Participio passato

Spazio di discussione su questioni di carattere morfologico

Moderatore: Cruscanti

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Walt Whitman
Interventi: 19
Iscritto in data: mar, 21 feb 2012 17:22

Participio passato

Intervento di Walt Whitman »

"Se lo sono preso loro il mio pc".

Un mio collega sostiene che bisognerebbe usare "presi" e non "preso".

La mia analisi è questa:
(Essi) hanno preso (= portato via) il mio pc (lo) con loro (sé),
ossia complemento oggetto + complemento di unione.
Ho le idee un po' confuse. Sbaglio?
Come analizzare l'espressione "prendere / portare con sé" e i verbi "prendersi / portarsi"?
Grazie per l'aiuto.
WW
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Devo dire che ci ho pensato molto e che, non essendo sicuro, sono ricorso alla GGIC (Grande Grammatica Italiana di Consultazione), in cui ho finalmente trovato la risposta, in realtà molto semplice:

Se il compl. oggetto [con verbi accompagnati da clitici riflessivi] è rappresentato da un clitico di III persona, l’accordo è obbligatoriamente con esso (cfr. (130)-(131)):

(147) I biscotti, se li è mangiati Paola.
(Vol. II, IV.3.2., p. 241)

Dobbiamo concluderne che la frase corretta è Se lo sono preso loro, il mio PC.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Walt Whitman
Interventi: 19
Iscritto in data: mar, 21 feb 2012 17:22

Intervento di Walt Whitman »

Grazie Marco, lei è un grande.

E a proposito dell'espressione "prendere / portare con sé" e dei verbi "prendersi / portarsi"? Come analizzarli? Sono riflessivi o pronominali?

Non voglio però abusare della sua cortesia e del suo tempo.
WW
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Intervento di Fausto Raso »

Alla dotta risposta di Marco aggiungo che i verbi in oggetto sono pronominali e che con 'sé' (loro) è un complemento di compagnia, trattandosi di persone.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
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