Preposizione articolata

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.Silvia.
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Preposizione articolata

Intervento di .Silvia. »

Spero di aver scelto la sezione corretta per segnalare questa chicca.

http://nencioni.sns.it/index.php?id=758

Sig. Tommaso Bavaro, Giovinazzo (Bari):
Si può derogare alla regola che prescrive la ripetizione della preposizione articolata davanti al sostantivo coordinato al precedente?
E da ritenere che l’uso della d eufonica, ormai in disuso quando segue una parola con vocale iniziale diversa (ed ora, ad uso, od anche), resti obbligatorio quando segue vocale identica (ed era, ad andare, od osare)? :shock:
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Non mi sembra che sia sbagliato: la d eufonica si deve usare poco e con parsimonia.
Però vorrei aggiungere alcune cose:
  • od lo percepisco come molto antiquato e pertanto non lo uso mai;
  • ad, ed si possono/devono usare davanti a vocale uguale (anche di timbro differente, non farei distinzioni tra e/o aperte oppure chiuse), solo se a questa non segue un'altra d (ad andare, ed era, ma non ad Adelaide o ed Edoardo);
  • in ad esempio la d eufonica è obbligatoria o perlomeno è maggioritaria nello scritto.
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.Silvia.
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Intervento di .Silvia. »

Il punto non è dove usare o non usare la "d" eufonica, bensì il fatto che si parli di preposizione articolata...

Cioè: domanda sui carciofi, risposta sulle fragole...
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Però, mi scusi, la domanda non è assolutamente formulata come sostiene lei.
Rilegga attentamente questo fascicolo PDF.
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.Silvia.
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Intervento di .Silvia. »

La domanda e la risposta sono quelle riportate da me nel mio primo intervento di questo filone.
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
Avatara utente
Carnby
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Intervento di Carnby »

Mi accorgo che non demorde, bene, rileggiamo insieme quanto dice Nencioni.
Il signor Tommaso Bavaro ha scritto:Si può derogare alla regola che prescrive la ripetizione della preposizione articolata davanti al sostantivo coordinato al precedente?
(1ª domanda)
E da ritenere che l’uso della d eufonica, ormai in disuso quando segue una parola con vocale iniziale diversa (ed ora, ad uso, od anche), resti obbligatorio quando segue vocale identica (ed era, ad andare, od osare)?
(2ª domanda)
Poi c'è l'intervento del dottor Angelo Vocino su «la lingua latina e greca [...]», quindi la risposta.
Giovanni Nencioni ha scritto:Rispondo subito alla domanda sulla d eufonica, rinviando anche a quanto ho scritto sull’elisione, che tirava in ballo, come qui, l’eufonia. La grammatica di Luca Serianni avverte che “l’uso contemporaneo, almeno quello orale, tende a riservare questa variante [ed invece di e, ad invece di a] ai casi di incontro con la stessa vocale. Già il Manzoni, correggendo la lingua dei Promessi Sposi, era intervenuto in questo senso” (cap. XIV n. 13). Quindi non si può parlare di obbligo nemmeno in questo caso.
(risposta alla 2ª domanda)
Segue la risposta all'intervento del dottor Vocino, quindi riprende.
Giovanni Nencioni ha scritto:Più difficile è rispondere alla prima domanda, in cui si tocca, ancora una volta, il problema della concordanza, cruciale nella grammatica e sintassi italiane. Il sig. Bavaro cita una regola grammaticale che io, in verità, non ho mai conosciuta, la quale prescriverebbe la ripetizione della preposizione articolata (e, perché no?, dell’articolo) davanti al sostantivo coordinato al precedente; ma subito mi cita un passo di Leopardi che le contravviene, precisamente nel suo Zibaldone di pensieri, e. 168: «La cognizione del vero, cioè dei limiti e definizioni delle cose, circoscrive l’immaginazione» [...].
(risposta alla 1ª domanda)
È più chiaro così, vero?
Avatara utente
.Silvia.
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Intervento di .Silvia. »

Grazie :)
Avevo dedotto, erroneamente, che a ogni domanda seguisse una risposta. Si vede che stamattina ero distratta. Ma è organizzata male quella dispensa :roll:
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
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