Nella forma negativa, invece, come ‘dubitare’ e ‘ignorare’, esprime un dubbio, un'incertezza: i verbi che esprimono un dubbio, un'incertezza (o un opinione) richiedono il congiuntivo (‘credere’, ‘augurarsi’, ‘negare’, ecc.).
Ultima modifica di Gianluca in data dom, 21 ago 2011 13:37, modificato 3 volte in totale.
Ribadisco che l’uso dell’indicativo in questi casi non è errato. Si tratta di differenze di registro.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Si sceglierà il presente per sottolineare la verità del fatto nel momento in cui si parla; con l’imperfetto si ha la normale attrazione temporale (sapevo > eri). In soldoni: Non sapevo che sei italiano è piú marcato perché accentua il perdurare dell’essere italiano.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Marco1971 ha scritto: Similmente, nella forma interrogativa: Sai se Manuel sia spagnolo? è di registro piú alto rispetto a Sai se Manuel è spagnolo?
Buongiorno. Recupero questo vecchio filone per avere l'illuminato parere del forum su come classificare la subordinata: "se Manuel è/sia spagnolo" sarebbe un'interrogativa indiretta dipendente di una diretta (sai)?
Grazie.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Perfetto. Grazie, Marco. Mi sembrava solo curioso che un'interrogativa indiretta potesse essere retta da una diretta, terminando quindi con un punto di domanda. Ma in effetti...