Proposta di legge di iniziativa popolare

Spazio di discussione su questioni che non rientrano nelle altre categorie, o che ne coinvolgono piú d’una

Moderatore: Cruscanti

Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

La prima cosa da fare - in assoluto - sarebbe quella di "educare alla lingua italiana" i giornalisti, soprattutto le cosí dette grandi firme (quelli che si piccano di "fare la lingua") :(
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Bene. Ma che ne pensa lei (e che ne pensano gli altri) del testo redatto da Modna?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Marco1971 ha scritto:Bene. Ma che ne pensa lei (e che ne pensano gli altri) del testo redatto da Modna?
Da incorniciare... :D
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Perfetto, se non ci sono obbiezioni al testo di Modna, possiamo andare avanti? Come si procede? Si sottopone ad alcuni accademici della Crusca? Questo filone non è fine a sé stesso, è azione. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Va bene anche per me, per quanto possa valere la mia opinione. :)

P.S. Il testo è stato redatto a quattro mani? O meglio, ha fatto tutto Modna?
Ultima modifica di Luca86 in data gio, 22 set 2011 2:23, modificato 1 volta in totale.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Tutto Modna, ho solo segnalato due refusi.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Gli faccio i miei complimenti: è fatto a regola d'arte. :)
Dario Brancato
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Intervento di Dario Brancato »

Mi associo anch'io al coro di complimenti per Modna e ovviamente mi trovo d'accordo con l'iniziativa. Immagino però che bisognerà darsi da fare per promuoverla e soprattutto perché non ne vengano snaturati o peggio ancora strumentalizzati il valore e il messaggio.
La proposta mi sembra molto ben formulata e equilibrata, ma sono convinto che in molti si stracceranno le vesti definendoci parrucconi. Sarebbe a mio avviso auspicabile che da questa iniziativa avesse dei bravi e capaci addetti stampa, pronti a rimbeccare a colpi di comunicati chi travisa l'essenza dell'iniziativa.
CarloB
Interventi: 444
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Intervento di CarloB »

Mi associo a mia volta sia ai complimenti per Modna sia al sostegno alla proposta. E pazienza sin d'ora per le eventuali accuse di parrucconismo.
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Modna
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Iscritto in data: lun, 22 ago 2011 20:09
Località: Modena

Intervento di Modna »

Ringrazio tutti gli intervenuti della loro partecipazione, delle loro osservazioni e dei loro complimenti; grazie davvero. :)

Sono contento di vedere che della proposta si è colto il tentativo di equilibrio, teso a cercare un compromesso tra tutela e promozione della lingua e la ricerca più ampio consenso possibile tra gli interessati (si spera anche fuori da Cruscate).

Non conosco (per mia ignoranza) il termine parrucconismo, che suppongo si riferisca alla presunte accuse di accademicità, di pomposità, e di "vecchiume" (mettiamo pure l'italocentrismo) che potrebbero venire rivolte alla proposta stessa. Se così fosse sarebbe interessante fargli notare che questa viene da un giovane che studia economia (oggetto d'assalto dell'itanglese e di parziali rese) che, ben lontano da parrucche e affini, ha semplicemente a cuore un sano rispetto della propria lingua, senza pretese di purismo "estremo" ma nel rispetto di un sacrosanto buon senso e della nostra italofonia, di cui certo non ci vergogniamo. ;)
Nel caso queste venissero fatte, come avete giustamente detto, ci metteremo l'anima in pace e gli lasceremo il tempo che trovano.

Per me si può procedere al contatto degli accademici. Se altri volessero unirsi alla discussione, i loro commenti saranno, come i vostri, i benvenuti. :D
AmorEst
Interventi: 50
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Intervento di AmorEst »

Premetto che sono d'accordo con Fausto Raso quando dice che i primi soggetti in grado d'influenzare l'italiano medio e il suo uso della lingua, sono i mezzi di comunicazione, non i provvedimenti legislativi. Ma capisco anche che gli argomenti presentati in una proposta di legge sono in grado di toccare molti; inoltre , facendo tutti gli scongiuri del caso, anche se la nostra iniziativa non dovesse andare in porto riuscirebbe senz'altro a suscitare un'eco di consapevolezza verso la realtà attuale.

Per questo faccio anch'io i complimenti a Modna per l'impegno e il risultato della proposta così chiara e ben argomentata.

Forse per limitare l'insensibilità e le accuse di "nostalgici del regime mussoliniano" (purtroppo in ignorantia stat malitia <- Spero si dica :D ), dovremmo mettere in secondo piano il concetto di imbarbarimento della lingua e puntare più sul concetto di trasparenza della Pubblica amministrazione e sul diritto del cittadino di avere la lingua italiana come lingua di riferimento (eccezion fatta per le minoranze linguistiche tutelate) nella comunicazione con lo Stato.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5078
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
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Re: Proposta di testo

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Giungo da buon ultimo a commentare questa bozza, e mi scusino Modna e Marco per questo mio ritardo, che può aver fatto pensare a una certa mia indifferenza verso la questione. Naturalmente non è affatto cosí, e ribadisco la mia stima nei loro confronti.

