«Consapevole»: indicativo o congiuntivo?
Moderatore: Cruscanti
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«Consapevole»: indicativo o congiuntivo?
"Egli è ben consapevole che l'incontro e lo studio del fenomeno devono contemplare ".
Devono oppure debbano?
Devono oppure debbano?
Salve, Mariangela, e benvenuta! 
Essere consapevole rientra nella sfera semantica del sapere, come so che, mi rendo conto che, verbi tutti che richiedono l’indicativo.

Essere consapevole rientra nella sfera semantica del sapere, come so che, mi rendo conto che, verbi tutti che richiedono l’indicativo.
Ultima modifica di Marco1971 in data lun, 15 ago 2011 19:29, modificato 1 volta in totale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ci dà conferma dell’indicativo Luciano Satta, nel suo libro Ma che modo – uso e abusi del congiuntivo, gentilmente messomi a disposizione da Odisseo75, che ringrazio di nuovo.
consapevole ind Era consapevole che andava incontro a spese notevoli. – Consapevole che le donne di servizio appassionano anche piú di un delitto insoluto (Fruttero e Lucentini). – Era perfettamente consapevole che la sua libertà stava per finire.
consapevole ind Era consapevole che andava incontro a spese notevoli. – Consapevole che le donne di servizio appassionano anche piú di un delitto insoluto (Fruttero e Lucentini). – Era perfettamente consapevole che la sua libertà stava per finire.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Riporto qui la risposta di Mariangela per poter eliminare il doppione. Ho modificato il titolo, troppo generico, per agevolare le future ricerche all’interno del foro.

mariangela imbrenda ha scritto:Grazie del benvenuto e della risposta.
Non mi ero sbagliata durante un dibattito, benché contraddetta. Tuttavia, il dubbio socratico è sempre benefico.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Sandro1991
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- Iscritto in data: lun, 28 nov 2011 19:07
No, non è corretto nell’italiano normale. La GGIC dice in proposito (vol. II, VIII.2.1.4., p. 425):
L’indicativo presente, Temo che mi tradisce, è invece caratteristico di uno stile basso, colloquiale.
Temere richiede il congiuntivo, ma ammette anche il futuro e il condizionale.
L’indicativo presente, Temo che mi tradisce, è invece caratteristico di uno stile basso, colloquiale.
Temere richiede il congiuntivo, ma ammette anche il futuro e il condizionale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Sandro1991
- Interventi: 251
- Iscritto in data: lun, 28 nov 2011 19:07
Dannati traduttori.
(Quelli in questione, ovviamente.
)
La frase si trova in un saggio di Nietzsche... altro che stile basso! Usano [di (s)proposito] vocaboli obsoleti e arcaici per tener fede −secondo loro− alla polita e alta prosa nicciana, e poi... mi cadono sul congiuntivo. Chissà com’è in tedesco...
Be’, magari è un refuso.


La frase si trova in un saggio di Nietzsche... altro che stile basso! Usano [di (s)proposito] vocaboli obsoleti e arcaici per tener fede −secondo loro− alla polita e alta prosa nicciana, e poi... mi cadono sul congiuntivo. Chissà com’è in tedesco...
Be’, magari è un refuso.

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