Venendo al testo, credo sia impeccabile. Tutte le possibili obiezioni che mi sovvenivano sono state fugate andando avanti nella lettura. È inattaccabile sotto ogni punto di vista, equilibrato, saggio.

Nel diffonderlo al pubblico (spero nella sincera comprensione degli accademici), l'opera di relazioni pubbliche dovrebbe, però, a mio modesto avviso, puntare comunque sulla lontananza di questa proposta da visioni politiche di supremazia della lingua e della cultura italiane (in una parola, dal fascismo).

Non ce ne sarebbe bisogno, ripeto, giacché il testo è di una imparzialità esemplare. Ma, in tali questioni, temo che nella gente scatti una sorta di riflesso incondizionato. Temo ancor di piú che tale riflesso scatti nei politici che, deo volente, un giorno lo discuteranno in Parlamento.
PersOnLine
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Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30

Intervento di PersOnLine »

Mi associo coi complimenti fatti a Modna, e ne approfitto anche riportare questa informazione appena appresa su Wikipedia:
Una proposta di legge costituzionale approvata dalla Camera il 28 marzo 2007 prevede la modifica dell'art. 12 della Costituzione in «L'italiano è la lingua ufficiale della Repubblica nel rispetto delle garanzie previste dalla Costituzione e dalle leggi costituzionali.»: la proposta però non è ancora stata approvata dal Senato e in quanto modifica costituzionale necessita di doppia deliberazione da parte di ogni ramo del Parlamento.
Qualcuno sa se è vero? Se fosse cosi direi che è un mezzo (o forse un quarto?) passo in avanti nella nostra stessa direzione: si potrebbe contattare i proponenti.
Avatara utente
u merlu rucà
Moderatore «Dialetti»
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Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41

Intervento di u merlu rucà »

La proposta di Modna è ottima.
Per quanto riguarda la proposta di legge costituzionale:
http://www.accademiadellacrusca.it/La_l ... ione.shtml
Avatara utente
Modna
Interventi: 214
Iscritto in data: lun, 22 ago 2011 20:09
Località: Modena

Intervento di Modna »

Ringrazio ancora per i complimenti ricevuti: li accolgo con vero piacere. ;)

Anche io concordo con Fausto Raso sul ruolo cruciale dei mezzi di comunicazione: inviterei, tuttavia, a riconsiderare l'influenza delle comunicazioni amministrative e governative sulle abitudini linguistiche dei cittadini.

Ogni democrazia che si rispetti non impone ai mèdia un vocabolario ufficiale, la libertà di espressione dei mezzi di informazione è e deve essere sacrosanta. La stessa Francia provò nel 1992 a fissare la terminologia della televisione e della radio, ma l'azione fu cassata dal Consiglio costituzionale sulla base del citato articolo della Dichiarazione dei diritti umani a cui loro, come noi, aderiscono.
Lo stesso consiglio però affermò il diritto del legislatore a regolare il vocabolario impiegato dalle persone giuridiche di diritto pubblico e dalle le persone di diritto privato nel compimento di una missione di servizio pubblico: l'influenza rimane dunque notevole, visto il ruolo svolto dal servizio pubblico nella vita economica quotidiana dei privati e delle imprese; se in tutti gli atti amministrativi e nelle comunicazioni alle imprese il computer viene chiamato ordinateur, probabilmente questo influenzerà tanto le case produttrici, che dalle amministrazioni devono ottenere le varie licenze commerciali, quanto i privati cittadini, che cominceranno pian piano a usare questo termine. Così, in effetti, è stato in questo quel caso. Data la somiglianza del nostro ordinamento giuridico a quello francese, si potrebbero ragionevolmente ottenere analoghi successi.

Certo non è un assioma, non funziona sempre. Pensandoci, però, pare la stessa logica tramite la quale i pubblicitari e le agenzie televisive sembrano anglicizzare progressivamente l'italiano: la riproposizione "assillante" e prolungata di anglicismi, collegati a immagini o concetti esplicativi, che vengono assorbiti dai parlanti. Chi sostiene che la lingua "si difende da sé" non vede, a mio parere, l'azione di questa forza, alla quale i singoli parlanti difficilmente possono opporsi, e che spesso si limitano ad assorbire passivamente. La presenza di una pubblica amministrazione promotrice di un italiano corretto, chiaro e non inutilmente complesso (il "burocratese") e di neologismi efficaci, può essere un bilanciamento importante alla pressione anglicizzante, più o meno volontaria, dei mèdia.
Da non trascurare, inoltre, eventuali circoli virtuosi potenzialmente attivabili proprio nei mèdia, grazie alla influenza delle PA: per esempio, se il Codice in materia di protezione dei dati personali fosse stato chiamato Codice in materia di riservatezza o Codice in materia di privatezza, oggi forse questi termini avrebbero maggiore fortuna nel concorrere con privacy nell'uso quotidiano.

Sarebbe molto utile contattare i proponenti della proposta di legge costituzionale citata da PersOnLine. E grazie a u merlu rucà per aver trovato informazioni così dettagliate. :)
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